Triestina-Piacenza 1-1 il giorno dopo, Gasperutti: "Pari prezioso, la salvezza sarà da conquistare con lacrime e sangue"
Un brutto....bellissimo e prezioso pareggio che consente alla Triestina di sentirsi ancora viva e in corsa per raggiungere la salvezza.
Devo dire di essere rimasto sorpreso dall'andamento della partita contro i piacentini, che presumevo sarebbe stata difficile, ma non impossibile per una squadra che nelle ultime settimane aveva dimostrato di avere dei valori superiori alla modesta classifica. Invece fin dalle prime battute sono stati gli emiliani a prendere in mano le redini della gara con un piglio e una autorità che non pensavo potessero avere, sempre alla luce della posizione in graduatoria. Certo tutti erano a conoscenza che per loro, questa era la partita dell'anno, determinante per il loro futuro e che o la vincevano, oppure la situazione sarebbe diventata disperata e con poche speranze, ma che la Triestina si facesse intimorire e mettere in soggezione, questo non lo pensovo proprio. Invece la squadra alabardata è sembrata subito a disagio e un po' contratta difronte alla baldanza degli ospiti che per una ventina di minuti hanno condotto le danze. Certo non hanno fatto sfacelli, perchè erano pur sempre il Piacenza ultimo in classifica e non il Napoli, ma hanno messo dentro alle teste degli alabardati quel tarlo del dubbio, che forse il risultato finale non fosse così scontato come l'ambiente presumeva.
Visto a Trieste, il Piacenza comunque non merita l'ultimo posto, evidentemente anche loro come l'Alabarda, hanno avuto dei grossi problemi antecedenti, perchè oggi sono una squadra ancora viva e in grado di lottare fino alla fine, anche se per lo scarto in classifica e il calendario prossimo, la loro situazione è decisamente disperata. Nella Triestina la prima riflessione che mi viene in mente è: ma quanto è importante per la squadra alabardata Celeghin? Certo che oltre a lui stavolta mancavano anche Crimi e Pezzella e tre uomini nello stesso reparto che è il motore della squadra, hanno decisamente un peso specifico molto pesante per tutta la manovra. Infatti la Triestina ha dovuto attendere parecchi minuti per assestarsi e cominciare a ribattere la baldanza degli ospiti, anche se si vedeva che il gioco non era così fluido come nel recente passato. Forse perchè sulle corsie laterali il gioco non aveva sbocchi e solo Tavernelli e Mbakogu in mezzo si battevano con vigore, ma erano ben contrati dal roccioso Cosenza & Co e anche il centrocampo con l'ex Giorno e Suljic facevano un buon filtro davanti alla difesa. Inefficienti sugli esterni per la cattiva giornata di Paganini e Tessiore, senza spinta da dietro perchè anche Rocchetti e Germano, non si sono mai proposti in fase offensiva per sfondare la robusta e fallosetta difesa ospite, bisognava fare affidamento su Mbakogu e Tavernelli e io sinceramente non sarei così drastico come ho sentito poi nel post gara a giudicare la loro prova, perchè ambedue si sono dimostrati vivi e non si sono mai arresi. Certo poi dobbiamo ammettere che Mbakogu non è un fulmine di guerra e Tavernelli gira un po' troppo al largo rispetto al limite dell'area, ma queste sono le loro caratteristiche e il loro compito lo assolvono. Poi se proprio vogliamo puntualizzare, il buon Mbakogu che ha lottato come un leone tra avversari che lo cinturavano e abbattevano senza pietà, ha fatto l'assist del pareggio difendendo un pallone spalle alla porta in un'area che sembrava una tonnara, ha fatto espellere Cosenza che non gli ha risparmiato nulla, ha difeso palloni facendo risalire la squadra guadagnando campo. Poi se pensiamo di avere da lui le doti di Ronaldo il fenomeno o Van Basten, oppure semplicemente il guizzo sottorete del buon Totò De Falco, credo che dobbiamo passare ad altro.
La partita è stata nervosa come doveva esserlo vista l'importanza della posta in palio e purtroppo è stata arbitrata all'Italian Style, da un arbitro che non incuteva tranquillità, anzi eccitava gli animi con delle interpretazioni ondivaghe ed estraendo cartellini gialli con continuità industriale. Alla fine ci è andata bene, perchè Gori ha rischiato e purtroppo Gentilini ha dovuto toglierlo onde evitare guai visto l'andazzo e fino a quel momento era il migliore. Peggio è andata a Cosenza che fa dell'irruenza la sua caratteristica precipua e ad Accardi che ha fatto un intervento sconsiderato senza testa, in una zona di campo ininfluente. Poi se proprio vogliamo puntualizzare altre piccolezze, il gol è scaturito da un fallo laterale invertito e i 5 minuti di recupero finali sono un insulto al buon senso, per i cambi effettuati, per i 3 minuti che Cosenza ha impiegato ad uscire dal campo, per le stucchevoli perdite di tempo ad ogni interruzione del gioco. Ma inutile disquisire su ciò, questa è la classe arbitrale italiana e in terza serie non possiamo pretendere dei draghi del fischietto.
Questa odierna era una partita con tutte le caratteristiche di quelli che saranno poi i play-out, dove presumibilmente a scanso di sorprese, la squadra dovrà disputarli con un solo risultato utile e il responso avuto, è che la salvezza sarà da conquistare con lacrime e sangue e non è proprio così scontata. La Triestina fa tanta difficoltà ad andare a rete e contro squadre presumibilmente chiuse, ha poche armi a sua disposizione e l'agonismo a volte non è sufficiente, ma ci vuole l'episodio positivo; in questa circostanza l'abbiamo avuto, ma senza l'espulsione ad inizio ripresa, la partita sarebbe stata veramente in salita.
Ora sotto con la capolista che vede il traguardo ad un passo e probabilmente spera di festeggiare già con noi, la prima promozione della sua storia in serie B e non vorrei fare da damigella d'onore come è successo lo scorso anno con il SudTirol. Ogni partita però presenta le sue caratteristiche e giocare contro la Feralpi, non è la stessa cosa di dover vincere assolutamente contro una squadra ben chiusa in difesa, le problematiche sono completamente diverse e a volte i risultati sorprendenti. Speriamo di recuperare qualcuno in mezzo al campo per giocarci al meglio le nostre “chanches”; per fortuna la difesa non è più quella ballerina d'inizio campionato, anche se stavolta ha un po' sofferto l'intraprendenza di due ottimi attaccanti come Plescia e Morra, ma dà affidamento, anche se in queste gare non vorrei mai fare a meno di un guerriero come Malomo.
BRUNO GASPERUTTI