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Padova-Triestina 3-2, Gasperutti: "Difesa da far paura, tante perplessità all'orizzonte"

Ultima partita della stagione regolare con sconfitta nel derby triveneto contro il Padova; una sconfitta che fa più male ai tifosi che alla classifica, anche se probabilmente sarebbe stato utile raggiungere la posizione di vantaggio per il play-off come migliore quarta dei tre gironi. Quando all...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Ultima partita della stagione regolare con sconfitta nel derby triveneto contro il Padova; una sconfitta che fa più male ai tifosi che alla classifica, anche se probabilmente sarebbe stato utile raggiungere la posizione di vantaggio per il play-off come migliore quarta dei tre gironi.

Quando alla vigilia è apparso chiaro che sarebbero stati assenti i tre difensori di stazza Moretti, Malomo e Struna, in una difesa già di per sé piuttosto instabile, era abbastanza prevedibile che sarebbe stata una partita di sofferenza: ma così no, così fa veramente male e lascia tante perplessità per il prosieguo.

L’inizio è stato esitante e la squadra per 23’ è apparsa in stato confusionale, non riuscendo a frenare le iniziative di un Padova che non sembrava proprio così irresistibile. Intanto bisogna dire che le due squadre sono scese in campo con formazioni piuttosto rimaneggiate, in quanto ambedue gli allenatori hanno preservato i giocatori in diffida e gli acciaccati.

Il Padova è sembrato quello che si è ritrovato con più prontezza e, pur senza dar l’impressione di essere travolgente, ha messo in grossa difficoltà la Triestina che traballava da tutte le parti.

Nei primi 23’ i biancorossi hanno avuto cinque opportunità favorevoli, pur senza costruire azioni degna di nota, era la Triestina a cercarsi, che faceva fatica ad uscire facendo due passaggi di fila per uscire palla al piede e si affidava a qualche rilancio che i due attaccanti non riuscivano a gestire. Dopo il gol, il tornado… diciamo piuttosto venticello patavino si è affievolito e la Triestina ha cominciato la sua partita che diciamolo subito, è stata dignitosa e avrebbe meritato maggior fortuna, e l’avrebbe avuta se…. ma ne parliamo dopo.

Da questo momento il Padova non ha avuto più una occasione da rete, anche se dobbiamo dire che nemmeno la Triestina ha costruito alcunchè di particolarmente pericoloso, ma ha fatto la partita con più continuità, tenendo bene il campo. Gli alabardati sono stati bravi e fortunati a ribaltare la gara e a quel punto anch’io ho veramente cullato l’illusione di poter finalmente uscire dall’Euganeo con i tre punti, il Padova non faceva assolutamente paura, ma purtroppo a far paura era la difesa triestina, che più indecisa e insicura di così non poteva essere.

Certo che se in trasferta prendi tre reti del genere, in una partita equilibrata senza subire offensive arrembanti, anche da un attacco che non è certo il punto di forza del Padova e che fa sempre anche lui tanta fatica a finalizzare, c’è poco da stare allegri.

Non si può imprecare alla sfortuna, alle assenze, ad un non fischio dell’arbitro, questa debolezza congenita la si era notata anche ad inizio di campionato quando le cose andavano bene, ma non si è corsi ai ripari e oggi con alcune assenze, i nodi sono venuti al pettine.

Noi giochiamo con una difesa a 5, stavolta tra l’altro protetta da tre centrocampisti che hanno fatto tutti e tre sufficientemente il loro dovere e che non ha subito delle ripartenze particolarmente pericolose, ma che ha difeso in sostanza sempre ben piazzata, salvo forse che nell’occasione dell’ultima rete.

Allora parliamo degli episodi che hanno influito in maniera determinante nel risultato dell'Euganeo. I primi 23’ come già detto sono veramente di confusione, poi il Padova s’è placato e non ha costruito più nulla. 9’ diagonale pericoloso di Bortolussi. 12’ scambio volante tra due attaccanti tra i difensori che si guardano senza intervenire e tiro al volo alto. 19’ cross dal fondo e Bortolussi in area piccola a tre metri dal portiere solissimo, invece di impattare col sinistro fa una torsione comica, cercando un colpo di tacco aleatorio. 21’ corner e Faedo partendo da solo dal dischetto, arriva indisturbato a schiacciare di testa per fortuna fuori. 23’ altro corner, battuto corto con cross dal limite dell’area, Anzolin respinge alzando il pallone a campanile (si poteva fare meglio) sul pallone salta un padovano e accorrono in tre alabardati abbandonando tutti il loro uomo, ma non saltano, guardano e il pallone ballonzolante arriva in area piccola dove ovviamente arriva in corsa per primo Bortolussi che si allunga e insacca di testa. Qui finisce la produzione offensiva del Padova, anche se poi riuscirà a segnare altre due reti e comincia la sua partita la Triestina.  

Non gioca male l’Unione pur creando poco, è superiore a centrocampo anche se dobbiamo dire che al Padova manca più di qualche elemento e davanti Vertainen subisce una caterva di falli e falletti che hanno però l’effetto di tenere sempre in apprensione la difesa e a tener il pallone lontano dai pericoli nella metàcampo avversaria. Passata in vantaggio a cavallo delle due frazioni, il più sembra fatto, anche se il Padova si porta in avanti come è ovviamente suo dovere fare. 62’ ancora il solito corner: il Padova ha nelle sue file un difensore centrale abilissimo di testa, che nella Virtus Verona aveva realizzato 5 reti (si presume visto il ruolo su palle inattive) e che quest’anno a Padova ne aveva fatte già 3 più una in Coppa Italia. Già nel primo tempo era stato pericolosissimo e si presume che almeno questa volta sia marcato almeno da vicino. Niente, salta bello indisturbato, solo soletto e pareggia il conto, con tutta la difesa che guarda la prodezza. 80’ fatalità succede l’ineluttabile: corner corto questa volta respinto e la Triestina conquistata palla riparte in massa in contropiede con cinque giocatori più il portatore palla. Il Padova si tutela con un fallo preventivo sul portatore onde evitare guai, incredibilmente, ma non tanto perché gli arbitri sono questi, l’arbitro non fischia e la Triestina è fatalmente scoperta, tutti gli alabardati sono in zona centrale, sono in quattro ma nessuno marca un avversario, un rapido scambio e abilmente viene servito a destra il liberissimo Dezi che se ne sta in area di rigore con il primo alabardato ad almeno 6-7 metri: breve controllo e botta imparabile in diagonale e la frittata è completata.

Narrate le fasi della gara, c’è poco da aggiungere, ora sotto con i play-off che sono un altro campionato dove si ricomincia da zero, sarà dura, ma suvvia ragazzi provateci.

Dico ancora una cosa, perché non so e non capisco: ma D’Urso???? Se sta in panca vuol dire che non è infortunato, non era diffidato, quindi: forse sono io che sono in errore e lo ritengo quasi indispensabile per la sua tecnica e la sua abilità nel procurare situazioni pericolose sottorete, più di chiunque altro? Allora perché???  

FORZA UNIONE COMUNQUE E SEMPRE.   

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste