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50mila pesci salvati dall'Isonzo

A seguito della sempre più esigua portata del fiume Isonzo, la Regione, attraverso l'Ente tutela patrimonio ittico, ha messo in atto lunghe operazioni di salvataggio della fauna ittica potendo contare anche sulla collaborazione della Protezione civile, del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia e di innumerevoli pescatori volenterosi. Tuttav...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Cronaca

A seguito della sempre più esigua portata
del fiume Isonzo, la Regione, attraverso l'Ente tutela patrimonio
ittico, ha messo in atto lunghe operazioni di salvataggio della
fauna ittica potendo contare anche sulla collaborazione della
Protezione civile, del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia
e di innumerevoli pescatori volenterosi. Tuttavia l'intervento,
conclusosi ieri, molto probabilmente non sarà sufficiente per
mettere in salvo tutti i pesci presenti in questo fiume, corso
d'acqua che sta soffrendo più di tutti gli altri gli effetti
della prolungata siccità.

A rilevarlo è l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari
al termine di una difficile operazione che ha visto impegnati più
uomini in questo momento di grande emergenza idrica in tutto il
Friuli Venezia Giulia.

Dai grafici che delineano l'andamento della portata, emerge con
chiarezza che ora l'Isonzo entra in territorio italiano con una
portata ridotta a 15 metri cubi al secondo, un valore nettamente
inferiore a quelli sinora registrati. L'assessore, tramite la
presidenza della Regione, ha immediatamente chiesto l'intervento
del Ministero della Transizione ecologica presso il governo
sloveno perché l'apporto idrico del fiume Isonzo possa essere
integrato con rilasci dagli invasi idroelettrici presenti nel
territorio della confinante Repubblica.

Anche se il Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia ha ridotto
al minimo tutte le portate delle derivazioni e sospeso gli
interventi irrigui, con le attuali temperature la quantità di
acqua disponibile e l'ossigeno presente al suo interno andranno
calando ulteriormente. L'assessore regionale fa presente che
l'Ente tutela patrimonio ittico, dopo aver chiamato a raccolta i
propri volontari, integrandone il numero con una selezione
d'urgenza e dopo aver preso accordi con la Protezione civile, si
prepara ad affrontare quella che potrebbe rivelarsi un'asciutta
quasi totale del fiume da Gorizia verso valle.

Per la Regione gli interventi di recupero del pesce a scopo di
salvaguardia sono oramai quotidiani e vengono effettuati
contemporaneamente in zone diverse del territorio regionale.
Dall'inizio della primavera è stato possibile spostare circa 50
mila pesci, salvandoli dal prosciugamento dei letti dei fiumi e
dei torrenti in ogni parte della Regione. Visto il perdurare
della situazione climatica, i numeri sono destinati a salire
ulteriormente ed ogni intervento diventa sempre più problematico.

Parole chiave: Isontino