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Triestina-Novara 2-2, l'approfondimento di Gasperutti: "Lescano troppo solo, da sfruttare di più le fasce"

Una zampata di Vertainen nel recupero permette alla Triestina di evitare una sconfitta in questo nuovo esordio al “Rocco” rimesso a nuovo in un giorno di festa e alla presenza dei nuovi investitori. Se per la Triestina la partita era un’occasione per ritornare a casa dopo il lungo esilio e ritro...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Una zampata di Vertainen nel recupero permette alla Triestina di evitare una sconfitta in questo nuovo esordio al “Rocco” rimesso a nuovo in un giorno di festa e alla presenza dei nuovi investitori.

Se per la Triestina la partita era un’occasione per ritornare a casa dopo il lungo esilio e ritrovare l’affetto dei propri tifosi, il risultato non avrebbe comunque spostato l’esito finale del campionato che per il Novara, invece, questo incontro rappresentava quasi un’ultima spiaggia per evitare i play-out.

Oltre 8.000 sono stati i presenti che hanno incitato dall’inizio alla fine la squadra, che dal canto suo ha cercato di onorare l’impegno che presentava molte insidie viste le diverse motivazioni delle contendenti. Lo spettacolo dello stadio ritrovato, imbandierato e festoso è stato la cosa più bella della serata, la partita poi è stata solo il contorno, ma non ha deluso (anche per la zampata finale) ed è stata piacevole, bene interpretata dalle due squadre, in un clima sereno senza nervosismi.

Il Novara come detto era molto più motivato e in campo si è presentato con una concentrazione massima, ben chiuso con una difesa elastica ma pronto a ripartire, anche perché il pareggio avrebbe rappresentato solo un prolungamento delle ansie. Ha fatto una buona partita il Novara e se avesse vinto non avrebbe rubato nulla, perché l’avrebbe fatto con armi lecite, mettendo in campo tutte le sue risorse migliori e si comprende lo scoramento finale dei giocatori per la rete subita.

Dall’altra parte la Triestina a mio avviso non ha deluso, ha fatto anche lei una buona partita, impegnandosi e cercando di scardinare il muro azzurro con le armi del palleggio e con qualche affondo quando se ne presentava l’opportunità.

Non era una partita facile, quando ci si trova davanti a queste difese chiuse e ben organizzate, è sempre difficile trovare i varchi giusti e bisogna giocare con pazienza sfruttando le minime possibilità che vengono concesse.

La Triestina non si è fatta prendere dalla frenesia prima e dallo scoramento poi, ma ha sempre continuato ad attaccare con ordine anche se si è fatta sorprendere nell’occasione delle due reti dalle veloci incursioni dei piemontesi che poggiavano sul canadese Ongaro, dalle ottime doti fisiche.

La partita non ha visto tante occasioni da rete, non si può dire che i portieri abbiano effettuato grandi interventi, ma è stata sempre vivace e interessante e ha fatto passare ai presenti una piacevole serata. Sul portiere Agostino poco da dire, non è stato eccessivamente impegnato e sul primo gol è stato beffato da un tiro ravvicinato; Malomo ha sofferto eccessivamente il canadese Ongaro, giocatore dal buon fisico e dalle discrete doti. Moretti e Rizzo hanno marcato due brevilinei che partivano da lontano, ma hanno meritato la sufficienza e anzi Moretti ha segnato pure una rete con il concorso di una deviazione e nel finale quando la squadra andava all’arrembaggio, si è fatto trovare spesso in posizione molto avanzata sull’ala destra.

I due esterni Germano e Petrasso, hanno discrete doti tecniche, ma non partecipano in maniera continua al gioco della squadra che si svolge forse un po’ troppo per linee interne, con i tre centrocampisti più El Azrak che trattengono eccessivamente il pallone e lo portano per vie interne, magari cercando lo scambio breve.

Quando l’azione della squadra si è sviluppata sulle corsie esterne, la pericolosità della Triestina è stata maggiore, anche se il Novara ben organizzato attorno al possente centrale Lorenzini, non si è fatta quasi mai sorprendere.

Lescano un po’ troppo abbandonato nelle grinfie della chiusa difesa azzurra, ha cercato di venir fuori a scambiare, ha cercato qualche guizzo in area, ma è stato sempre ben contrato e sui palloni alti rendeva troppi centimetri agli avversari. I due subentrati Vertainen e Redan hanno giocato troppo poco per essere giudicati compiutamente in una partita che era diventata oramai un po’ caotica. Vertainen ha cercato di dare più fisicità in area, ha giocato alcuni palloni interessanti dimostrando una buona tecnica e mestiere e poi ha il grande merito di essersi fatto trovare nel posto giusto al momento giusto. Redan ha girato un po’ troppo al largo, probabilmente cercava degli spazi e si sono visti nel finale quando sono un po’ saltati tutti gli schemi, più difensori dentro l’area piuttosto che Redan.

Per concludere, da questa partita ci si poteva aspettare poco, il risultato non contava se non per finire come miglior quarta dei tre gironi, la squadra si è impegnata, ha lottato, forse sarebbe stato opportuno affiancare Lescano lasciato troppo solo con un’altra punta, perché El Azrak è comunque un trequartista che parte da lontano.

Comunque i play-off sono un altro campionato, bisogna essere assistiti dalla buona sorte nei momenti decisivi; non li vince sempre la squadra migliore, non certo il Lecco lo scorso anno e probabilmente nemmeno il Palermo l’anno prima! La nostra Triestina è una buona squadra, ma non è una schiacciasassi e se qualcuno lo pensasse e volesse qualcosa che non c’è, credo che rimarrà deluso; però è una squadra che è competitiva. Quando attacca le difese chiuse presenta dei difetti e non è un caso che fuori casa dove si difende e trova spazi maggiori, ottiene i risultati migliori, ma è comunque una squadra solida difficile da affrontare per tutti: ora ci vuole buona sorte, perché passa una sola su ventotto.

FORZA UNIONE COMUNQUE E SEMPRE.     

 

BRUNO GASPERUTTI