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La Triestina presenta Bordin e spiega l'esonero di Tesser: "Non siamo pazzi, c'erano troppi segnali preoccupanti"

Nella tarda mattinata di oggi presso la sala stampa dello stadio Rocco ha avuto luogo la conferenza di presentazione del nuovo allenatore Roberto Bordin. Queste alcune delle sue parole. “Sono contento di essere tornato qui di fatto per la terza volta, dopo aver già giocato e allenato a Trieste. ...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Attilio Tesser

Nella tarda mattinata di oggi presso la sala stampa dello stadio Rocco ha avuto luogo la conferenza di presentazione del nuovo allenatore Roberto Bordin. Queste alcune delle sue parole.

“Sono contento di essere tornato qui di fatto per la terza volta, dopo aver già giocato e allenato a Trieste. Mi dispiace molto non poter giocare in uno stadio come il Rocco che secondo me può fare la differenza, ma al di là delle problematiche logistiche sono pronto e carico per iniziare questa avventura. L’esperienza all’estero mi ha aiutato tanto, allenando molti giocatori stranieri, potendo crescere non solo a livello tattico ma anche di gestione di un gruppo con tante nazionalità diverse, mentalità diverse, sicuramente sono state tappe molto importanti. Il nostro primo obiettivo è quello di provare a raggiungere il secondo posto, ai tifosi e a tutto l’ambiente chiedo di stare il più possibile uniti tutti quanti".

L’incontro tra Bordin e la stampa, è stato preceduto dagli interventi dell’amministratore delegato Sebastiano Stella e del direttore generale dell’area sportiva Alex Menta che hanno spiegato le ragioni dell'esonero di Attilio Tesser.

 

Per non perdere nulla delle loro dichiarazioni pubblichiamo quanto scritto sul comunicato della società. E anche qualcosa in più. 

 

Stella:


“Ringrazio ufficialmente Attilio Tesser per il lavoro svolto e per il percorso fatto, è una persona che non solo ha tutta la stima da parte della piazza, ma anche da parte nostra. La decisione dell’esonero per quanto sofferta è stata tuttavia dettata da più fattori. Nelle ultime nove partite abbiamo ottenuto tredici punti, uno sui dodici a disposizione nelle ultime quattro gare in casa. Questo periodo significativo di partite ha evidenziato problemi sia a livello di gioco sia di tenuta mentale del gruppo. In un progetto come il nostro a medio-lungo termine, siamo tutti dei nomi, anche importanti ma comunque nomi. La società è e deve essere quindi libera di decidere quello che ritiene più opportuno. A prescindere dalla situazione di classifica e dei punti non conquistati in questo periodo, abbiamo visto più segnali che abbiamo ritenuto preoccupanti, giocatori che non hanno reso come avrebbero dovuto, elementi che ci hanno portato a valutare la necessità di dare una scossa.

Tengo a rassicurare tutti i tifosi, ai quali chiediamo di starci vicini il più possibile, stiamo lavorando per far progredire il nostro progetto sotto tutti gli aspetti. Ho avuto un incontro stamattina per la costruzione del centro sportivo a Muggia, con il coinvolgimento della Regione e del Comune. Da mesi ci troviamo costretti a giocare a Fontanafredda e da qui a fine campionato perderemo almeno un milione di euro per questo problema non certo creato da noi, parallelamente abbiamo trovato un accordo per poter disporre una volta pronto di un campo di livello internazionale, con la prospettiva di riportare finalmente al Rocco i nostri tifosi. In questa stagione abbiamo fin qui dovuto mettere sul piatto qualcosa come 17 milioni di euro, nel giro di un mese verranno a farci visita una ventina di investitori dagli Stati Uniti che vogliono contribuire alla crescita della Triestina e della città. Tra le altre cose abbiamo l’obiettivo di poter avere la gestione dello stadio, per noi una conditio sine qua per il nostro progetto, che è forte e vuole continuare a crescere.

