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Rioni questi sconosciuti, Emme Zeta: "La trasparenza deve essere conquistata"

 |  Redazione sport  |  Commento del giorno

Questa volta, dopo alcuni pezzi all’insegna del sentimentalismo “buonista”, torniamo, ahimè, ad occuparci dell’attualità politico-amministrativa cittadina che di spunti, tanto per cambiare, ne offre a bizzeffe ogni santo giorno.  Dal mazzo abbiamo estratto l’argomento circoscrizioni e vi vorremmo parlare, prendendo lo spunto da alcuni piccoli fatti di cronaca, delle criticità e delle incomunicabilità che tuttora sussistono tra le periferie cittadine e Palazzo Cheba. Un esempio, tra i tanti offerti dalla narrazione quotidiana, è l’ormai nota vicenda dell’”ex Pavan”.

Per chi non l’avesse presente, stiamo parlando del progetto di riconversione dell’ex bocciofila di via Frausin che il Municipio si sta intestardendo a portare avanti a fronte della protesta montante da parte del comitato “Insieme per San Giacomo”. Mentre il Comune sta  progettando un impianto ex-novo principalmente a servizio della società Artistica 81 (di cui, sia detto per inciso, nessuno mette in dubbio la preziosa e pluriennale attività svolta nel settore della ginnastica artistica), un Comitato spontaneo nato nel rione tenta da mesi, vanamente, di interloquire col Comune sponsorizzando  una iniziativa con finalità completamente diverse e che, nell’ottica di preservare il verde presente nell’area (una delle poche oasi tuttora presente in zona!), porti ad una gestione “pubblica” di giardino e nuovo impianto, con una precisa caratterizzazione sociale a favore delle fasce più deboli del rione, in primis giovani ed anziani. Sul tutto aleggia (scena peraltro già ampiamente vista per altre e ben più impattanti iniziative!) lo spettro dei fondi PNRR con annessa necessità di fare presto e di chiudere anche questo cantiere entro il 2026.  Pur comprendendo questa esigenza, ci pare di poter totalmente condividere la richiesta del Comitato (supportata da tutte le forze politiche del centro-sinistra) di convocare una riunione col Comune e con tutti i portatori di interesse (a partire da Artistica 81) per fare chiarezza sull’intera vicenda ed, in particolare, per venire a conoscenza dei contenuti della progettazione in corso.

Al momento, come riportato dagli esponenti del comitato in occasione di una recente assemblea pubblica nessuna risposta ma anzi, sempre a detta del comitato “spiace constatare l’atteggiamento di ostilità e di chiusura da parte della maggioranza che guida il Comune, che ha alzato un muro…accusandoci di essere dei disfattisti che non vogliono il bene di San Giacomo” e ciò in aperta contraddizione con una promessa (una delle tante del nostro beneamato Borgomastro!) che a ottobre 2022 si era impegnato a tenere aperto il dialogo e a convocare una riunione con tutti i portatori di interesse! Passiamo ad un altro, piccolo argomento che rimarca quanto meno una disattenzione ed una superficialità  negli interventi a favore dei rioni che non possono (e non devono) passare sotto silenzio.

La scena riguarda Campo San Giacomo. Dopo un’intera estate trascorsa in attesa di un nuovo scivolo nella piccola (ma frequentatissima) area giochi  per bambini posta a fianco della Chiesa di San Giacomo, finalmente ecco la nuova struttura, ma che delusione!  Alla fin fine è stata collocata una striscia di plastica che sembra essere stata progettata per un asilo nido. Al punto che, secondo l’autorevole parere di qualche genitore “le dimensioni così ridotte fanno sì che persino un bambino di età superiore ai tre anni debba fare acrobazie degne di un contorsionista per riuscire a divertirsi senza rischiare di rimanere incastrato..”  Insomma, un vero flop di cui gradiremmo conoscere il brillante autore e la cui responsabilità è aggravata, altresì, dalla considerazione che San Giacomo ha letteralmente fame di spazi attrezzati per bambini.   Detto questo e condividendo al cento per cento le parole dell’allarmato genitore che chiede da subito una adeguata vigilanza per presidiare il nuovo scivolo onde evitare infortuni e danni,  auspichiamo un “ravvedimento operoso” del Comune con la sollecita installazione di una struttura adeguata alle esigenze dei bambini di San Giacomo.

