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L'analisi del giorno dopo di Triestina-Vicenza, Gasperutti: "Unione generosa, con tecnica e testa superiore agli avversari"

La Triestina è tornata nella sua casa, per disputare questo sentito derby del Triveneto davanti ai suoi tifosi e lo spettacolo non è mancato. La prima annotazione va riferita allo stato del terreno di gioco; confesso che non ero troppo ottimista e pensavo peggio, ma suvvia il concerto dei Manesk...
 |  Redazione sport  |  Serie C
Bruno Gasperutti

La Triestina è tornata nella sua casa, per disputare questo sentito derby del Triveneto davanti ai suoi tifosi e lo spettacolo non è mancato.

La prima annotazione va riferita allo stato del terreno di gioco; confesso che non ero troppo ottimista e pensavo peggio, ma suvvia il concerto dei Maneskin si è tenuto il 16 luglio, ben tre mesi fa e non è plausibile che dopo tre mesi tre, il terreno non possa presentarsi in condizioni accettabili. Ma cosa è stato fatto a questo benedetto campo, non sono un agronomo e non mi avventuro in fantasiose e inopportune congetture, ma è sotto gli occhi di tutti che qualcosa sia stato sbagliato, se ad oggi vediamo ancora delle zolle alzarsi anche solo per un vigoroso contrasto.

La partita non è stata particolarmente bella, ma godibile e sempre vibrante, accesa e sostanzialmente equilibrata.

Nel primo tempo l’impressione era che tutte e due le squadre si studiassero, in attesa di trovare il punto debole dell’avversario per colpirlo. Poche le situazioni pericolose nelle due aree di rigore, difese molto attente nel controllo dei due attaccanti più temuti, rispettivamente Lescano e Ferrari, che non hanno avuto molte palle giocabili e non sono stati bene innescati dai loro compagni. Molto compatto il Vicenza, raggruppato a centrocampo, che lasciava le corsie laterali ai due incursori Dal Col e Costa, che però partivano molto da lontano e per questo non risultavano molto pericolosi. La Triestina controllava senza troppa fatica i vicentini e solo in un paio di occasioni su dei palloni persi nel traffico dai suoi centrocampisti, ha concesso qualcosa. Il pericolo più grosso al 3’ quando un cross dalla sinistra ha tagliato l’area triestina giungendo sul lato opposto, dove Dal Col è arrivato completamente trascurato da Anzolin, ma per fortuna non ha ben impattato il pallone. Per il resto del primo tempo abbiamo assistito ad una vivace gara ma senza sussulti, qualche affondo, qualche buon palleggio, ma senza phatos.

Si aspettava la ripresa e solo un episodio occasionale poteva rompere fino a quel momento l’equilibrio, ma nessuno poteva prevedere l’intervento a gamba tesa del signore in giallo sul finire del tempo. Qui la partita è decisamente cambiata e ha preso una fisionomia ben precisa: Triestina più compatta e prudente, ma sempre propositiva nelle sue puntate offensive e Vicenza stranamente più impacciato che non ha saputo trovare le contromisure per buoni 30'.

Purtroppo bisogna fare un inciso sul sig. Nicolini da Brescia, il giovane arbitro inviato dall’AIA a dirigere uno scontro sempre delicato e sentito, come Triestina – Vicenza. Intanto se non fosse quotato non lo avrebbero assegnato a questo incontro, visivamente ha un aspetto imponente, ha una statura simile a Matosevic e questo è già importante, corre come un mezzofondista e anche se i suoi giudizi sono spesso errati, questo per coloro che dirigono ha poca importanza, quello che è più importante nel giudizio finale per i vertici arbitrali, non è sbagliare le valutazioni ma... “sbagliare con sicurezza”. In questo il sig.Nicolini ha dimostrato di essere già pronto (come Sozza per esempio), ha espulso a mio avviso un po’ affrettatamente Vallocchia, dando un indirizzo ben preciso all’incontro e poi per non passare per uno che vuole compensare la sua decisione opinabile, nella ripresa non ha voluto prendere una decisione molto meno discutibile, non espellendo il vicentino Costa che ha abbattuto El Azrak che stava entrando dell’area di rigore lanciatissimo, per quella che era una evidente e chiara occasione da gol. Cosa dire poi quando ha espulso Tesser che potrebbe esser suo padre, estraendo il cartellino rosso senza proferir parola e guardandolo con un’aria di sufficienza ed arroganza; ce l’avevo quasi davanti e la sua espressione soddisfatta di poter esercitare il suo potere era evidente. Questo farà carriera

