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La radioattività in FVG è sotto controllo

I dati dell’ultimo anno confermano in Friuli Venezia Giulia il trend di diminuzione nel tempo del Cesio-137, uno dei radionuclidi artificiali originati in seguito all’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl. Il Centro Regionale di Radioprotezione di Arpa Fvg ha infatti aggiornato i dati della radioattività nel Particol...
 |  Francesco Tremul  |  Salute

I dati dell’ultimo anno confermano in Friuli Venezia Giulia il trend di diminuzione nel tempo del Cesio-137, uno dei radionuclidi artificiali originati in seguito all’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl.

Il Centro Regionale di Radioprotezione di Arpa Fvg ha infatti aggiornato i dati della radioattività nel Particolato Totale Sospeso (Pts) e nella frazione depositata al suolo (fall-out) con le misure effettuate nel 2021. Dal 1988 i valori misurati sono sempre stati molto al di sotto dei livelli di pericolosità per la popolazione.

Per quanto riguarda invece il Berillio-7, un radionuclide di origine naturale originato nell’alta atmosfera, i dati del 2021 ne evidenziano l’andamento stagionale in buon accordo con le misurazioni degli anni precedenti.

Sporadicamente sono state misurate piccole concentrazioni di Iodio-131 (I-131) e in un solo episodio è stata rilevata la presenza di Rutenio-106 (Ru-106). Per quanto riguarda i radionuclidi naturali, che rappresentano il maggior contributo all’irraggiamento totale, è sempre stata rilevata la presenza dei principali radionuclidi delle catene di decadimento dell’Uranio-238 (U-238) e del Torio-232 (Th-232), di Berillio-7 (Be-7) e sporadicamente ed in piccole quantità anche di Sodio-22 (Na-22).