Se c’è una lezione comune da trarre dai due esempi che abbiamo appena citato, essa non può che essere l’amara constatazione della costante incomunicabilità tra circoscrizioni e Comune: i primi che costituiscono il centro di raccolta delle esigenze del territorio ed il secondo che, in base alle proprie strategie e priorità programmatiche, dovrebbe operare proprio per dare risposta a dette esigenze. Evidentemente, qualcosa non funziona e tra i due livelli istituzionali sono maggiori le occasioni di scontro che quelle di incontro. Di questa criticità pare essersi accorta anche la neo-eletta assessore al decentramento Savino che qualche mese fa’, in  occasione di un incontro col presidente di turno della Conferenza delle circoscrizioni, ha condiviso una serie di indirizzi per migliorare la funzionalità degli organismi di decentramento. In quella sede, sono stati promessi interventi di adeguamento delle apparecchiature delle circoscrizioni (tuttora piuttosto obsolete), una seria programmazione delle erogazioni  delle risorse a favore delle medesime e l’unificazione delle procedure che ne disciplinano il funzionamento con annessa revisione del relativo Regolamento. Insomma, buona la prima, anche se al momento non è dato sapere se ci sono stati ulteriori sviluppi rispetto agli impegni assunti in quella occasione. Nel frattempo, si è mosso l’assessore alle politiche sociali Tognolli che ha pubblicamente dichiarato il proprio impegno ad organizzare una serie di incontri con tutte le circoscrizioni per “avere piena contezza delle problematiche da fronteggiare nell’intera città, ma anche per quantificare le risorse da mettere in campo, gli operatori e tratteggiare le line organizzative”. E che l’impegno sia serio è ulteriormente dimostrato dalla volontà di tenere tavoli continuativi, che si ripeteranno nel tempo con la finalità di avere il polso della situazione, cogliere i passi avanti e seguire l’evoluzione dei singoli casi.

In definitiva la volontà (assolutamente condivisibile) è quella di monitorare costantemente la situazione tanto che l’ordine del giorno dei singoli incontri sarà quello proposto dai vari territori, di modo che il Comune arrivi  alle riunioni preparato, con i funzionari competenti che illustrino quanto si sta facendo sulle varie tematiche. Al momento, risultano passate in rassegna le criticità socio-assistenziali della Quarta (Città Nuova – San Vito) e della Sesta (San Giovanni), mentre seguiranno a breve tutte le altre.

Staremo a vedere il seguito, ma intanto l’approccio e la metodologia di lavoro ci paiono degne della nostra massima attenzione, soprattutto se raffrontate ad un atteggiamento della Giunta municipale spesso sordo verso le esigenze del territorio. Detto questo, ci permettiamo un suggerimento nei confronti di tutti i Presidenti delle Circoscrizioni oggi in carica con la finalità di migliorare la comunicazione con la Giunta comunale: ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, basta che due di loro chiedano la convocazione della Conferenza dei Presidenti per “lo scambio di informazioni, per il coordinamento delle iniziative riguardanti l’intero territorio comunale o quello di più circoscrizioni…per comunicazioni del Sindaco o di singoli assessori ..alla conferenza possono partecipare inoltre i dirigenti dei settori e dei servizi comunali interessati”. In definitiva, se servono informazioni “di primo mano”, lo strumento per acquisirle esiste già e, a nostro modesto avviso, con questo Sindaco e questa giunta ne andrebbe fatto un uso continuo e pressante: la trasparenza se uno non l’assicura di suo, forse può, con gli strumenti della partecipazione democratica, essere comunque conquistata nei modi e tempi dovuti.

Emme  Zeta