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Settimo anno di vita per l'Accademia Nautica dell'Adriatico, Emme Zeta: "Creata una virtuosa sinergia tra le imprese e la formazione, la direzione è quella giusta"

 |  Redazione sport  |  Commento del giorno

Davvero si può parlare di un caso di successo, di una “best practice” oramai consolidata nella realtà giuliana che porta lustro alla nostra città, per di più in un settore, quale quello marittimo-portuale e logistico, che costituisce, indubbiamente, il perno su cui ruota gran parte dello sviluppo economico non solo triestino, ma dell’intera economia regionale. Di che cosa stiamo parlando? Dell’Accademia Nautica dell’Adriatico che, giunta al suo settimo anno di vita, sfodera, con orgoglio, una serie di numeri che attestano, senza alcuna ombra di dubbio, una storia di successo: dai 15 iscritti del primo anno accademico siamo passati ai più di 200 allievi che frequenteranno l’ Accademia nell’annata 2023-’24.

Cinque sono le tipologie di corso proposte ai neo-diplomati: allievi ufficiali, tecnici della progettazione e produzione navale, macchinisti ferroviari e agenti polifunzionali (preparatori dei treni), tecnici della cyber security ed, infine, il corso per tecnici della logistica (duplicato, visto l’alto numero dei partecipanti, nelle due sedi di Trieste e Pordenone). E che si tratti di corsi particolarmente ambiti e con un carattere estremamente pragmatico ed operativo è ulteriormente confermato da due puntuali considerazioni.

La prima inerente il lungo e qualificato elenco di partner dell’Accademia (NdR: l’elenco completo è, in ogni caso, visionabile sul sito)  non solo istituzionali (a partire dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale per proseguire con Confindustria Venezia Giulia e  per finire, tra le numerose altre istituzioni coinvolte, col Comune di Trieste), ma soprattutto imprenditoriali che hanno creduto e credono nell’iniziativa (quali, tra gli altri, società di assoluto rilievo come Fincantieri, Italia Marittima, Tripmare, Samer, Inter-Rail, Autamarocchi, Adriafer ).

La seconda considerazione, fondamentale, in questi tempi in cui trovare un lavoro qualificato e specialistico è sempre più raro, riguarda proprio la percentuale di occupati che, ultimati con successo i corsi (biennali o triennali, a seconda del profilo prescelto) dell’Istituto tecnico specialistico (questa è, infatti, la definizione ufficiale dell’Accademia) trovano un adeguato sbocco occupazionale: ebbene, siamo al 95 % ad un anno dalla fine dei corsi e sempre al 95 % di coloro che hanno trovato una occupazione coerente con la formazione svolta (dato, quest’ultimo, superiore del 2 % alla media nazionale degli ITS). 

In definitiva, chi si iscrive e si impegna in questi corsi che prevedono tutti una forte incidenza di stage aziendali (nel caso degli allievi ufficiali, è previsto anche un anno a bordo di una nave mercantile) ha fortissime probabilità di trovare lavoro (il che di per sé è un bene), ma, soprattutto, di trovarlo proprio nel settore del corso di studi seguito (il che è ancora meglio!). Ma, allora, come mai l’Accademia (e gli altri ITS che stanno nascendo come funghi in giro per l’Italia), è nata solo qualche anno fa, visto che si tratta di una esperienza formativa da tempo largamente diffusa a livello europeo?     

Una risposta precisa, in tutta franchezza, non l’abbiamo. Ciò che possiamo dire è che la sede di Trieste è nata su forte pressione del cluster marittimo-portuale, letteralmente “affamato” di personale altamente specialistico e qualificato e che fosse pronto ad un immediato inserimento lavorativo. Visti i numeri degli occupati nel settore (in tumultuosa crescita negli ultimi anni), si può ragionevolmente sostenere come si sia creata una virtuosa sinergia tra mondo delle imprese e mondo della formazione, a beneficio di queste ultime ma anche e soprattutto dei giovani in cerca di una occupazione qualificata e ben retribuita. E che le cose stiano davvero marciando per il verso giusto, lo attesta un ultimo dato che, se sarà confermato negli anni a venire, ci fa ben sperare anche nell’ottica di una inversione, reale e consolidata, del trend demografico della città: circa il 40 %  degli iscritti provengono da fuori regione e molti di questi finiscono per trovare lavoro proprio a Trieste e nei suoi dintorni! Dunque: lunga vita all’Accademia nautica dell’Adriatico!

Emme Zeta 

Parole chiave: Trieste