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La giornata “S.D.I?”

 |  Direttore  |  Commento del giorno

La giornata “S.D.I?”

di Andrea Comisso

 

Il furgone rallentò, fino a fermarsi a bordo strada.

Erano le sette del mattino e, in giro, c'era poca gente.

Ne scese un signore, vestito di un'eleganza antica.

Uno che la sapeva lunga, si vedeva; che nella vita aveva capito qualcosa!

La giacca era di una taglia superiore al corpo, smagrito dall'età; le scarpe tirate a lucido. Sulla camicia spiccava un papillon floreale.

Gli accessori di chi risponde solo a se stesso.

Appoggiò la buffa bombetta sul cofano e, con gesti abituali, azionò il meccanismo di apertura della fiancata laterale.

I modi pacati e una percepibile mansuetudine ispiravano fiducia.

Una signora, nei pressi, con in bocca la prima cicca della giornata, si avvicinò incuriosita.

L'uomo fece un cenno di saluto con la mano e continuò a montare la vetrina del suo negozio ambulante.

Un'altra donna, che passava frettolosa, poggiò lo sguardo sull'insolita presenza e chiese all'altra, incrociandola: 

- "E questo assurdo, cosa vende?"

- "Non ne ho idea!" - rispose la prima.

Un'altra, appena arrivata al traino di un grosso cane, precisò: - "Guardate: sta montando un'insegna."

Infatti, l'ometto terminò di issare un cartello, fissandolo in apposite scanalature. 

Recitava, semplicemente: "Lavorazioni Artigianali"

- "Mah" - si chiesero le signore, cui nel frattempo si erano riunite altre che passavano - "non è che si capisca molto!"

La perplessità crebbe, quando l'ambulante ebbe attaccata l'ulteriore misteriosa locandina: "Tutto per la giornata S.D.I.?"

In pochi minuti, assediato ormai da un piccolo pubblico curioso, sistemò la sua mercanzia: composta - a distanza si poteva solo intuirlo - di piccola oggettistica, quadretti, poster e roba del genere.

- "Non so voi, ma io vado a vedere da vicino" - decise una del gruppo, che si era da poco fermata, interrompendo la corsa mattutina.

- "Venga, venga, signorina, niente paura!" - la invitò l'uomo, con voce rassicurante.

La ragazza si avvicinò, mentre le altre osservavano la scena.

Iniziò a confabulare col commerciante.

Il viso della giovane - notarono - passò da una condizione di guardinga curiosità ad uno stato di visibile buonumore. Ridevano, il buffo ometto e lei, mentre sceglieva qualcosa da un cesto, o si faceva tentare da un biglietto, tipo quelli di auguri, che l'ambulante le offriva.

Se ne andò soddisfatta, un paio di minuti dopo, con una busta in mano: 

- "Andate anche voi, andate!" - consigliò alla truppa - "Due spiccioli spesi proprio bene!".

Prima una, con timidezza; poi un'altra, risoluta. Quindi tutte, con quell'impeto collettivo che muove le masse, circondarono il furgone e iniziarono a rovistare nei cesti, a toccare la bigiotteria, a parlottare, ridere, schiamazzare.

Era un'eroe, ormai, l'ometto.

Quella col cane comprò una collanina col ciondolo “S.D.I.?” e la adattò al collo dell'animale.

La fumatrice incallita acquistò tre biglietti, fatti a mano, con la scritta “S.D.I.?” in caratteri dorati: uno per sé, gli altri per la sorella e la madre.

Tutte presero qualcosa, con impresso l'insolito acronimo: una chiavetta usb, un cappellino, un cavatappi, un accendino.

Il giorno successivo, moltissimi uomini rimasero perplessi, ricevendo l'oggettino invece di un bacio, quando portarono a casa, trionfanti, la mimosa.

Tanti non seppero darsi una spiegazione.

Alcuni - pochi - compresero e riuscirono a fare un piccolo passo avanti nell'evoluzione. Con un sorriso e un poco di vergogna, Seppero Dove Infilarsela, la mimosa!

Parole chiave: Trieste