Nasce la federazione liberaldemocratica
È stato siglato ieri a Roma il patto federativo tra +Europa ed Azione che prevede un coordinamento delle attività politiche in Parlamento e sui territori, anche attraverso la promozione di gruppi consiliari unici.
+Europa ed Azione si impegnano a presentarsi assieme alle prossime elezioni politiche, ritenendo necessaria una nuova offerta p...
| Francesco Tremul | Politica
È stato siglato ieri a Roma il patto federativo tra +Europa ed Azione che prevede un coordinamento delle attività politiche in Parlamento e sui territori, anche attraverso la promozione di gruppi consiliari unici.
+Europa ed Azione si impegnano a presentarsi assieme alle prossime elezioni politiche, ritenendo necessaria una nuova offerta politica liberaldemocratica, europeista e riformista, coerente col percorso del Programma per l'Italia avviato col supporto di Carlo Cottarelli.
Entrambi i partiti si riconoscono nei valori dello stato di diritto, della democrazia liberale e dell’integrazione europea e faranno riferimento in Europa all'ALDE Party ed al gruppo Renew Europe.
+Europa ed Azione chiederanno quindi di essere sondati dagli istituti di opinione come raggruppamento unico e distinto dalle attuali coalizioni di centrodestra e di centrosinistra.
Piena sintonia con l'iniziativa federativa è stata espressa da parte dei gruppi triestini dei due movimenti.
"Questo passaggio - secondo Daniela Rossetti, referente provinciale di Azione - avviene in continuità con la strada intrapresa dai due partiti già da tempo. È un primo passo formale nella costruzione di quel centro liberaldemocratico ed europeista pragmatico, capace di fare le riforme di cui c’è molto bisogno in Italia".
Gli europeisti liberali triestini, per voce di Alessio Briganti, rilevano la necessità condivisa di dare rappresentanza alla parte più innovativa, aperta e dinamica del Paese: "i prossimi referendum possono vederci da subito protagonisti del cambiamento: sostenendo il sì in tutti i quesiti daremo espressione politica a posizioni liberali garantiste, laiche e libertarie".