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Le eterne incompiute: il viale del tramonto del Sindaco del fare

 |  Emme Zeta  |  Commento del giorno

Vogliamo ri-parlare di opere pubbliche a Trieste?  Forse è proprio il caso anche perché una delle caratteristiche (o presunte tali) che hanno portato alla rielezione del nostro Borgomastro è stata proprio quella di riproporsi come “Sindaco del fare”,  ovvero come figura carismatica che ha in odio una certa burocrazia e che, nel rispetto della legge, supera gli ostacoli e porta a casa risultati concreti a beneficio della comunità cittadina.  In tale ottica quale bilancio possiamo trarre da questo primo scorcio del suo quarto mandato in sella a Piazza Unità?  Dobbiamo dirla proprio tutta?  Lo smalto dei primi mandati è andato perduto!  Scene come quella, mitica, del Sindaco che abbatte i birilli sulle Rive, infastidito per il prolungarsi dei lavori di riasfaltatura in occasione del Giro d’Italia, fanno orami parte della sua storia personale, non  più imitata da altri, più eclatanti eventi.

Un esempio, tanto per scendere nel concreto. Dipiazza ”sopralluoga” in più occasioni la galleria Foraggi-Montebello  ma il risultato tarda ad arrivare. Per chi avesse la memoria corta, stiamo parlando di quell’importante cantiere che partito, con grande fatica, a maggio ‘22 avrebbe dovuto concludersi, appar contratto, in 45 giorni, ovvero a luglio 2022. Covid, guerra in Ucraina, rialzo dei prezzi, crisi energetica, percolamento continuo dell’acqua dalla volta della galleria e chi più ne ha, più ne metta e siamo arrivati a fine marzo 2023!  Il Sindaco, solitamente molto loquace, non si esprime più su una data di possibile riapertura (e questo è comprensibile) però (e qui la cosa si fa decisamente più strana e criticabile), da lui neanche una parola di commento su una gestione del cantiere che, detto in tutta franchezza, induce a più di qualche perplessità sia in merito alla fase di redazione del progetto, sia proprio in merito allo sviluppo del cantiere da parte dell’impresa appaltatrice, ossia il Consorzio Stabile Sac!  Lasciamo Montebello e caliamoci in città, sulle Rive cittadine.  Del rifacimento ponte sul canale di Ponterosso nulla si è più saputo. Abbandonata la innovativa (e non fattibile) scelta di intervenire sul rifacimento del ponte dal basso, svuotando il canale, dovremmo essere nella fase dell’aggiornamento del  progetto e del reperimento delle necessarie risorse finanziarie. Usiamo, volutamente, il condizionale perché di notizie da Palazzo Cheba non ne filtra nessuna da mesi.   Ancora un passo sulle Rive ed approdiamo a quel che resta della piscina Acquamarina. Qui, nonostante le numerose dichiarazioni e svariati rendering, non s’è mosso ancora nulla.  Quel che è peggio, però, è che l’ unico cantiere che potrebbe partire entro l’anno è solo quello “demolitorio”, senza alcuna concreta prospettiva di passare in tempi brevi alla realizzazione del nuovo impianto. Sul punto registriamo la totale insoddisfazione del Coordinamento “Nuova piscina terapeutica” che dall’estate del 2019 è ancora in trepidante attesa di vedere, quantomeno, un progetto ed un cronoprogramma per il ripristino della struttura.  Ed ancora segnaliamo che qualche attento lettore del quotidiano cittadino ha, correttamente, posto alcuni quesiti in merito, ad esempio, all’assenza di una analisi comparativa che confronti il costo di un intervento di ristrutturazione della struttura esistente con quello relativo alla sua demolizione e ricostruzione ex-novo.  Interessante riflessione – come direbbe il Borgomastro... Ora ci attendiamo che qualcuno dell’Ufficio tecnico si prenda la briga di rispondere. Quanto al sito più idoneo dove collocare, se necessario, il nuovo impianto crediamo che sia definitivamente spirato il tempo delle incertezze e sia arrivato, finalmente, quello delle scelte. Ci allontaniamo dalle Rive e saliamo verso l’Altipiano. No, non stiamo parlando della futuribile Ovovia, ma del nostro beneamato Tram de Opcina.  Qui Dipiazza tace. Sono passati più di sei anni e sei mesi da quel, maledetto, 16 agosto 2016 (giorno del famoso scontro frontale tra i due tram nei pressi della fermata di Conconello) ma ancora non c’è una data per il riavvio del servizio!  Anche qui si è trattato di un cantiere a dir poco molto faticoso, condotto con grande difficoltà, e che solo da qualche mese ha imboccato la strada giusta per ottenere il via libera da parte di Ustif/Ansfisa.  Anche qui non risulta nessun addebito alla ditta esecutrice né per i ritardi di cantiere né per un lavoro fatto, inizialmente, con una attrezzatura assolutamente inadatta. Attendiamo, fiduciosamente, che qualche buona notizia arrivi entro l’estate…. Che dire, conclusivamente?  Un paio di cose, con spirito costruttivo, come sempre.  La prima: gli uffici tecnici comunali necessitano di un adeguato rinforzo. Oramai sono troppi gli esempi di lavori, soprattutto di un certo rilievo, gestiti con grande difficoltà e con un dilatarsi dei tempi davvero incomprensibile!  Una riflessione seria  su questo aspetto andrebbe fatta quanto prima.  La seconda: se questa è la situazione, critica, per limiti oggettivi, degli uffici tecnici comunali con quale spirito si andranno ad affrontare sfide davvero epocali come quelle di Porto Vivo e della nuova Ovovia?  Non abbiamo, naturalmente, alcuna risposta pronta, però ci auguriamo, davvero, che chi di dovere ci rifletta un attimo prima di ritrovarsi in grosse difficoltà e di far perdere alle città occasioni ed opportunità che capitano una volta sola nella storia.