Non siamo dei pazzi scatenati se abbiamo deciso di mandare via Attilio, non c’erano più le condizioni per proseguire assieme e questo nel calcio può succedere. Abbiamo scelto Roberto Bordin in quanto allenatore di respiro internazionale, con una grande etica del lavoro e voglia di fare, ritenendo che fosse per noi la migliore soluzione in questo momento. Dal punto di vista dell’azienda e della crescita collettiva, non stavamo andando nella stessa direzione. Il dispiacere è forte perché rispettiamo Attilio come uomo e come professionista, capiamo bene che anche per i tifosi sia stata la perdita di un riferimento, ma per quanto dolorosa sia stata, la decisione è quella che abbiamo ritenuto più opportuna.

“Alcuni giocatori sono stati utilizzati con il contagocce, pensiamo a Fofana e Pavlev ad esempio, e la linea giovane che volevamo portare avanti non è stata sviluppata. Non c'erano le condizioni per continuare insieme, è mancata quella capacità di andare anche oltre il proprio lavoro e pensare alla crescita globale, come succede in un'azienda”.

Per noi è fondamentale sapere dove giocheremo a maggio, abbiamo coinvolto anche il Presidente Fedriga che sta lavorando in maniera importante per trovare una soluzione, anche questa per noi è una condizione imprescindibile nell’ottica dell’accordo finale legato allo stadio. Non nascondo che le partite con Vicenza e Padova avremmo voluto disputarle altrove, siamo invece stati costretti a giocarle al Rocco nonostante le pessime condizioni. E’ priorità per noi sapere dove giocheremo a maggio e non saperlo è una cosa che ci preoccupa, stiamo valutando anche soluzioni extra Italia tra le quali Fiume e Lubiana, anche se qui subentrano decisioni importanti a livello regolamentare. Sul rifacimento del campo dobbiamo purtroppo far fronte ai tempi della burocrazia, negli Stati Uniti in quindici giorni si sarebbe rifatto tutto, qui ci vuole più tempo”.



Menta:

“L’intenzione in sede di mercato era quella di rinforzare la squadra, nonostante una situazione di classifica non più vicina al primo posto. Abbiamo avuto richieste di partire da parte di alcuni giocatori, Adorante e Pierobon in primis, portando qui Ballarini e Petrasso e provando a prendere altri due giocatori molto importanti. Queste trattative non sono andate in porto non per cause dipese da noi, ma dai procuratori e dalle loro società di appartenenza. La nostra opinione è comunque che la squadra sia forte, che abbia giocatori che fin qui non hanno avuto l’opportunità di dimostrare le loro qualità. Questo non vuol dire che abbiamo scelto Bordin perché è uno ‘yes man’, lui è liberissimo di fare le proprie scelte come qualsiasi altro allenatore, poi come per tutti quanti il lavoro verrà valutato. Abbiamo ventiquattro giocatori, non tredici o quattordici. E il miglioramento in questi mesi non l’abbiamo visto in tutti, ma solo in qualcuno. A un certo punto bisogna fare delle valutazioni su dove siamo e dove vogliamo andare. Confermiamo che Tesser ha svolto un buon lavoro ma abbiamo visto un arretramento, anche a livello di ambiente nello spogliatoio. Crediamo ancora di poter salire in Serie B, altrimenti non avremmo cambiato, e posso assicurare che è stata una decisione difficile: capiamo la reazione della tifoseria.

Sono molto dispiaciuto per il presidente, per tutto quello che stiamo facendo e investendo e per il grande lavoro fatto in questi mesi, perché in un giorno sembra che si sia perso tutto quello che fin qui è stato fatto, solo per una decisione che abbiamo preso. Noi siamo fiduciosi e speriamo che tutto l’ambiente, tifosi, stampa, ci supportino e ci diano una mano, con rispetto per quanto costruito fino adesso e chiaramente con rispetto anche per quanto fatto da Attilio. La scelta di Bordin è ponderata, ha avuto esperienze importanti all’estero facendo anche la Champions League, riteniamo sia il profilo giusto per noi. Per lui è un momento molto importante per tornare in Italia dopo diverso tempo e a me piace scommettere su chi ha forti motivazioni di giocarsi le proprie carte e provare a vincere, poi come sempre nel calcio sarà il campo a parlare”.

 

Parole chiave: Trieste