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Misurazione della bilirubina a domicilio

La misurazione a domicilio della bilirubina ematica ai neonati nelle province di Trieste e di Gorizia è un percorso assistenziale unico in Italia, un modello esemplare di “domiciliarizzazione della cura”, fondamentale dopo l’esperienza pandemica e che risulta essere estremamente efficace in termini di prevenzione oltre che molto gradito alle fam...
 |  Francesco Tremul  |  Salute

La misurazione a domicilio della bilirubina ematica ai neonati nelle province di Trieste e di Gorizia è un percorso assistenziale unico in Italia, un modello esemplare di “domiciliarizzazione della cura”, fondamentale dopo l’esperienza pandemica e che risulta essere estremamente efficace in termini di prevenzione oltre che molto gradito alle famiglie.

Lo sottolinea la dottoressa Laura Travan, Direttore facente funzioni di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Burlo, illustrando il progetto avviato dallo scorso febbraio, frutto della collaborazione tra ASUGI, IRCCS Burlo Garofolo, Bilimetrix e Fondazione Italiana Fegato.

“La valutazione a domicilio dell’ittero neonatale che si sta attuando nel territorio di ASUGI”, afferma la dottoressa Laura Travan, “costituisce un efficace programma di miglioramento della qualità delle cure offerte ai neonati e alle loro famiglie dopo la dimissione dal Punto Nascita. Nelle province di Trieste e Gorizia, infatti, grazie all’uso del device Poct Bilistick sviluppato da Bilimetrix, spin off dell’Università di Trieste e della Fondazione Italiana Fegato, che consente la misurazione della bilirubina ematica in modo semplice e affidabile in setting extraospedalieri, le famiglie che devono monitorare la bilirubina del loro piccolo non devono più accedere in ospedale, perché può essere valutata dall’ostetrica che ha seguito la mamma nel pre partum, presso la struttura Distrettuale vicino a casa o addirittura nella loro abitazione”.

Grazie ai risultati della ricerca originalmente avviata dalla Fondazione Italiana Fegato di Trieste e poi sviluppata da Bilimetrix, all’esecuzione di training specifico del personale dedicato presso le sedi distrettuali, il Burlo Garofolo e l’ospedale di Monfalcone, e grazie alla disponibilità delle ostetriche del territorio di ASUGI, si realizza così un ulteriore arricchimento della continuità di cura nel passaggio tra Punto Nascita e Consultori familiari, con l’obiettivo di un’efficace prevenzione del danno neurologico provocato ai neonati da livelli troppo alti di bilirubina.

Il progetto proseguirà per tutto il 2022, nell’ambito di un percorso integrato di ASUGI-Burlo avviato nel 2021 che unisce formazione, consolidamento dei percorsi e uso appropriato del device Bilistick, nell’ottica del miglioramento e dell’ampliamento della qualità delle cure offerte alle famiglie nel Percorso Nascita, della facilitazione dell’accesso ai servizi, della continuità e dell’integrazione ospedale e territorio.

Parole chiave: Trieste, Gorizia, Monfalcone