Triestina-Giana Erminio 2-1, Gasperutti: "Unione stanca. La panchina è un valore aggiunto"
Pericolo scampato! La Triestina è riuscita ad evitare il trappolone di questa giornata di campionato, che sulla carta sembrava favorevole: la capolista Mantova era attesa sull’ostico terreno del Menti da un Vicenza all’ultima spiaggia, mentre il Padova doveva far visita all’...
| Redazione sport | Serie C
Bruno Gasperutti
Pericolo scampato! La Triestina è riuscita ad evitare il trappolone di questa giornata di campionato, che sulla carta sembrava favorevole: la capolista Mantova era attesa sull’ostico terreno del Menti da un Vicenza all’ultima spiaggia, mentre il Padova doveva far visita all’estrosa Atalanta U23, sul campaccio di Caravaggio. Quale occasione migliore per l’Unione di accorciare in classifica, visto l’impegno “casalingo?!” con la Giana Erminio, una squadra buona ma non certo irresistibile?
Certo che il calcio è imprevedibile e per questo affascinante. Munito di birra, pop corn e patatine, mi sono messo davanti alla tv e mi sono guardato i due big match, sperando in cuor mio in un piccolo passo falso dei rivali. Invece. Il Mantova con una grandissima prestazione, ha asfaltato un Vicenza piccolo piccolo e nervoso come non mai, che deve essere contento per il risultato fin troppo contenuto. Il Padova invece ha avuto la fortuna di trovarsi difronte ad un’Atalanta che, per proprie “legittime” esigenze di organici, “doveva” fare a meno dei titolari: Del Lungo, Bonfanti, Mendicino e Cissè, convocati con la prima squadra. Ebbene i patavini non si sono lasciati sfuggire l’occasione per fare loro l’intera posta, son partiti a mille segnando subito alla frastornata squadra nerazzurra che ancora doveva trovare le misure, poi sull’arrembante ritorno degli orobici, ha fatto vedere il perché subisce così pochi gol: Donnarumma è stato mostruoso.
Con queste premesse ho guardato la Triestina che a questo punto “doveva” far sua l’intera posta, per non perdere terreno sulle scatenate rivali. La Triestina per fortuna ha vinto, ma rispetto alle precedenti partite l’ho vista stanca, il chè non vuol dire che non corre, non lotta, ma semplicemente che le idee sono appannate, che arriva sul pallone con un leggero ritardo rispetto all’avversario, la cui arma migliore è la rapidità, l’anticipo e la conquista delle seconde palle. Poi se l’avversario è in possesso di due punte che i gol li sanno fare, ecco che la partita oltre ad essere scorbutica, può diventare il famoso trappolone. E’ attraverso vittorie come questa che si vincono i campionati, ben vengano, sono sempre bene accette perché non si può girare a mille per 9 mesi consecutivi, non è fortuna e ricordiamocelo quando commentiamo i nostri avversari, perché anche loro ottengono a volte dei risultati agli sgoccioli della gara, ma questa è voglia, consapevolezza della propria forza, non arrendersi mai piangendosi addosso sulle disgrazie.
La partita in sé stessa ha detto poco, anche se è stata vivace, combattuta ed emozionante in diversi episodi nella ripresa, oltre ovviamente ai gol. La Giana si è rivelata squadra ostica dal buon palleggio, che corre tantissimo raddoppiando su tutti i lati del campo e se possiedi due punte che vedono la porta come Fumagalli e Fall(17 reti in due), hai per lo meno prenotato i play-off. La Triestina l'ha contenuti bene, ma qualcosa ha concesso come un gol annullato e ci è andata bene perché non tutti gli arbitri fischiano quei contatti (vedi Atalanta-Triestina), poi un tiro di Caferri nel primo tempo deviato che si è impennato con Matosevic che ha soffiato per non farlo entrare in porta, poi ancora un tiro al volo di Fall da buona posizione che ha colpito malissimo alzandolo e il gol da 25 metri su punizione di Fumagalli.
Nel primo tempo Adorante aveva calciato una punizione simile dalla stessa posizione e Zacchi aveva fatto un passo laterale prendendo il pallone senza sporcarsi la divisa, non so cosa sia successo a Matosevic, ma una punizione da quella distanza non può essere imparabile. Oltre al gol il portiere triestino non è stato irreprensibile in alcune uscite con il brivido; con il fisico che si ritrova, quando esce dovrebbe terrorizzare gli avversari, invece qualche volta il pallone gli diventa una saponetta tra le mani; per il momento non abbiamo mai pagato con il gol, ma lo scorso anno per esempio a Padova, abbiamo subito gol a tempo scaduto in una situazione similare.
In avanti la Triestina non è stata pericolosa come altre volte, Finotto è stato impalpabile ma per fortuna Adorante è stato l'eroe di serata, segnando due bellissimi gol da vero attaccante: il primo girando di testa fuori portata del portiere, un cioccolatino con il contagiri di D’Urso, il secondo girando sottomisura un pallone sbucato in area dopo una incursione sulla destra di Redan.
La difesa ha fatto il suo dovere, bravi i centrali che non hanno concesso nulla ai due pericolosi attaccanti, tampinandoli in ogni zona del campo, buoni anche i due terzini con Pavlev che pur giocando a sinistra, ha spinto tanto.
A centrocampo Correia è stato il solito accalappiapalloni anche se sembra un po’ stanco, Celeghin ha fatto un partitone tentando anche la conclusione dalla distanza, solo una sbavatura su un pallone perso nella ripresa che ha innescato un pericoloso contropiede ospite. Non benissimo Pierobon, mentre D’Urso è partito molto bene giocando con maestria tra le linee, poi ha avuto una lieve flessione ed è stato sostituito, ma solo dopo che era riuscito a confezionare l’assist per la prima rete. Ottimo l’ingresso di Redan, Vallocchia, El Azrak, un po’ meno Lescano, a dimostrazione che la panchina di Tesser è sempre un valore aggiunto e il nostro mister è sempre molto bravo nell'individuare coloro che hanno bisogno di rifiatare; poi basta che si giri e scelga nel mazzo perché sono tutti molto bravi e da quanto si nota, molto coinvolti come gruppo.
Dopo questo “tour de force” di sei gare in due settimane, la squadra può rifiatare e preparare con più calma le prossime partite di Novara e con il Padova, poi ci sarà la sosta. Purtroppo l’esilio a Fontanafredda non finirà così presto e anche se taluni scaramantici esultano per i successi che ne sono derivati, io resto sempre dell’opinione che i continui viaggi sfiancano e alla lunga li paghi.
Poi da quanto vedo anche i numeri dei fedelissimi che seguono la squadra a Fontanafredda, stanno diminuendo e lo faranno ancora con l’avanzare della brutta stagione. Intanto dopo la trasferta in Piemonte con il disastrato Novara, che non sarà comunque facile perché nessuna gara è semplice e i trabocchetti sono dietro all’angolo, credo si ritornerà al “Rocco” per il big-match con il Padova. Anche questa non sarà una gara decisiva, perché solo l’ultima della fase ascendente con tutto il ritorno ancora da giocare, ma sarà comunque un bel banco di prova per confrontarci con una delle due rivali per la promozione diretta; Sì perché io che non sono scaramantico, penso proprio e dico che quest’anno la promozione si giocherà tra Mantova, Padova e Triestina (in ordine rigoroso con l’attuale classifica), mentre Pro Vercelli, Vicenza ed eventuali, dovranno accontentarsi di sgomitare per trovare una buona posizione per i play-off.
BRUNO GASPERUTTI
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