Wartsila: piano industriale da analizzare nel dettaglio
"La conferma della volontà da parte di
Wartsila di destinare, nel prossimo triennio, 50 milioni di euro
in Italia alle attività di ricerca e sviluppo costituisce una
solida base di partenza per un dialogo più approfondito tra
istituzioni, parti sociali e azienda, finalizzato a delineare un
quadro di dettaglio sulle specifiche ricadute territoriali degli
investimenti".
È con queste parole che l'assessore al Lavoro, Alessia Rosolen,
ha commentato l'esito del primo tavolo sul piano industriale di
Wartsila, tenutosi nella sede regionale di piazza
Unità a Trieste.
L'incontro, coordinato dal Friuli Venezia Giulia su mandato del
Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha visto la
partecipazione dello stesso Mimit, dei rappresentanti di Wartsila
Italia, di Confindustria Alto Adriatico, delle organizzazioni
sindacali e delle altre amministrazioni regionali - Campania,
Liguria e Puglia - interessate dalla presenza della
multinazionale finlandese.
Nello specifico, il piano di Wartsila prevede, come detto, 50
milioni di euro stanziati per le attività di Engines R&D che, di
qui al 2025, interesseranno in quota maggioritaria (40 milioni)
le attività di sviluppo e, per i restanti 10, l'acquisizione di
strumenti per migliorare le capacità di test dei motori a 2 e 4
tempi: risorse cui si somma un incremento dell'organico di 50
nuove posizioni sul triennio interessato, al fine di rafforzare
le competenze strategiche.
"Al pari dei sindacati e di Confindustria - ha proseguito Rosolen
- la Regione ha chiesto ulteriori approfondimenti all'azienda,
sia per quanto concerne la strategicità degli investimenti sul
territorio nazionale che sul versante delle garanzie
occupazionali sui quattro siti interessati a livello nazionale".
Concetti, quelli espressi da Rosolen, ripresi in
videocollegamento dall'assessore regionale alle Attività
Produttive, Sergio Emidio Bini, secondo cui "i dati aggregati
messi a disposizione del tavolo di lavoro da Wartsila offrono
un'indicazione ancora troppo embrionale, non sufficiente a
chiarire tutti gli interrogativi sugli effetti del piano
industriale".
Le parti hanno pertanto convenuto di darsi il tempo di analizzare
il piano in ogni suo punto e di riaggiornarsi, in data da
definirsi, per entrare nel merito della disamina.