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Triestina-Albinoleffe 2-3, Gasperutti: "Emerse le lacune difensive, in avanti la squadra è buonissima"

Che tranvata, ragazzi!!! L’Albinoleffe ha infranto il tabù del “Tognon” di Fontanafredda mettendo a nudo le lacune difensive dell’Unione in altre occasioni solo accennate, ma stavolta ben messe in evidenza dai seriani. Questo tonfo “casalingo” inatteso, temo lasci degli strascichi deleteri da cu...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

Che tranvata, ragazzi!!! L’Albinoleffe ha infranto il tabù del “Tognon” di Fontanafredda mettendo a nudo le lacune difensive dell’Unione in altre occasioni solo accennate, ma stavolta ben messe in evidenza dai seriani.

Questo tonfo “casalingo” inatteso, temo lasci degli strascichi deleteri da cui sarà difficile riprendersi; la classifica se Padova e Mantova dovessero far bottino pieno lascerebbe ben pochi spazi ad una ipotetica rimonta, che obiettivamente ora sembra molto aleatoria.

Eppure la partita si era anche indirizzata sul binario giusto, come nei migliori auspici della vigilia: sbloccata dopo soli 13’ da un bel gol di testa di Celeghin all’incrocio dei pali, l’Unione era riuscita anche a raddoppiare al momento giusto, poco prima del riposo al 44’ con un altro colpo di testa di Celeghin. Il più era fatto e andare a rifocillarsi con un bel thè caldo sul doppio vantaggio, avrebbe sicuramente messo in ordine tanti brutti pensieri che i lombardi avevano lasciato intendere durante la prima frazione, quando diverse volte la retroguardia alabardata aveva un po’ scricchiolato. Invece, il repentino gol di Longo che ha rimesso in partita l’Albinoleffe, è stata una mazzata che ha acuito i dubbi nella mente di diversi giocatori che hanno creato ansia e preoccupazione.

Il dover sempre vincere per recuperare il gap con la capolista, ha fatto poi il resto e la rete finale in contropiede di Zoma ne è stata la conseguenza.

Io ho l’abitudine durante la partita di prendere degli appunti per contestualizzare le varie sensazioni che in quel momento la partita mi sta dando, senza lasciarmi poi influenzare dal risultato finale che è poi frutto magari di un episodio, che al tifoso fa cambiare umore e che va da un “vi vogliamo così” a un “andate a lavorare”.

La partita è iniziata in maniera molto vivace, la Triestina mi sembrava in buona giornata con un Vertainen, che a Trento avevo detto di voler rivedere, ma che in questa occasione ha avuto degli sprazzi di gran classe. E’ difficile dare oggi un giudizio risolutivo sul ragazzo che respira l’aria di Trieste solo da un paio di settimane, ma a me sembra un buon giocatore, dalla buona tecnica individuale, forse più di appoggio che di sfondamento e se dovessi accostarlo per la sensazione che mi dà ad un altro calciatore, direi che mi ricorda De Ketelaere con i pregi e i difetti che l’atalantino fa vedere. E’ una opinione come un’altra e sicuramente potrebbe essere affrettata, logicamente bisogna dare tempo al tempo e lasciarlo ambientare, anche perché se in un altro campionato e in un altro ambiente è riuscito a mettere a segno lo scorso anno 19 reti, forse la prima impressione di poca incisività e risolutezza in zona gol è errata.

Tornando alla partita il bel gol di Celeghin che l’ha sbloccata, sembrava dare il giusto indirizzo e le sensazioni erano positive, perché il centrocampo alabardato sembrava in palla con il solito Correia, che in questa occasione sembrava meglio supportato dai suoi compagni di reparto e davanti come detto, Vertainen aveva lampi di gran classe, come quando ha impegnato il portiere con un bel sinistro o quando ha offerto a Finotto due palloni d’oro che purtroppo non sono stati intuiti. Ecco Finotto pur più sollecitato rispetto a Trento, mi è sembrato al di sotto come rendimento del compagno di reparto, sempre ben anticipato e imbrigliato dalla difesa.

Ma l’Albinoleffe era sempre molto vivo e dimostrava di essere pienamente in partita, assolutamente non rassegnato; riusciva a costruire l’azione dal basso con una facilità irrisoria, uscendo agevolmente palla al piede e davanti Zoma era imprendibile per Anzolin e il possente Longo, riusciva a rigiocare tutti i palloni che transitavano dalle sue parti, rendendo la vita difficile ai due centrali. A centrocampo la Triestina sembrava averne di più, ma la manovra degli ospiti era ben congegnata e aveva più sbocchi in avanti.

Al 44’ una azione infinita della Triestina che ha palleggiato pericolosamente da una parte all’altra del fronte d’attacco, ha portato al raddoppio, con una splendida spizzata di testa di Celeghin. Confesso che a questo punto ero pressochè certo dell’indirizzo che la gara aveva preso, ma non avevo nemmeno finito di prendere l’appunto, che l’Albinoleffe con una facilità sconcertante aveva già ripreso la gara, rimettendosi in careggiata: difesa spiazzata e in ritardo su un cross dalla trequarti, con Germano fuori posizione e Struna che si appiattisce sulla riga di porta, lasciando a Longo il facile tap-in.

Nella ripresa la Triestina riprende il controllo della partita, ma fa più fatica a mantenere le distanze tra difesa e attacco e l’Albinoleffe è sempre manovriero e palleggia bene. Dopo due grossi pericoli procurati da Zanini che strozza un tiro da distanza favorevole e un gol annullato per fuorigioco a Zoma che improvvidamente tocca un pallone che forse terminava in rete, Tesser che vede la squadra un po’ stanca, corre ai ripari. Ma l’inerzia è per l’Albinoleffe e su una palla inattiva l’Unione si fa sorprendere, in particolare Germano che si fa sfuggire alle spalle Zoma ed è il pareggio, nulla da dire era nell’aria. A questo punto la Triestina generosamente cerca la vittoria, perché purtroppo la situazione in classifica questo impone e su corner Celeghin per poco non fa tripletta, ma il suo colpo di testa viene salvato sulla riga e sulla ripartenza dell’Albinoleffe la Triestina fa la frittata. Rizzo controlla maldestramente il pallone, poi Germano contrasta con sufficienza un avversario e Zoma se ne va in contropiede, evita con leggerezza Anzolin e Germano e segna facilmente con Matosevic che apre la porta con un tuffo improbabile.

Purtroppo è andata così, l’Albinoleffe ha messo in evidenza i difetti di una retroguardia che non è impenetrabile, le nostre avversarie danno una sensazione di solidità ben diversa, però da metàcampo in su la squadra è buonissima; certo in attacco la partita con il Padova ha lasciato degli strascichi importanti, ma con l’ambientamento di Vertainen e il rientro di Redan le cose torneranno a posto.

Ora purtroppo la classifica è diventata pesante, i punti da recuperare sono davvero tanti e se le nostre avversarie dirette dovessero vincere sarebbe quasi impossibile.

Sento dei tifosi che dopo l’euforia iniziale si abbandonano allo sconforto e si lasciano andare a tesi allucinanti, altri che invece pensano ad un possibile reinserimento in vetta con il crollo verticale dei nostri avversari. Tesi queste difficilmente sostenibili; restiamo con i piedi in terra e viviamo le prossime partite una ad una sperando di avere notizie favorevoli dagli altri campi. Comunque le prossime partite a Vercelli e ai primi di febbraio a Mantova, daranno il verdetto definitivo al nostro campionato che comunque andrà, sarà sempre ampiamente positivo…. se andiamo indietro ad un anno fa la situazione era ben diversa, guardiamo quindi con fiducia in avanti, se nessuno ci metterà il bastone tra le ruote (vedi campo di gioco), il futuro si presenta roseo.

BRUNO GASPERUTTI             

Parole chiave: Trieste