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Lavoro: Rosolen, contrattazione soluzione per aumento livelli salariali

"C'è bisogno di una politica che, in tema di lavoro, riesca ad allargare lo sguardo su quelle che possono essere le soluzioni ai problemi. L'attenzione va rivolta, ad esempio, alle nuove esperienze che sono state intraprese in alcuni paesi occidentali nell'ambito della partecipazione dei lavoratori alla governance delle aziende o a similari espe...
 |  Nik97  |  Politica

"C'è bisogno di una politica che, in tema di
lavoro, riesca ad allargare lo sguardo su quelle che possono
essere le soluzioni ai problemi. L'attenzione va rivolta, ad
esempio, alle nuove esperienze che sono state intraprese in
alcuni paesi occidentali nell'ambito della partecipazione dei
lavoratori alla governance delle aziende o a similari esperienze
di cogestione, mentre per quel che riguarda i salari va aperta
una nuova stagione di concertazione sui contratti collettivi
nazionali quali strumenti per adeguare e migliorare la condizioni
salariali".

Lo ha detto a Trieste l'assessore regionale al Lavoro Alessia
Rosolen introducendo la tavola rotonda titolata 'Mercato del
lavoro tra presente e futuro: democrazie, formazione e politiche
pubbliche' moderata dal giornalista Francesco De Filippo e
organizzata all'interno dell'iniziativa 'In viaggio con la Banca
d'Italia'.

Come ha spiegato la rappresentante della Giunta regionale, alcune
soluzioni al centro del dibattito non sono sufficienti a
risolvere i nodi che attanagliano il mercato del lavoro e
rischiano di diventare delle "scorciatoie" che non affrontano il
problema. "Si parla spesso della riduzione del cuneo fiscale ma
non bisogna dimenticare che l'obiettivo vero è l'aumento dei
livelli salariali, così come l'attenzione è centrata sul salario
minimo ma la strada principale deve essere quella della
contrattazione collettiva nazionale, mentre infine
sull'immigrazione si individua come soluzione il numero di quote
e non invece la qualità delle competenze che introduciamo nel
nostro territorio".

Altro fattore di criticità, secondo Rosolen, è quello del calo
delle nascite. "Il Friuli Venezia Giulia comincia a scontare - in
termini di mercato del lavoro - il problema legato alla
denatalità (33mila giovani in meno nell'ultimo decennio).

Da qui le azioni prodotte dalla Regione in questi ultimi anni
rivolte in specialmodo alle famiglie, proprio "per supportare
l'organizzazione sociale che rappresenta le fondamenta delle
nostre comunità".

"Ma la soluzione all'inverno demografico e alla carenza di
personale - ha aggiunto - è anche quella di rafforzare gli
strumenti di welfare territoriale al fine di rendere attrattiva
la regione per i giovani e quindi per le future famiglie".

Altrettanto cruciale poi il tema della formazione, che non può
fermarsi all'inizio del percorso professionale ma deve perseguire
una dinamica di continuità, al fine di garantire al lavoratore un
livello di competitività e di competenze che lo metta in grado di
poter affrontare le turbolenze dei cicli economici e degli
andamenti produttivi.

Infine, l'assessore ha inteso ringraziare Banca d'Italia per
l'occasione di confronto offerta con questa iniziativa, "la quale
ha il grande merito di essere aperta al pubblico su argomenti a
volte complessi ma di fondamentale importanza per i cittadini".

Parole chiave: Trieste