Skip to main content

Bruno Gasperutti, analisi di un calcio malato: “Comandano i grandi club. La scusa del sacrificio per il bene del calcio italiano”

Lo ammetto, sono un nostalgico di un calcio passato, di un calcio che non c'è più, rispetto a quello di oggi urlato in Tv da pseudogiornalisti, narrato sulle pagine dei quotidiani sportivi che sono diventati un agglomerato di pubblicità e di cronaca rosa e diretto ai vertici da politici che il ca...
 |  Redazione sport  |  Calcio
Bruno Gasperutti

Lo ammetto, sono un nostalgico di un calcio passato, di un calcio che non c'è più, rispetto a quello di oggi urlato in Tv da pseudogiornalisti, narrato sulle pagine dei quotidiani sportivi che sono diventati un agglomerato di pubblicità e di cronaca rosa e diretto ai vertici da politici che il calcio lo hanno visto soltanto in Tv.

Partiamo dalle società che fanno calcio, oggi sono diventate praticamente delle multinazionali asettiche, senz’anima, che devono solo fare “business”, poi se gira per il verso giusto sono importanti anche i risultati sportivi, ma solo secondariamente. 

Riprendo le parole dette ieri (martedi) sera dal PRESIDENTE DELLA LEGA PRO, colui che dovrebbe rappresentare le squadre della vecchia Serie C e che in teoria, dovrebbe fare il loro interesse: 5.12.2023 MATTEO MARANI, Presidente della Lega Pro: "Per ogni seconda squadra che entra nella Lega Pro, c’è il sacrificio di una squadra che c’è e magari non ci sarà più, ma bisogna guardare a un bene più grande che è quello del calcio, dei nostri giovani, del movimento e della Nazionale". Queste le parole del “PRESIDENTE DELLA LEGA PRO”, ai margini di un convegno nazionale dello sport.

Io resto basito e allora capisco che il calcio come lo intendo io, ma anche una gran parte dei tifosi è finito ed è alla mercè del profitto dei grandi club, che decidono quanto LORO devono incassare, quanto a LORO convenga mantenere questo assetto con un numero spropositato di partite da disputare, non accettando nessuna riduzione di organici (parole del presidente Lotito) e quanto LORO propongano un calcio spezzatino inchinandosi per i LORO profitti, alle TV e fregandosene della passione dei tifosi che sono costretti per seguire le loro squadre, a prendere permessi sul lavoro in giorni e orari improbabili.

A ciò aggiungo una mia battaglia personale, che so già ha scarso interesse ma che per me, vecchio nostalgico, ha una grande importanza in quanto le società tutte senza esclusioni, svendono annualmente i loro marchi e i loro colori sociali, facendo indossare ai loro giocatori delle magliette vergognose per colori e foggia, tanto … il tifoso accetta tutto e le compera ugualmente.

Prendo spunto dalle parole del Presidentissimo e faccio una analisi dell’avvento nella nostra Lega Pro, delle squadre Under 23 della massima serie, visto che è previsto per il prossimo anno l’arrivo di due nuove formazioni: MILAN sicura e INTER probabile, a discapito di ……. qualche nobile provinciale che non ce la fa a reggere i costi proibitivi della nostra terza serie. Il nostro Presidentissimo allora che ti propone, invece di cercare di trovare nuove risorse, o di cercare di ridurre i costi trovando nuove formule? Lui pensa di ricorrere alle grandi del nostro calcio che pagano profumatamente per il loro ingresso, ma…… è:  “UN SACRIFICIO PER IL BENE PIU’ GRANDE DEL CALCIO ITALIANO”

Ma cosa sta dicendo!! Ma è possibile che i nostri media siano così asserviti al sistema e agganciati TUTTI ad un carro di una squadra che va per la maggiore, per non contestare una affermazione demenziale del genere??? Ieri la “mia, la nostra” Triestina ha giocato su un campetto infame, con luce scadente, davanti a uno sparuto numero di tifosi triestini, perché i bergamaschi se ne fregano altamente della loro squadra Under 23, un recupero gentilmente concesso dalla Lega, per permettere a 3 giocatori di rispondere alla convocazione in qualche nazionale.

Nessuno in Lega si è ovviamente preoccupato di controllare se questi tre giovanotti, per i quali hanno disposto il rinvio della partita, magari due domeniche prima non avevano giocato la partita di campionato contro XY, perché “legittimamente” convocati nella loro Prima squadra. Così si falsano i campionati.

Io un dato certo ce l’ho, lo scorso anno quello dei Mondiali, durante il mese di novembre e dicembre, i giocatori della Juventus Next Gen, erano stati aggregati alla Prima squadra per gli allenamenti in quanto i titolari erano partiti per i mondiali. Nessuno in Lega e nemmeno il Presidentissimo si era allora preoccupato di rinviare le gare della Juventus Next Gen che in quel periodo notevolmente indebolita, incorse in una serie di rovesci che avevano favorito alcune, penalizzando altre. Per l’importantissima amichevole della Prima squadra con il Rijeka, erano stati poi convocati 9 giocatori della Next che ovviamente non avevano disputato l’incontro di campionato in C, con buona pace per la regolarità della Lega Pro.