Nella ripresa il timore di vedere la Triestina chiusa a difendere il risultato è passata ben presto, la squadra ha giocato con una generosità unica ma anche con tecnica e testa, risultando superiore agli avversari. Il Vicenza mi è sembrato non capirci nulla e per una buona mezz’oretta non è mai riuscito a rendersi pericoloso, subendo invece diversi contropiedi ficcanti e pericolosi, con protagonisti gli attaccanti alabardati che purtroppo non sono riusciti ad inquadrare lo specchio nemmeno in qualche occasione favorevole. Lescano che doveva essere la nostra punta di diamante, non è mai giunto nella zona utile per far esplodere il suo tiro, ma ha tuttavia giocato un’ottima partita producendosi in tocchi e sponde sapienti, per i compagni arrembanti. Ottima Triestina veramente, generosissima e a tratti anche bella, che ha entusiasmato il suo pubblico, che non ha mai fatto mancare il suo sostegno. Solo nell’ultimo quarto d’ora il Vicenza è riuscito a rientrare in partita, quando Diana ha inserito 4 attaccanti allargando il fronte dell’attacco e mettendo un po’ in difficoltà la retroguardia triestina, ma bisogna dire che diversi alabardati erano in preda ai crampi. Anche questo è un aspetto da considerare, probabilmente il terreno del Rocco è piuttosto morbido e i giocatori forse, si allenano su terreni più duri; sono supposizioni, ma mi ha lasciato perplesso il fatto che i nostri avversari non avessero risentito dello stato del terreno come i nostri.

Tutti i triestini sugli scudi, in questo 0-0 nessuno ha fatto mancare il suo apporto alla causa e meritatamente hanno alla fine raccolto gli applausi del loro pubblico festante. Il pareggio è stato accettato da tutti come un risultato positivo, ma io invece penso che senza l’espulsione affrettata di Vallocchia, la Triestina nella ripresa avrebbe potuto vincere la partita, accelerando i ritmi come poi ha effettivamente fatto.

La formazione per come è strutturata è un’ottima squadra, ha un ottimo nocchiero e arriverà in fondo, è sicuramente competitiva ai massimi livelli ma per vincere un campionato molte sono le componenti che devono andare al posto giusto. Per esempio non giocare le due partite al Rocco, sempre con un uomo in meno, così è sempre difficile imporre la superiorità. Tanto per fare un esempio, qualche giorno prima abbiamo assistito a Inghilterra-Italia dove gli inglesi si sono dimostrati molto più forti degli italiani, ma se l’intervento di Phillips fosse stato giudicato come doveva essere da espulsione, forse la partita sarebbe potuta cambiare, come è cambiata Triestina-Vicenza.

Per quanto riguarda il Rocco adesso aspettiamo le decisioni degli ordini competenti a farlo, per la prossima gara interna contro il Fiorenzuola di sabato prossimo. Io penso che si possa giocare ancora sul nostro terreno, certo non sarà ottimale come auspicabile, ma di terreni peggiori nella nostra C ne abbiamo visti parecchi negli ultimi anni. Forza alabardati, questa annata dopo le sofferenze passate si presenta con ottime prospettive finalmente, tutti i tasselli per poter fare un’ottima stagione sono incastonati nel posto giusto.... “Yes we can”  

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste