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Il 2022 anno boom per il porto

Anche grazie ai 416,5 milioni di € di aiuti in arrivo il porto di Trieste sta per dare inizio ad una rivoluzione che prenderà il via nei prossimi mesi. Le fasi del progetto complessivo sono già state delineate: la premessa è quella di voler trasformare il porto in un polo di innovazione energetica e di investimenti industriali te...
 |  Francesco Tremul  |  Economia e finanza

Anche grazie ai 416,5 milioni di € di aiuti in arrivo il porto di Trieste sta per dare inizio ad una rivoluzione che prenderà il via nei prossimi mesi.

Le fasi del progetto complessivo sono già state delineate: la premessa è quella di voler trasformare il porto in un polo di innovazione energetica e di investimenti industriali tecnologicamente avanzati.

Già nella seconda metà del 2020 l’Authority aveva presentato il progetto "Adriagateway", cioè una serie di opere di infrastrutturazione prioritarie ed integrate per lo sviluppo della zona sud-est: dal molo VII verso la Valle delle Noghere.

Le nuove infrastrutture di Adriagateway sono progettate per potenziare l’intermodalità green, consentire il recupero di siti fortemente inquinati, migliorare le prestazioni energetiche dei terminal: gli interventi mirano a migliorare le connessioni di ultimo miglio integrando nella rete infrastrutturale al servizio del porto e della zona industriale nuove opere ferroviarie (come la stazione di Servola) e viarie (come i raccordi di collegamento ai terminal), ma anche a garantire una migliore accessibilità marittima ai terminal stessi attraverso interventi di dragaggio dei fondali e la costruzione di casse di colmata.

Un altro obiettivo è quello di riconvertire in chiave logistico-produttiva siti industriali dismessi e localizzati nell’immediato retroterra della zona di espansione portuale e quello di ridurre le emissioni inquinanti derivanti dalle operazioni portuali con l’elettrificazione delle banchine.

Il Piano Operativo Triennale recentemente approvato dall'Autorità di Sistema Portuale fornisce il calendario dei lavori: il primo a partire sarà la nuova

stazione di Servola, costituita da un fascio di binari che possono ospitare convogli di lunghezza fino a 750 metri. Alla nuova infrastruttura ferroviaria si collegheranno in un secondo momento altri fasci di binari.

Questo intervento comprenderà anche la costruzione della infrastruttura viaria a servizio della stessa area portuale, che consiste nella costruzione di una rotatoria sul piano della attuale grande viabilità con rampe discendenti verso le aree portuali. L’intervento si completerà con la costruzione di edifici comprendenti le postazioni dell’Agenzia delle Dogane, della Guardia di Finanza, della Security portuale, della Sanità Marittima.

Il secondo intervento consisterà nell’acquisto da parte dell'Autorità di Sistema Portuale di un'area di 350.000 mq nella Valle delle Noghere, nella sua infrastrutturazione di base e nella predisposizione di opere viabilistiche per il collegamento con l’area del costruendo terminal portuale Noghere.

Il terzo intervento è strettamente connesso al secondo e costituisce la prima parte della realizzazione del nuovo terminal portuale in area Noghere che comprenderà la costruzione di circa 700 metri di banchina e il dragaggio del fondale antistante.

L'ultimo intervento riguarderà la riqualificazione dell’esistente terminal del molo VII.

Parole chiave: Trieste