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Consultori a Trieste: dimezzate le sedi, ridotti gli orario, ma per l'assessore Riccardi è un potenziamento

“La riorganizzazione dei consultori di Asugi potenzia l'offerta e non la diminuisce: garantisce, infatti, l'ampliamento dei servizi” così inizia la replica dell’assessore Riccardi alla protesta dei cittadini di Trieste in seguito alla decisione di dimezzare i consultori familiari nell’ambito cittadino. Questo è un deciso dietrofront dal...
 |  Nik97  |  Notizie
“La riorganizzazione dei consultori di Asugi potenzia l'offerta e non la diminuisce: garantisce, infatti, l'ampliamento dei servizi” così inizia la replica dell’assessore Riccardi alla protesta dei cittadini di Trieste in seguito alla decisione di dimezzare i consultori familiari nell’ambito cittadino.
Questo è un deciso dietrofront dalla medicina di prossimità tanto decantata negli annunci di Riccardi. Ma lo sa l’assessore che se c’è un servizio che deve essere prossimo agli utenti è proprio quello offerto dai consultori familiari?
Perché sono servizi che devono garantire la disponibilità sul territorio di strutture e professionalità a supporto delle esigenze medico-socio-assistenziali dei cittadini.
Ma credo che l’assessore Riccardi dovrebbe anche ripassare la geografia di Trieste quando afferma – come riportato dalla stampa - che i residenti del rione di San Giovanni e limitrofi possono raggiungere Roiano in 10-15 minuti, e altrettanto vale – secondo l’assessore - per quelli di San Giacomo che dovranno recarsi a Valmaura. O forse misura i percorsi ricordandosi delle sue esperienze in auto blu?
A sostegno di questa “riorganizzazione”, l’Assessore Riccardi insiste che si potenzia l'offerta «estendendo l'orario a disposizione dell'utenza». E qui sospettiamo lacune anche nel far di conto, se è vero che i due consultori superstiti passano da 8 a 10 ore di apertura al giorno, 20 ore complessive, mentre i precedenti quattro erano aperti 8 ore assicurando complessivamente 32 ore.
Quindi il dimezzamento delle sedi e oltre 1/ 3 di ore in meno. E questi numeri deporrebbero per un potenziamento dell’offerta?
Un’ultima considerazione: il riassetto organizzativo ha usualmente l’obiettivo di migliorare un servizio, compatibilmente con le risorse disponibili; si parte dall’analisi di eventuali criticità e inefficienze, che vanno misurate con dati oggettivi, e quindi si declina la proposta di nuova organizzazione simulandone gli effetti, anche questi misurabili, e dando una scala di priorità. Questa si chiama riprogettazione pianificatoria. È stata fatta? È consultabile dai cittadini di Trieste?

Walter Zalukar

Parole chiave: Trieste