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Rosolen, fondamentale garantire studio ad alunni malati

"Garantire il diritto allo studio a chi si trova ricoverato o in condizioni di infermità è una priorità tassativa dell'Amministrazione regionale ed una sfida in cui dialogano attori pubblici con il supporto del volontariato per sostenere gli alunni che vivono una fase delicata della loro vita lontano dai banchi di scuola...
 |  Francesco Tremul  |  Salute

"Garantire il diritto allo studio a chi si trova ricoverato o in condizioni di infermità è una priorità tassativa dell'Amministrazione regionale ed una sfida in cui dialogano attori pubblici con il supporto del volontariato per sostenere gli alunni che vivono una fase delicata della loro vita lontano dai banchi di scuola".

Con questa riflessione l'Assessore regionale all'Istruzione Alessia Rosolen ha accompagnato l'approvazione da parte della Giunta regionale del progetto e dello schema di convenzione degli interventi a favore degli alunni ricoverati nelle strutture ospedaliere o nel proprio domicilio. Del progetto, che si pone in continuità con quanto realizzato nei precedenti anni scolastici 2019-2020 e 2020-2021 e cui viene assegnata una disponibilità di 160mila €, è capofila l'Istituto comprensivo Dante Alighieri di Trieste.

"Tempo di cura e pillole di benessere" - così s'intitola il programma d'istruzione in ospedale e a domicilio - coinvolge tutto il territorio regionale con le strutture sanitarie e gli istituti scolastici ed ha anzitutto l'obiettivo di permettere agli alunni, nonostante la temporanea malattia, di vivere esperienze positive all'interno di un contesto in cui si sentano accolti e valorizzati e di garantire loro opportunità di crescita culturale anche grazie ad interventi che utilizzino strategie multimediali ed informatiche.

Il progetto prevede lo sviluppo di modelli di didattica innovativa ed integrata tra insegnanti ed esperti/educatori del mondo dell'associazionismo per lo sviluppo delle competenze trasversali, con un solido raccordo tra i docenti delle scuole di provenienza ed un coordinamento tra tutte le figure di docenti, sanitari e volontari.

"È assolutamente fondamentale scongiurare l'abbandono scolastico in questi casi - ha rilevato Rosolen - ed evitare l'isolamento, ricreando condizioni di continuità e di normalità e realizzando servizi di accoglienza per fratelli e sorelle cui sia impedita la frequenza scolastica a tutela del familiare malato. Questo progetto è un grande gioco di squadra in cui tutte le professionalità pubbliche e l'impegno generoso dei volontari convergono a proteggere percorsi di vita esposti alla fragilità".