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Trieste leader nazionale per l'oftalmologia

La Clinica Oculistica di Trieste è uno dei cinque centri italiani scelti per l’impianto dei primi telescopi intraoculari miniaturizzati, dispositivi molto sofisticati che vengono impiantati all’interno dell’occhio durante un intervento per la cataratta. I dispositivi medici, si tratta di cinque impianti SING IMT del valore complessivo di 137.50...
 |  Francesco Tremul  |  Salute

La Clinica Oculistica di Trieste è uno dei cinque centri italiani scelti per l’impianto dei primi telescopi intraoculari miniaturizzati, dispositivi molto sofisticati che vengono impiantati all’interno dell’occhio durante un intervento per la cataratta.

I dispositivi medici, si tratta di cinque impianti SING IMT del valore complessivo di 137.500 €, sono stati donati dalla società Samsara Vision.

Il professor Tognetto, Direttore della Clinica Oculistica di ASUGI e Presidente della Società Italiana di Chirurgia della cataratta, ha portato a Trieste questa nuova tecnologia e pochi giorni fa ha eseguito il delicato intervento chirurgico in due pazienti affetti da maculopatia senile, portandolo a termine con successo.

“Si tratta di veri telescopi in miniatura, delle dimensioni di pochi millimetri, che, una volta inseriti all’interno dell’occhio, consentono al paziente di ottenere un ingrandimento considerevole delle immagini” - afferma il professor Tognetto. “Sono dispositivi studiati appositamente per migliorare la vista nei pazienti che l’hanno persa a causa della degenerazione maculare legata all’età. Questa patologia è molto diffusa tra le persone di età adulta e richiede spesso il trattamento con l’iniezione intravitreale di farmaci. Nelle fasi avanzate della malattia la capacità visiva può essere molto compromessa e non consente più di leggere o persino di riconoscere i volti delle persone. Tale condizione è fortemente invalidante causando spesso la perdita di autonomia, particolarmente grave per le persone anziane che vivono da sole. I telescopi miniaturizzati possono essere utilizzati in coloro che non hanno ancora effettuato l’intervento di cataratta e che soffrono di una forma di degenerazione maculare evoluta con un residuo visivo sufficiente per poter sfruttare l’effetto “zoom” garantito del minitelescopio".

"I candidati all’intervento vengono valutati preventivamente da un team di oculisti che devono inizialmente accertare la presenza dei requisiti necessari per poter essere sottoposti all’impianto. Nella seconda fase della valutazione preliminare viene utilizzato uno speciale telescopio esterno che simula la funzione di quello che verrà posizionato all’interno dell’occhio. Superata questa selezione, il paziente viene avviato all’intervento durante il quale il minitelescopio viene impiantato e allineato al centro della pupilla. Nelle settimane successive i pazienti vengono avviati ad un percorso di riabilitazione visiva e di apprendimento della nuova visione".

Parole chiave: Trieste