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Il Ruggito del Leone butta un occhio al passato per capire come organizzare il futuro, tra le cause della retrocessione della Pallacanestro Trieste spicca la gestione negativa delle gare da parte dello staff tecnico: timone da cambiare?

Buongiorno amici, sono passati 45 giorni dall'ultima disatrosa giornata di serie A che ci ha visto malauguratamente retrocedere dopo che per lungo tempo siamo stati salvi o addirittura in odore di play off (dopo le ravvicinate vittorie con Treviso e il blitz al Talercio di Mestre) e ancora non ri...
 |  Redazione sport  |  Basket

Buongiorno amici, sono passati 45 giorni dall'ultima disatrosa giornata di serie A che ci ha visto malauguratamente retrocedere dopo che per lungo tempo siamo stati salvi o addirittura in odore di play off (dopo le ravvicinate vittorie con Treviso e il blitz al Talercio di Mestre) e ancora non riesco a immaginarmi in serie A2, e allora a mente freddissima provo a ripercorrere il nostro campionato e cerco di trovare il bandolo che mi illumini sul come è potuto accadere.

Dopo il pessimo inizio, dicembre e gennaio ci hanno portato vittorie importanti specie fuori casa tranne la scellerata sconfitta di Varese a causa di una errata gestione degli ultimi 19 secondi e da qua inizia il mio sospetto che lo staff tecnico abbia problemi nel gestire i finali punto a punto, leit motive che ci è costata la retrocessione: con Reggio in casa a metà marzo partita chiave per la nostra salvezza siamo avanti di uno a due minuti dalla fine e subiamo 10 punti in due minuti con Bartley 0 su 4 (negli stessi minuti) unico terminale offensivo. Per cui difesa zero e soluzioni di attacco meno che zero, morale si perde di 5 (con Sakota espulso) e addio differenza canestri. Con Varese un mese dopo è stato uguale e con Verona se non ci fosse stata la serata della vita di Stefano Bossi si perdeva ancora. In compenso in trasferta si continuava a prendere sconfitte pesanti fino all'ultima giornata quando tutte le nostre avversarie hanno giocato alla morte e noi a Brindisi contro una squadra che non ha fatto niente per vincere (non poteva mica perdere "apposta") anche perchè non le serviva, siamo franati a meno 22 di scarto. Permettetemi che qualche dubbio sulla gestione tecnica possa insinuarsi nello scenario. Poi possiamo dire che Banks non ha "sfondato" contro Toko e ha prodotto 3 punti piu' il libero aggiuntivo (Treviso vs Virtus) e che a Scafati Stone all'ultimo tiro di Brindisi ha goduto di uno sfondamento inesistente per cui anche sfortuna nelle valutazioni di Paternicò però non basta per giustificare un campionato cominciato male e finito peggio.
Spero che Legovich che in questi giorni è insieme a Magro con la nazionale under 20 si faccia raccontare la verita' su cosa è successo a Scafati nell'ultimo mini intervallo di Scafati vs. Brescia perchè a quell'ultimo periodo io non ci crederò mai.
Detto e ricordato con sofferenza tutto ciò, la proprieta' americana ha scelto il GM/DS per il prossimo torneo nella persona speciale di Mike Arcieri. Peccato che era tutto già (quasi) fatto in aprile, quando Varese venne a giocare a Trieste e quando non c'erano dubbi nella collocazione di Trieste in serie A anche nel torneo 2023/24.
Adesso il manager americano riuscirà ad allestire il roster (composto soprattutto da italiani) adeguato alla risalita immediata? De Meo è stato chiaro sulla determinazione di ritornare ai vertici al primo tentativo e direi che è anche doveroso, tutti, io compreso, sappiamo quanto è  difficile vincere il campionato di sotto, ma Cremona ci è riuscita subito (correggendo anche in corsa integrando il roster col nostro AJ Pacher) e quindi perchè non noi?
Ma prima del roster c'è la guida tecnica: Marco Legovich? Difficile rispondere, il giovane coach è estremamente preparato e valido, ma la gestione della gara è altra cosa, troppi finali di partita buttati via e troppe gare perse prima di scendere in campo.
Io dico il mio pensiero: Marco come secondo di un coach di esperienza, un marpione del parquet in modo che, una volta promossi subito, possa di nuovo prendere in mano la squadra con la maggiore esperienza nel frattempo maturata e cominciare a 32 anni quel ciclo virtuoso che Cotogna ha prefigurato a Trieste.
 
VITTORIO LEONE
Parole chiave: Trieste