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Stagione estiva ricca di appuntamenti, Emme Zeta: "Trieste deve puntare sul turismo di qualità migliorando i servizi di accoglienza"

 |  Redazione sport  |  Commento del giorno

In una stagione estiva triestina ricca come non mai di appuntamenti un po’ per tutti i palati, abbiamo avuto l’onore ed il piacere di partecipare ed immergerci nel mondo incantato del Parco e del Castello di Miramare. L’occasione ce l‘ha fornita il Teatro Stabile Rossetti con due spettacoli en plein air “I segreti dei giardini dell’arciduca” e “Green Shakespeare” che, grazie all’empatia e alla disponibilità delle “guide-teatranti”, sono riusciti davvero, salendo a bordo di una mirabolante macchina del tempo, ad immergere gli affascinati spettatori vuoi nell’epoca della creazione di Miramare, vuoi nell’epoca della creazione delle opere del famoso drammaturgo inglese. Tra tramonti spettacolari e lune piene davvero uniche, è stato facile farsi trascinare in epoche passate, accompagnati da dolci note e soavi fanciulle danzanti che hanno accentuato il carattere unico delle diverse serate. Così è stato naturale l’incontro col giardiniere di corte Jelinek che spiega agli astanti come un parco non sia solo un insieme di piante ben disposte, ma molto di più. E’ armonia, è bellezza, è, in una parola, il lascito spirituale dell’Arciduca Ferdinando Massimiliano che, infatti, non si stanca mai di rimirare, dietro le finestre del suo Castello, la grandezza e la spiritualità della sua creatura. La serata corre veloce e ricchissima di spunti di interesse che aprono alcuni preziosi varchi per capire ancora meglio l’animo di Massimiliano. Aiutano in questo percorso di riscoperta i contributi della madre, della consorte (e vedova inconsolabile) Carlotta, del medico personale e di tutti gli altri protagonisti di una vicenda unica che ci fa percepire la personalità e i gusti di un personaggio davvero speciale quale indubbiamente è Massimiliano d’Asburgo. Anche l’altro spettacolo, cui abbiamo avuto la fortuna di assistere, ovvero Green Shakespeare, ci ha fatto immergere nella magica atmosfera cinquecentesca delle commedie del grande drammaturgo inglese. Le foreste inglesi ben si attagliano agli spettacolari scenari offerti dal Parco di Miramare ed ecco che, come d’incanto, appare innanzitutto Jago, personaggio davvero mefitico, che “giustifica” con  il proprio profondo odio verso Otello, l’insinuazione nel suo padrone del tarlo della gelosia che lo porta a soffocare la moglie Desdemona sul letto matrimoniale e sulla base di un falso sospetto di tradimento. Ed è proprio questo primo incontro  che permette al pubblico di apprezzare il duplice aspetto che per Shakespeare riveste la natura: non solo “madre benigna”, ma anche “matrigna”, capace di portare addirittura a morte con la sua imprevedibilità. Dopo questo primo assaggio, davvero forte, ecco che la natura si ingentilisce e diventa il luogo privilegiato per le dolci riflessioni di “Come vi piace” o del “Sogno di una notte di mezza estate”. C’è poi un altro, fondamentale elemento naturale che dai versi del bardo inglese trova piena corrispondenza nel Parco di Miramare: il mare. Protagonista, ad esempio, di una celeberrima opera come la Tempesta.  Il tempo corre via veloce e, dopo una dolce sosta al laghetto dei cigni per ascoltare le incantate parole della dolce Ofelia contrapposte alla rozzezza del servo Venanzio, ecco giunto il tempo della festa finale, occasione ottima per ringraziare autori ed interpreti di questi due viaggi incantati nello splendido scenario del Parco di Miramare. Incontri ed occasioni uniche nate dalla preziosa sinergia tra Museo storico e Parco di Miramare ed il Teatro Stabile Rossetti all’insegna, davvero, di quel turismo di qualità su cui Trieste deve decisamente puntare se vuole che la crescita di questi ultimi anni si consolidi e diventi risorsa duratura per l’economia locale. In quest’opera di crescita culturale della città, nell’ottica, come detto, di un turismo di qualità, rivestono un ruolo centrale due personaggi come  Andreina Contessa (direttrice di Miramare) e Paolo Valerio (direttore del Rossetti).  La prima ha fatto, letteralmente, rinascere Castello e Parco di Miramare con una serie infinita di interventi che solo in questo primo scorcio del 2023 hanno riguardato il restauro della Torretta, la riqualificazione delle serre con annesso spazio didattico, la riapertura del Castelletto e delle antiche cucine e la ulteriore valorizzazione del Parco, nonché, da ultimo, la preziosissima acquisizione dello scettro di Carlotta. In definitiva, un’opera costante, svolta con competenza e con passione, che ancora una volta ci porta ad aprire una seria riflessione sull’opportunità di “trattenere” una personalità come la sua a Trieste con altri prestigiosi incarichi, una volta terminato il suo mandato a Miramare. Analogo discorso va fatto per Paolo Valerio che, con i fatti e con i numeri, ha portato il Rossetti a diventare, nel giro di qualche anno, capitale italiana del musical. Emblematico il successo, su scala internazionale, del Fantasma dell’Opera: 20 mila spettatori in 12 giorni di recite, 1,3 milioni di euro di incasso e più di sette milioni di euro di indotto economico tra alberghi, ristoranti e caffé, ma anche negozi di abbigliamento e parrucche. Un successo su tutta la linea che, anche in questo caso, dimostra che un’offerta di qualità, porta, naturalmente, ad un turismo di qualità.  Occorre, non serve neanche dirlo, continuare su questa strada, migliorando, come necessario accessorio, una serie di servizi di accoglienza (a partire dai parcheggi) sui quali c’è indubbiamente ancora parecchio lavoro da fare. Anche questa  è una sfida da cogliere e su cui vorremmo vedere una attenzione e una capacità di programmazione che, francamente, ci paiono ancora scarseggiare dalle parti di Piazza Unità.

Emme Zeta