Skip to main content

Amianto: le azioni del Comune di Monfalcone per tutelare la salute dei cittadini

La tutela della salute dei cittadini dalle conseguenze dell’amianto come obiettivo primario del Comune di Monfalcone: il sindaco Anna Maria Cisint ha illustrato stamane il quadro della situazione cittadina e le azioni in atto per far fronte alle drammatiche conseguenza dell’uso di questa fibra, presentando una serie di iniziative su cui si sta a...
 |  Nik97  |  Notizie

La tutela della salute dei cittadini dalle conseguenze dell’amianto come obiettivo primario del Comune di Monfalcone: il sindaco Anna Maria Cisint ha illustrato stamane il quadro della situazione cittadina e le azioni in atto per far fronte alle drammatiche conseguenza dell’uso di questa fibra, presentando una serie di iniziative su cui si sta attivando l'amministrazione, in particolare nei confronti del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e di Fincantieri, invitando anche le altre amministrazioni comunali a sviluppare idonei piani di intervento perché “la diffusione di queste particelle letali non conosce confini geografici”.

“Monfalcone - ha rilevato Cisint - si pone come la realtà più avanzata in Friuli Venezia Giulia per la bonifica del territorio con la rimozione dei materiali potenzialmente nocivi rilevati attraverso il monitoraggio regionale con droni che ha individuato lo stato di rischio dei diversi immobili. Tutti i 13 edifici comunali sono stati risanati con un intervento di 518 mila euro, di cui 380 mila solo nell’ultimo anno.
Per quanto riguarda gli edifici privati, ne sono stati bonificati 64, fra i quali tutti quelli classificati in “stato pessimo”, ne restano altri 32 in “stato scadente” e 6 in condizioni definite "discrete", che riteniamo di sanare entro il 2025. Si tratta di un’azione fondamentale per assicurare che le polveri che si sprigionano nel tempo dagli immobili in degrado si disperdano nell’atmosfera e continuino a provocare casi di mesotelioma, resa possibile attraverso i contributi messi a disposizione dal Comune integrando quelli della Regione e grazie all’assistenza fornita dal Comune ai proprietari privati istituendo un apposito sportello-amianto.
Proprio per le modalità di diffusione delle stesse polveri, risulta essenziale che, a garanzia di tutta le collettività, anche gli altri Comuni coinvolti si muovano nella stessa direzione, soprattutto per quanto riguarda scuole ed altri edifici pubblici utilizzati anche dai nostri cittadini.
Per questo è giusto interrogarsi sulla situazione nei Comuni vicini e sensibilizzare i sindaci ad analoghi interventi.
In ogni caso, complessivamente, dal 2017, il Comune di Monfalcone ha investito per la tutela dei cittadini dal rischio amianto oltre un milione 220 mila euro, compresa la realizzazione di un Memoriale dedicato a ricordare questa tragedia e le persone che hanno perso la vita ammalandosi sul lavoro”.

Altri aspetti sottolineati dal sindaco Cisint  sono stati il sostegno alle attività di ricerca sanitaria e i risarcimenti.
“Il Comune - ha specificato Cisint - ha investito sinora 182mila euro per finanziare la ricerca dell’Università di Trieste per contribuire alla prevenzione delle neoplasie asbesto-correlate e ai genomi per individuare nuovi percorsi di intervento su queste patologie, mentre, in merito alla recente normativa sui risarcimenti, l’ente è intervenuto nei confronti del presidente Fedriga, nella sua veste di presidente della Conferenza Stato- Regioni, affinchè i sostegni e le provvidenze previste esplicitamente per i lavoratori e i familiari dei cantieri siano estese a tutti gli altri settori del lavoro che, direttamente e in maniera significativa, sono coinvolti da questo problema, a cominciare dai lavoratori portuali e delle ferrovie, secondo principi di equità e universalità delle prestazioni.
Non posso accettare, su queste questioni, le falsità e le critiche delle sinistre rispetto quanto concretamente fatto dal Comune di Monfalcone, che negli ultimi 7 anni ha cercato di rimediare alle gravi conseguenze che sono derivate dalla rinuncia tombale a essere parte civile nelle cause con Fincantieri sottoscritta dall’ex giunta Altran e che ci ha impedito di stare in giudizio per difendere i diritti dei cittadini che si sono ammalati a causa dell’amianto. Nell’ambito dell’azione che da tempo sto portando avanti per far valere con Fincantieri la responsabilità sociale d’impresa, intendo sollecitare la società a farsi carico, anche su questo tema, di un intervento mirato a sostenere la ricerca, la solidarietà e i servizi di supporto per le persone esposte all’amianto e i loro familiari a favore, in particolare, delle associazioni di volontariato e delle istituzioni scientifiche, così come sta già facendo l’amministrazione comunale. La tutela dei lavoratori e dei familiari colpiti da questa tragedia sociale si fa con azioni e interventi concreti, non a parole, e quindi a ognuno compete impegnarsi per rimuovere ogni forma di rischio e per tutelare coloro che ne sono coinvolti”.

Parole chiave: Monfalcone