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Sanità Trieste: si moltiplicano i direttori, si riducono gli infermieri

"Lo spreco di denaro pubblico non sembra risparmiare neppure la sanità del FVG. Uno degli obiettivi della riforma varata nel 2018 da Fedriga-Riccardi doveva essere la razionalizzazione degli assetti organizzativi con l’istituzione delle tre Aziende cosiddette di area vasta, Giuliano-Isontina, Friuli Centrale, Pordenonese. L’unificazione dell’a...
 |  Nik97  |  Salute
"Lo spreco di denaro pubblico non sembra risparmiare neppure la sanità del FVG.
Uno degli obiettivi della riforma varata nel 2018 da Fedriga-Riccardi doveva essere la razionalizzazione degli assetti organizzativi con l’istituzione delle tre Aziende cosiddette di area vasta, Giuliano-Isontina, Friuli Centrale, Pordenonese.
L’unificazione dell’area triestina ed isontina in un’unica azienda rappresentava una manovra senz’altro complessa, che avrebbe dovuto potenziare i servizi di assistenza territoriale e i reparti ospedalieri, snellendo nel contempo le procedure e superando gli ostacoli burocratici.
Invece l’atto aziendale di ASUGI – l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina - ha ingigantito l’impianto amministrativo moltiplicandone le direzioni, mentre si tagliavano consultori, distretti, servizi di riabilitazione.
Il precedente assetto dell’Azienda sanitaria triestina –quando si chiamava ASUITS - contava un Dipartimento amministrativo articolato in 3 direzioni di struttura complessa, quindi in tutto 4 direttori. Oggi, ASUGI conta 3 Dipartimenti amministrativi con 9 direzioni di struttura complessa, in tutto 12 direttori. È vero che con l’accorpamento dell’isontino a Trieste la popolazione assistita dall’azienda sanitaria è aumentata del 60%, ma le direzioni amministrative sono cresciute ben tre volte più di prima e così la spesa è triplicata, senza evidenti benefici.
Anzi, la moltiplicazione di direzioni e articolazioni di vertice con compiti largamente sovrapponibili sembra aver creato una tale confusione di responsabilità da rendere difficile capire “chi fa cosa”.
Il sistema sanitario giuliano isontino rischia di soffocare sé stesso a causa delle molteplici catene di comando, peraltro carenti di truppa, visto che mentre si trovano i soldi per moltiplicare i direttori, non si trovano per assumere gli operatori sanitari, tanto che l’Azienda triestina sembra non riuscire ad assumere neppure i pochi infermieri disponibili, avendo superato il tetto di spesa per il personale fissato dalla Regione.
Ma perché si trovano i soldi per espandere le articolazioni di vertice e non per assumere infermieri?"
 
                                                                                                                                                                                                                                 Walter Zalukar
Parole chiave: Trieste, Gorizia, Monfalcone