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La SIOT studia alternative al petrolio

La SIOT che gestisce l’oleodotto transalpino studia possibili alternative in previsione di un calo dei traffici. La guerra tra Russa e Ucraina ha mescolato le carte in tavola ma la strada verso la decarbonizzazione era stata già imboccata prima ed un calo nei consumi di idrocarburi dovrebbe essere comunque questione di tempo. Un trat...
 |  Francesco Tremul  |  Economia e finanza

La SIOT che gestisce l’oleodotto transalpino studia possibili alternative in previsione di un calo dei traffici.

La guerra tra Russa e Ucraina ha mescolato le carte in tavola ma la strada verso la decarbonizzazione era stata già imboccata prima ed un calo nei consumi di idrocarburi dovrebbe essere comunque questione di tempo.

Un tratto dell’oleodotto in Germania è già oggetto di una partnership con un’azienda che sta utilizzando il percorso per posare cavi per la trasmissione dati. Si stanno esaminando ipotesi per sfruttare l’infrastruttura adibendola al trasporto di altre risorse oltre al greggio. Inoltre, si sta sviluppando un progetto per realizzare impianti di cogenerazione ad alta efficienza per fornire l’energia necessaria al funzionamento delle stazioni di pompaggio e che, al contempo, utilizzino il calore generato per scaldare il greggio rendendolo meno viscoso e quindi abbassando la quantità di energia necessaria per farlo scorrere nell’oleodotto.

 

Parole chiave: Trieste