Passando a fatti concreti, bisogna sapere che ad un giovane che esce dalla Primavera, se si vede in lui un potenziale buon elemento, gli si deve far sottoscrivere un primo contratto da professionista, che se non sbaglio è di 150.000 euro. Ciò comporta che le “nostre grandi” ogni anno firmano un certo numero di giocatori lasciando liberi gli altri di accasarsi nelle serie minori. In questa maniera vanno a perdere quello che possiamo chiamare il loro investimento, su tanti ragazzi che hanno fatto crescere da quando erano bambini, investimento che va dal compenso dato a qualche squadretta da cui hanno prelevato il ragazzino, a spese effettivamente sostenute per formarlo. Quindi ogni ragazzino ha un costo per una società e perderlo a zero non è tanto conveniente, quando magari è più proficuo mantenerlo sotto contratto e farlo giocare per la tua squadra in un campionato di serie C. Il vantaggio è evidente, se lo cedi in prestito devi pagargli parte dell’ingaggio e magari riconoscere un premio formazione alla squadra a cui l’hai prestato, con il pericolo che non giochi e che dopo tutte le spese sostenute per formarlo si sia costretti a liberarlo. Invece se te lo tieni sotto controllo, gioca comunque in una serie importante e hai sempre la speranza di poterlo cedere ad una società l’anno dopo, facendoci la famigerata plusvalenza.

Altro che per il bene del calcio italiano, questo è far fare business ai potenti club di A, a scapito del Piacenza di turno, che non ha così potuto essere ripescato a favore dell’Atalanta B. Ma guardiamo la rosa di questa Atalanta che ha giocato con la Triestina ieri: Vismara (lo scorso anno giocava a Brindisi), Ghislandi (Triestina), Gyabuaa (Pescara), Varnier (Spal), Cisse (Sudtirol), Di Serio (Perugia), Ceresoli (Mantova), Cortinovis (Verona), Mallamo (Bari), Avogadri (Monopoli), Capone (Reggiana), Sidibe (Ascoli), Solcia (Francavilla), Awua (Crotone), Gelmi (Olbia), Berto (Messina), Chiwisa (Sammaurese), Rosa (Empoli) e a questi ci aggiungiamo Masi preso dalla Triestina che ieri non ha giocato.

Questi sono dati certi, quindi nella rosa a referto ieri dell’Atalanta, ben 18 giocatori l’anno prima erano in prestito e già giocavano nei campionati italiani, quindi chiederei al Presidentissimo quale sarebbe il bene supremo per il calcio italiano, di sacrificare il Piacenza di turno per far giocare questa Atalanta B, che ha richiamato nelle sue file giocatori che già giocavano in C, se non per LORO esclusivo tornaconto? Immagino già qualcuno che dirà: sì certo, ma la Juventus….. ma la Juventus cosa? Ma allora perché quest’anno i bianconeri hanno dato in prestito Ranocchia (all’Empoli), Rovella (Lazio), Soulè (Frosinone), De Winter (Genoa), Barrenechea (Frosinone), Kaio Jorge (Frosinone), Akè (Udinese), Gonzales (Sampdoria), Frabotta (Bari), Pellegrini (Lazio) tutti giocatori in età per giocare nella Juventus Next Gen. A questi aggiungiamo i meno conosciuti Di Pardo (Cagliari), Hajdari (Lugano), Olivieri (Venezia), Del Favero (Spal), Barbieri (Pisa), Minelli (Pro Patria), Pio Riccio (Modena), Compagnon (Feralpi), Sekulov (Cremonese), Peeters (Sudtirol), Sersanti (Lecco), Del Sole (Latina), Pecorino(Sud Tirol), Lipari (Recanetese), Da Graca (Amorebieta-Portogallo), De Marino (Francavilla).

Ho fatto una sfilza di nomi unicamente per far capire a cosa mirano le nostre grandi squadre, perché ne stanno arrivando altre in C, a discapito e col sacrificio di qualche altra grande piazza, ma beninteso: “per il bene del calcio italiano”. E’ evidente che essendo giocatori di un certo livello, la Juve non ha nessun interesse a farli giocare in C, perché crescerebbero poco e quindi li manda giustamente a giocare in squadre di un certo livello, ma …. allora a cosa serve la squadra B se non a far crescere questi giovani giocatori, sempre beninteso “per il bene del calcio italiano”?????

Ultimo appunto di cui si è venuti a conoscenza ultimamente: siccome la Juventus per questioni di bilancio impellenti, ha dovuto sfoltire i suoi quadri con tutti questi prestiti e altrettante cessioni di cui per carità di patria ho omesso di mettere i nomi è in una zona di classifica pericolosa, è stato ventilato che essendo tutti i suoi giocatori dei professionisti ed essendo basilare “per il bene del calcio italiano” che militino in una serie professionistica, non può retrocedere in D nei semipro perché perderebbero tutti il loro valore di mercato e sarebbero liberi, con grave danno ovviamente per le casse bianconere. Quindi starebbero studiando di modificare il regolamento delle retrocessioni “ pro domo LORO” per eventualmente salvare in caso di bisogno, la Juventus Next Gen, con il sacrificio di una provinciale, ma sempre “per il bene del calcio italiano”.

Mi scuso per essermi dilungato, ma sono veramente schifato dall’andazzo che ha preso il nostro calcio più sano, quello della provincia, fatto di derby accesi, di sfottò tra piccoli paesi confinanti e di un movimento minore di giocatori modesti, ma che giocano per la maglia del loro paese e per gli amici che li sostengono dalla curva, con cui alla fine vanno a bere una birra al pub che frequentano abitualmente.    

BRUNO GASPERUTTI

Parole chiave: Trieste