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Il Ruggito del Leone, incubi del passato nel ko contro la Fortitudo: "Strategia sbagliata nel momento decisivo. Cambi incomprensibili"

Dopo otto vittorie di fila ci fermiamo nel match più significativo (89-75), la sfida contro la Fortitudo Bologna che ci aveva fatto male all'andata. Le aspettative erano positive, con una Fortitudo balbettante nelle ultime gare mentre noi pimpanti e vincenti quasi facilmente. Vincere a Bologna s...
 |  Redazione sport  |  Basket
Vittorio Leone
Dopo otto vittorie di fila ci fermiamo nel match più significativo (89-75), la sfida contro la Fortitudo Bologna che ci aveva fatto male all'andata.
Le aspettative erano positive, con una Fortitudo balbettante nelle ultime gare mentre noi pimpanti e vincenti quasi facilmente. Vincere a Bologna significava superarli in classifica (considerando due punti in cassa nel recupero con Chiusi) e inoltre la serata iniziava bene vista l'assenza di Fantinelli, playmaker atipico che ci avrebbe dato molto fastidio. Per cui premesse buone ma era importante l'approccio, ossia il primo quarto, giocarlo punto a punto, o magari col muso davanti, invece lo perdiamo 25 a 17 sempre rincorrendo e soprattutto con 3 centri su 12 tentativi da tre punti (48 in proiezione sui 40 minuti), abbiamo assistito ai soliti cambi poco comprensibili (Candussi con 5 punti su 8 totali presto in panca).
 
Il secondo quarto procedeva a strappi sempre rincorrendo in avvicinamento per poi retrocedere, lo chiudiamo comunque sotto di 6 punti nonostante le 12 palle perse. Però mi balza agli occhi un dato: 7 su 8 da due punti e 5 su 5 ai tiri liberi e siamo sotto: è possibile? Lo capirò bene alla fine del match.
 
Nel terzo periodo continuiamo a bombardare ma almeno con un buon 5 su 11 che ci mantiene in scia seppur sotto di 9 punti (71 a 62).
 
Inizia l'ultimo quarto e qui succede che in 2 minuti e 1/2 piazziamo un 8 a 0 (una tripla e due liberi per Ruzzier, una bomba di Brooks) arriviamo a 71 a 70 con la Fortitudo già in bonus e il coach Caja espulso per doppio fallo tecnico. Lo ammetto, ero sicuro di vincerla, ma non avevo fatto i conti con le scelte strategiche della nostra panchina: una gragnuola di triple quasi tutte sbagliate quando con un gioco interno o in penetrazione ogni fallo sarebbe stato tiri liberi. Giocatori che dopo la prima tripla realizzata collezionavano solo ferri, ma non cambiava la logica del gioco. Morale parziale di 18 a 5 per Bologna e tutti a casa. Nell'ultimo quarto, nelle condizioni appena spiegate, abbiamo tirato 3 volte da due e ben 16 volte da tre con 3 centri (per una ricca percentuale del 19%).
Avevamo cambiato l'inerzia della gara ed eravamo in fiducia, ma non è bastato.
 
Abbiamo tirato quasi lo stesso numero di tiri, ma loro con 17 su 31 da due punti e noi con 10 su 15 (per un ottimo 67%) loro 13 su 31 da tre punti e noi 14 su 46.
Siamo tornati al compulsivo tiro da tre di inizio torneo, ultimamente tutto si era ridimensionato e riequilibrato, ma evidentemente le abitudini non si perdono.
Poi certo, si può dire che sotto canestro in difesa abbiamo concesso 8 canestri su 11 tentativi a Freeman, con Vildera forse esageratamente strapazzato dai fischietti in grigio, noi un giocatore di quel tipo non lo abbiamo e fatalmente subiamo, ma ripeto, per me la avevamo in mano.
Guardando ai singoli, colpisce il 4 su 19 da tre punti del trio Campogrande, Ferrero, Filloy, ma anche il 4 su 13 di Brooks è pesante, una sequenza di spari a salve che andava fermata, e pensare che nel secondo tempo abbiamo perso solo 4 palloni, peccato davvero.
Adesso si va avanti, Verona subito per dimenticare Bologna e poi (dopo Piacenza ancora in casa nostra) il 12 gennaio contro Udine in gran spolvero, Dopo quella partita potremo forse capire in che posizione di classifica chiuderemo la prima fase del nostro campionato.
 
VITTORIO LEONE
Parole chiave: Trieste