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Le professioni del futuro proposte da Accademia Nautica e Fondazione Volta, Emme Zeta: "E' la strada giusta, una scommessa da vincere"

 |  Redazione sport  |  Commento del giorno

Qualcuno dei lettori più attenti avrà certamente già intuito, carpendo qualche informazione da un sito piuttosto che da un articolo di giornale, che tra una decina d’anni molti dei lavori attuali sono destinati a scomparire e verranno sostituiti da una serie di professioni, altamente specialistiche, di cui a oggi si sa davvero poco. E allora come si sta muovendo il mondo della formazione per fronteggiare questa marea montante di novità che rischia di scardinare in breve tempo secolari certezze e posti fissi che parevano refrattari ad ogni mutamento?

Buon ultima in Europa, anche l’Italia da qualche anno ha iniziato ad occuparsi del tema ed ha individuato negli Istituti tecnici superiori (Its) lo strumento, post diploma di scuola superiore, per mettere rapidamente in contatto il mondo dell’istruzione con quello dell’impresa dando risposte rapide e qualificate alle richieste di professionalità ad alta specializzazione che i settori produttivi avanzano oramai da alcuni anni trovando sempre più difficoltà a ricevere risposte adeguate ed idonee. A Trieste operano da alcuni anni due Its di qualità, che ci permettiamo di definire due veri e propri gioiellini nei rispettivi ambiti di competenza, e che sono l’Accademia Nautica dell’Adriatico (nata nel 2015) e la Fondazione Its Alessandro Volta (nata nel 2014).  Vediamo un po’ più da vicino cosa offrono questi istituti e le novità più rilevanti che li riguardano.

Come detto, l’Accademia Nautica dell’Adriatico è quella dalla storia più recente, ma che si radica, già dal nome, in quel mondo marittimo-portuale che costituisce il tessuto connettivo della nostra città.  Secondo  gli ultimi dati pubblicamente illustrati, in nove anni di attività i suoi corsisti hanno trovato lavoro nel 95 % dei casi, al termine del percorso di studio. A oggi risultano iscritti 243 allievi (tra i quali 28 sono le ragazze), 150 i docenti, 30 le borse di studio offerte, 34 i posti letto nel campus universitario e 30 in convenzione presso altre strutture. Dunque una realtà ben articolata che può contare su una serie di attrezzature di avanguardia (a partire dal simulatore navale che offre prestazioni di assoluta qualità per i futuri allievi ufficiali di coperta e di macchina) e che ha già in programma, grazie ai fondi Pnrr, alcuni importanti investimenti in ulteriori attrezzature che andranno ad implementare la sua già ricca dotazione tecnologica: simulatori di gru, mezzi portuali e sala macchine, quello ferroviario e quello virtuale antincendio; ancora nuove lavagne interattive, nuovi supporti informativi e laboratori 3D, di logistica portuale e con realtà virtuale aumentata.  Insomma, uno sguardo deciso verso il futuro, grazie alla lungimiranza della dirigenza dell’Accademia (dal presidente Beduschi al direttore generale Zvech e alla direttrice didattica Catalano) con un’offerta formativa che già oggi pare adeguatamente strutturata potendo contare sui seguenti corsi: allievi ufficiali di coperta e di macchina; tecnici della logistica marittimo portuale; progettisti navali; macchinisti ferroviari e agenti polivalenti; tecnici delle architetture di rete e della cyber security e mastro velaio sailor maker.  Nel prossimo futuro, oltre al cambio del logo della scuola (già adottato e che prevede una vela  bianca che si staglia su un fondo blu) , vi è anche la volontà di collaborare con Its Arcademy, ovvero con la prestigiosa Accademia della moda lanciata qualche anno fa da Barbara Franchin per un radicamento ed una sinergia ancora maggiori tra due eccellenze della nostra città.

Quanto all’Its Alessandro Volta qui il campo di azione è completamente diverso, anche se è analoga la qualità dell’offerta formativa proposta.  L’iniziativa nata, come detto, giusto dieci anni fa’, si è posta  l’obiettivo di rispondere ad un preciso bisogno formativo in ambito biomedicale, informatico, biotecnologico e delle telecomunicazioni in ambito sanitario. Cinque i corsi offerti (di cui gli ultimi due di recente attivazione): tecnico superiore di apparecchiature biomediche in grado di collaudare, manutenere, verificare strumentazioni biomedicali, diagnostiche, effettuare analisi di laboratorio; tecnico di informatica medica per una corretta gestione delle cartelle cliniche, dei sistemi archivistico-comunicativi, per l’amministrazione delle infrastrutture di rete nel comparto delle tecnologie della vita; specialista in “data network” che si occuperà di progettazione e gestione di infrastrutture “it” in ambito sanitario, garantendo la tutela dei dati e la privacy; specialista in “biotech quality” che forma figure professionali nel campo della cosmetica, nutrizionistica e nell’alimentare; specialista in “wellness e hospitality”, che formerà, dopo tre anni di studio, esperti nella gestione delle strutture benessere “medical spa”, strutture termali e ricettive, con una vasta gamma di competenze che vanno dalla conduzione aziendale alla tecnica sanitaria, con conoscenze approfondite sulle proprietà delle cure termali e dei trattamenti crioterapici, talassoterapici, cosmetici e dermatologici.

Insomma, un’articolata offerta di corsi e di materie per rispondere ad esigenze sempre più specialistiche che arrivano dal mondo delle nuove professioni sanitarie e che qui trovano risposta.  La dotazione di attrezzature dell’Its è certamente di primo livello potendo contare su una serie davvero notevole di laboratori “interattivi esperienziali” che riproducono l’ambiente in cui si svolgeranno le principali attività lavorative, a partire dal Lab3 , in cui è stata riprodotta una sala operatoria, due sale per esami radiologici (di cui una Tac), un laboratorio di informatica medica.  E che sia una tipologia di corsi fortemente richiesta ed in continua espansione ne è perfettamente consapevole il presidente della Fondazione Volta, l’ing. Alberto Steindler che, grazie anche in questo caso ai fondi Pnrr, ha già ricevuto l’assenso al trasferimento della sede dall’Area di ricerca di Basovizza (dove può contare su uno spazio utile di 400 metri quadrati) allo stabilimento ex Stock ed ex Raves (ora Saiph) in zona industriale, in via Caboto, dove lo spazio operativo sale a 1.600 metri quadrati.  L’ obiettivo è quello di perfezionare il trasloco entro ottobre, quando partirà il nuovo anno accademico con i due nuovi corsi già citati per un totale di 150 allievi. Lo spera il presidente ed il nutrito parterre dei 35 soci dell’Its, a partire da quelli che hanno partecipato alla sua fondazione e che sono Tbs, Area Science park, Comune, Università, Istituto tecnico Volta e le Aziende sanitarie giuliano-isontina e friulano-occidentale. 

Noi ci accodiamo all’auspicio più che volentieri, anche perché siamo assolutamente convinti della bontà del percorso intrapreso da entrambi gli Its oggi collocati a Trieste e della necessità che, tramite un’adeguata e qualificata attività formativa, si possa finalmente colmare il gap tuttora esistente tra istruzione e mondo del lavoro ed offrire ai nostri giovani percorsi professionali qualificati, stimolanti ed adeguatamente retribuiti. Una scommessa per il futuro, nostro e loro, che vorremmo, in tutta sincerità, vincere!

Emme Zeta