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Triestina-Atalanta U23 1-1, Gasperutti. "Unione ritrovata ma difesa superficiale"

Bella partita e buon pareggio della Triestina nel recupero contro la giovane Atalanta, squadra talentuosa e da prendere con le molle. Certo che quando si viene raggiunti a tre minuti dalla fine resta il retrogusto amaro di quello che poteva essere e che ci si vede sfuggire dalle mani, ma la part...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Bella partita e buon pareggio della Triestina nel recupero contro la giovane Atalanta, squadra talentuosa e da prendere con le molle.

Certo che quando si viene raggiunti a tre minuti dalla fine resta il retrogusto amaro di quello che poteva essere e che ci si vede sfuggire dalle mani, ma la partita è stata equilibrata e il pareggio è giusto.

Bordin ha confermato la formazione che aveva fatto bene ad Arzignano e la squadra ha confermato la sua buona predisposizione tattica, coprendo bene il campo con un Correia strepitoso in mezzo e i due fantasisti D’Urso e El Azrak in appoggio a Lescano.

Questa soluzione adottata da Bordin ha confermato che la squadra gioca con più sicurezza nel palleggio e rischia soltanto quando Correia si fa trovare troppo avanzato consentendo le ripartenze centrali, che l’Atalanta è stata bravissima nello sfruttare, senza però fortunatamente riuscire a finalizzare.

I tre centrali hanno giocato una buona partita, anche tenendo conto della vivacità ed estro degli atalantini che hanno messo in campo una formazione veramente giovane, dove il nonno della squadra era il 25nne e ben conosciuto Capone, che ha al suo attivo un centinaio di presenze in serie B.

La difesa ha patito soltanto in un paio di ripartenze a tutto campo, quando gli ospiti sono riusciti a strappare centralmente, ma per fortuna Matosevic era in gran giornata e ha salvato il risultato, che se fosse stato sbloccato sarebbe stato difficilmente recuperabile.

Già, perché la Triestina ha giocato indubbiamente bene, ha manovrato piacevolmente riuscendo anche lei a costruire diverse opportunità per sbloccare il risultato, ma sembra sempre che manchi una lira per fare un milione.

La squadra ha senza dubbio una sua solidità che dopo le ultime prestazioni è stata verificata anche stavolta, ma attaccando con il solo Lescano a far riferimento davanti, a mio avviso si ha la sensazione che manchino degli esterni che attacchino la profondità. Sia D’Urso che El Azrak frequentano le zone al largo dell’area di rigore, ma lo fanno sempre palla al piede cercando la soluzione individuale, le fasce non vengono mai attaccate negli spazi con inserimenti senza palla in velocità.

Tutti e tre gli attaccanti sono bravi con il pallone, creano anche parecchio movimento, ma non dettano mai il passaggio in profondità e nelle ripartenze da dietro, sono rapidi ma non velocissimi, non hanno lo strappo per esempio che ho visto avere gli atalantini in un paio di occasioni. Ma vi immaginate se sugli esterni avessimo dei giocatori di gamba e di velocità sul tipo di Parisi, certo lui era il top, ma mi accontenterei magari anche dei più recenti Bariti, Mensah, Rapisarda e, a questo punto, tra tutti gli esterni che sono in organico, credo che Pavlev sia quello più veloce e adatto al tipo di gioco proposto.

Sono opinioni ovviamente, ma quello che è certo è che la Triestina ora sembra essere ritornata la bella squadra che avevamo lasciato nella prima parte di stagione e che sembrava essersi persa.

Quello che sembra essere l’uomo che ha fatto fare il salto di qualità a tutto il complesso è sicuramente Correia, una piovra che blocca e fa ripartire l’azione con una pulizia di interventi, che purtroppo penso non sarà passata inosservata ai talent scout delle squadre di categoria superiore e che se non ho sbagliato completamente la valutazione, difficilmente vedremo il prossimo anno in serie C. Con lui non bisogna dimenticare le prestazioni eccellenti fornite anche dagli altri centrocampisti, D’Urso, El Azrak, un po’ meno oggi Vallocchia, che finchè ne hanno avuta hanno imposto il loro gioco, ma sempre centralmente perché gli esterni aiutano sempre troppo poco e di fronte avevano un’ottima Atalanta. Quando Bordin è stato costretto a fare qualche sostituzione per contrastare la giovanile esuberanza dei bergamaschi, la squadra ha accusato qualche battuta a vuoto; Minesso non è D’Urso e Jonsson non è Vallocchia, magari mi sarei aspettato Redan ad affiancare Lescano per cercare di vincere la partita.

Ma il gol lo abbiamo trovato ugualmente e per mantenerlo sarebbe stata sufficiente un po’ più di accortezza nell’occasione in cui abbiamo subito il pareggio.

Mi sono riguardato un paio di volte l’azione, tutta la difesa mi è sembrata superficiale e un po’ avventata, quasi nel panico e in un’area affollata con il pallone rimbalzante, questo è stato sempre aggredito vittoriosamente dagli atalantini più pronti; senza voler dare colpe specifiche quasi tutti gli alabardati erano fuori posizione, chi troppo avanti, chi troppo passivo, chi non ha fatto la diagonale. Peccato.

Questo risultato ora complica nuovamente il raggiungimento del terzo posto e a questo proposito diamo un’occhiata al calendario. Il Vicenza che ci segue con 2 punti in meno e 35’ da recuperare a Sesto S.Giovanni dallo 0 a 1, ha in calendario la partita insidiosa a Mantova contro una squadra appagata che si può più o meno equiparare al derby che attende la Triestina all’ultima giornata a Padova, anche se la rivalità presumo sia diversa. Poi ambedue le rivali avranno in casa il Novara che lotta per la salvezza, la Triestina avrà sempre in casa la Virtus e il Vicenza il Trento, anche queste partite più o meno della stessa difficoltà e per finire l’Unione in trasferta avrà l’insidiosa trasferta con la Giana, mentre i vicentini andranno ad Alessandria, terra di conquista abbastanza scontata.

A questo punto inutile fare tante congetture, teniamoci ben stretta questa ritrovata Unione che sembra avviata ad un buon finale, sperando che la dea bendata non ci volti le spalle, poi nei play-off sarà quel che sarà, perché tutte le partite saranno insidiose e da giocare e se superiamo il turno, chissà dove

 Abbiamo visto per esempio il Catania tener testa al Padova e sconfiggerlo e questi stanno lottando per non scivolare nei play-out nel girone meridionale! Ottimismo magari moderato quindi, ma sicuramente non il pessimismo cosmico che aleggiava come un corvo nero sopra le nostre teste fino a 15 giorni fa.

 

BRUNO GASPERUTTI           

Parole chiave: Trieste