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Pro Vercelli-Triestina 1-2, Gasperutti: "Vittoria importante ma l'Unione deve salire di tono e di condizione"

In “zona Tesser” la Triestina si riprende, anche con un po’ di buona sorte, ciò che aveva regalato a Fontanafredda nella partita precedente. E’ una vittoria molto importante, perché ottenuta contro una diretta concorrente per le zone alte della classifica a ridosso delle due lepri fuggitive, una...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

In “zona Tesser” la Triestina si riprende, anche con un po’ di buona sorte, ciò che aveva regalato a Fontanafredda nella partita precedente.

E’ una vittoria molto importante, perché ottenuta contro una diretta concorrente per le zone alte della classifica a ridosso delle due lepri fuggitive, una vittoria che scava un bel solco tra l’Unione e le sue inseguitrici per la conquista di una posizione privilegiata.

Certo che il campionato è ancora lungo e teoricamente tutto è possibile, ma per nutrire speranze e cullare sogni dorati la Triestina deve salire di tono e di condizione, perché in questo momento sta facendo fatica ad imporre la sua superiorità tecnica.

La partita non è stata bella, ma sempre vivace e interessante, giocata sul filo di un equilibrio che poteva essere spezzato da un episodio, non da una superiorità di manovra o da una insistente pressione.

Nessuna delle due squadre è riuscita ad imporre la propria superiorità, gioco molto caotico con troppi gli errori di misura nei passaggi, una Pro più aggressiva e una Triestina più tecnica, meglio impostata, ma poco incisiva.

Nel primo tempo la Triestina ci prova e riesce a confezionare almeno tre palle gol, ma le spreca malamente con Lescano al 10’, ancora con Lescano in mischia dopo un rigore nettissimo non fischiato su Correia al 25’ e con Vertainen solo in contropiede al 33’; senza dimenticare uno stop ad inseguire maldestro di Vallocchia, lanciato solo verso la porta al 38’.

Alla fine, nel primo tempo la bella rete di D’Urso, che aveva portato in vantaggio gli alabardati al 14’ sembrava un misero premio in base alle occasioni avute, anche perché le bianche casacche, pur aggressive e in partita, avevano sì impegnato la difesa triestina, ma senza riuscire mai ad inquadrare la porta o creare situazioni particolarmente pericolose. Eppure erano riuscite a rimettersi in corsa al 23’, con un cross di Mustacchio che sarà anche stato insidioso, ma che l’uscita a vuoto di Agostino in volo, ha fatto diventare letale.

La Pro non riusciva mai an entrare in area pericolosamente, si affidava ai tiri da lontano del talentuoso Haoudi e di Emmanuello, ma i pericoli maggiori venivano dai cross, che la difesa rossoalabardata faticava a leggere e sembravano metterla sempre in affanno.

Nella ripresa la partenza è shock, ancora un cross e il pallone va direttamente in porta, per fortuna l’assistente vede un fuorigioco di Nepi, che al primo momento era sfuggito a tutti. La Triestina per un po’ subisce la maggior verve dei padroni di casa, più reattivi sulle seconde palle, insidiose con gli esterni Mustacchio e Maggio e con l'onnipresente ex Iotti molto attivo.

I cambi di Tesser però cambiano l’inerzia della gara: Ciofani sistema la fascia destra, El Azrak entra e si dimostra subito in ottima giornata, Fofana dà sostanza ad un centrocampo che sembrava un po’ scollato e che lasciava troppi spazi tra le linee.

Il gol finale al 92’ di El Azrak è però un jolly un po’ inaspettato, ottenuto con un tiraccio dalla distanza perdipiù deviato, ma ben venga, cercato, perchè la Triestina visto che non riusciva ad entrare in area, ci aveva provato per tutto il secondo tempo da fuori con Vertainen, Vallocchia e Fofana e alla fine ne è stata premiata.

Non è stata una grande Triestina, ma sufficiente, anche se per recuperare ci vuole ben altro.

Per il momento dopo le due mazzate contro il Padova e l’Albinoleffe, prendiamoci questo brodino ricostituente, in attesa di riprendere la marcia con maggiore autorità.

Sui singoli diciamo che il portiere è da rivedere, non ha una gran statura ma esce con coraggio spesso e volentieri, sul gol va a farfalle. La difesa, come ho già detto, mi sembra difendere male sui cross che passano sempre e sugli esterni abbiamo fatto molta fatica. Petrasso anche lui è da rivedere, aveva l’insidioso Mustacchio da guardare, gli ha concesso qualcosa ma nel complesso non lo ha mai fatto avvicinare all’area né tirare in porta, mi sembra tecnicamente discreto e un paio di cross li ha indirizzati bene.

In mezzo Correia si è battuto anche se mi sembra un po’ stanco, con i suoi compagni però, non riesce a tenere compatto il centrocampo che lascia troppi spazi quando gli avversari riconquistano palla.

Gli attaccanti si sono dati da fare, ma hanno mancato le ghiotte palle gol avute, Lescano deve ritrovare un po’ la condizione ma la sua presenza si fa sentire, Vertainen mi sembra un’ottima spalla ma deve ancora affinare l’affiatamente con il compagno. Ottimi tutti i subentrati che hanno dato nuova verve alla squadra nel finale, dal volitivo El Azrak, al sostanzioso Fofana che magari sarebbe da vedere con più continuità, al positivo Ciofani un soldatino sempre puntuale nello svolgere il compito affidatogli. Il Padova ha faticato oltremodo con il fanalino di coda, ciò a dimostrazione che nessuna partita è facile e tutte le squadre possono risultare insidiose se non affrontate con la dovuta applicazione.

Attenzione massima quindi al Pergocrema che ha passeggiato con il Renate in trasferta, la Triestina se non inciampa in qualche trappolone, ha la struttura per superare senza troppi affanni questi incontri ma deve sempre metterci la massima concentrazione; il suo mister è comunque troppo esperto e di lungo corso per non preparare queste gare che potrebbero sembrare di routine, ma che invece sono proprio quelle che presentano delle insidie non previste. 

P.S. pensierino della sera sulla incognita stadio Rocco: povera Trieste, qua proprio no se pol!!!

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste