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Novara-Triestina 2-3, Gasperutti: "Unione nel cuore dei tifosi, una squadra che non muore mai"

La Triestina non muore mai, mal gliene incoglie allo spettatore che frettolosamente abbandona il suo posto, per anticipare l'uscita dallo stadio. Ancora una volta gli alabardati hanno rimediato un incontro che sembrava segnato: non molto fortunati erano addirittura andati sotto a 13' dalla fine p...
 |  Redazione sport  |  Serie C

La Triestina non muore mai, mal gliene incoglie allo spettatore che frettolosamente abbandona il suo posto, per anticipare l'uscita dallo stadio. Ancora una volta gli alabardati hanno rimediato un incontro che sembrava segnato: non molto fortunati erano addirittura andati sotto a 13' dalla fine per un rigore di Scappini, ma la loro reazione era stata lucida e l'affanno aveva pervaso i padroni di casa, che non riuscivano più a districarsi dalla morsa che li avviluppava.

Il pareggio sembrava già una chimera per la Triestina, che comunque dava sempre l'impressione di essere pericolosa in ogni sua puntata, mentre i piemontesi si aggrappavano letteralmente agli avversari, tanto.... ogni abbraccio in area è consentito dallo strano regolamento vigente, che punisce il pestone, ma non un bel tango ballato allacciati intimamente.

Faccio una premessa, io giudico sempre la partita in base allo svolgimento e quasi mai in base al risultato, anche se questo è comunque il fine per cui si gioca e condiziona i giudizi e l'umore dello spettatore. Per me in questa occasione la squadra aveva disputato una buona partita anche al 90', attenta, con dei momenti di netta superiorità e pur avendo sbagliato molte occasioni e fatto qualche pasticcio in difesa, avrebbe meritato molto di più dello sconsolante punteggio, con cui ci si avviava al recupero.

Ma come detto, la Triestina non muore mai! Questa squadra impersona veramente lo spirito del tifoso, quello irriducibile capace di sorbirsi centinaia di chilometri per seguirla in capo al mondo ed è per questo che sta entrando nel cuore, come poche altre nella storia.

Nel primo tempo abbiamo visto una netta superiorità degli alabardati che giocando con tranquillità hanno sviluppato buone trame di gioco, costruendo diverse opportunità favorevoli, ma che per la non buona giornata degli attaccanti, non venivano concretizzate.

Il Novara da parte sua stupiva, per il coraggio e l'attenzione con cui si opponeva alla netta superiorità tecnica della Triestina. Bravi gli azzurri che hanno fatto vedere di non meritare una classifica da paura, hanno diverse individualità interessanti e corrono tanto coprendo bene il campo; forse davanti concludono poco, ma due gol sono riusciti comunque a farli, sia a noi che al Vicenza e ben tre alla Pro Vercelli.

Andata in vantaggio si pensava come altre volte erroneamente, che il più era fatto, invece come altre volte al primo "stormin di fronde", Matosevic doveva togliere dal fondo del sacco il pallone del pareggio. Subiamo gol con troppa facilità, stavolta un cross innocuo sfiorato da Corti che ha sorpreso tutta la difesa. La Triestina sviluppa un bel gioco, dà sempre la sensazione di poter andare a rete in qualsiasi momento, ma allo stesso tempo sembra troppo vulnerabile, poco compatta come reparto difensivo, pur facendo tutti individualmente il loro dovere.

La reazione al gol subito c'è stata e Pierobon non ha chiuso in rete una splendida azione sulla destra di un D'Urso molto ispirato, che lo aveva liberato a pochi metri dalla porta. Il suo tiro era stato fortunosamente smorzato di piede da Desjardins, che poi lo aveva recuperato alle sue spalle prima che il pallone varcasse la riga.

Nella ripresa lo svolgimento della partita non mutava, Triestina padrona del campo, ma Novara mai rassegnato che appena ne era in grado cercava di offendere con veloci ripartenze, poggiandosi soprattutto sull'esterno Urso. Purtroppo la Triestina stavolta era disattenta sulle palle vaganti ed è stato sufficiente un corner, un paio di ribattute e Malomo con un intervento superficiale ha atterrato un novarese in area per un giusto rigore che a 15' dal termine, poteva essere una mazzata decisiva.

Ma la Triestina non muore mai! E' stata capace non solo di raggiungere il pareggio al 93' con Finotto, dopo un'azione manovrata senza fretta, con imbucata finale illuminante di Correia, ma anche di non accontentarsi e trovare il gol della vittoria al 95' con Malomo in mischia.

Un po' sottotono la coppia regina di attaccanti, ma ottimi i subentranti Adorante molto attivo e Finotto che ha il merito di non aver sprecato il pallone con il contagiri di Correia. Il senegalese con D'Urso e un Celeghin finalmente sui livelli dello scorso campionato, hanno dominato a centrocampo, un vero peccato l'ammonizione subita da Correia, che lo costringerà a saltare il derby di venerdì prossimo con il Padova.

Non impegnatissima la difesa, che individualmente ha fatto il suo dovere, ma che come reparto nella sua interezza, deve ancora affinare l'intesa per dare una sensazione maggiore di compatezza. Prossimo impegno l'attesissimo scontro al vertice con il Padova, certo che lasciare i biancoscudati alle spalle al termine dell'andata sarebbe un bel colpaccio, ma conta relativamente essere al comando a Natale, forse è meglio esserlo in maggio. Il campionato è lungo, ci vuole pazienza e accumulare punticini come quelli di oggi che sono di platino, perchè giunti in un momento insperato.

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste