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4 nuove pietre d'inciampo a Gorizia

Quattro nuove pietre d’inciampo, i cubetti di porfido ricoperti da una piastra di ottone che ricordano l’ultimo domicilio noto di donne e uomini deportati nei campi di concentramento, saranno posizionate da oggi a Gorizia in memoria di Emma Pia Morpurgo Valobra, sua figlia Elsa ed i coniugi Amelia Pavia ed Elio Michelstaedter. La giornata ...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

Quattro nuove pietre d’inciampo, i cubetti di porfido ricoperti da una piastra di ottone che ricordano l’ultimo domicilio noto di donne e uomini deportati nei campi di concentramento, saranno posizionate da oggi a Gorizia in memoria di Emma Pia Morpurgo Valobra, sua figlia Elsa ed i coniugi Amelia Pavia ed Elio Michelstaedter.

La giornata di oggi è stata scelta in memoria del 23 novembre 1943, data della grande retata durante la quale venne deportata la maggior parte dei goriziani di fede ebraica.

Nel pomeriggio, alla presenza del Rabbino capo di Trieste, nel parco Basaglia di via Vittorio Veneto all’ingresso dell’ex ospedale psichiatrico dove, attraverso la consultazione dei vecchi registri è stata riportata alla luce la storia di alcuni goriziani che proprio in quei padiglioni trovarono rifugio da chi continuava a dar loro la caccia nei mesi successivi alla retata di novembre, saranno deposte le pietre d’inciampo in memoria dei coniugi Elio Michelstaedter ed Amelia Pavia, figlia dell’allora direttore sanitario di Villa San Giusto. Il loro ricovero nella struttura di via Vittorio Veneto è registrato i primi di dicembre, pochi giorni dopo la retata dalla quale erano scampati, probabilmente poiché non si trovavano nella casa di famiglia di via Pitteri, dove avevano accolto anche Emma e Elda Michelstaedter, mamma e zia di Carlo.

Sempre dall’ospedale psichiatrico fu prelevata nel maggio dell’anno successivo Elsa Valobra, figlia di Emma Pia, ricoverata in seguito allo shock derivato dal licenziamento dalla Cassa di Risparmio, dove lavorava come impiegata, avvenuto nel 1938, anno delle leggi razziali.

“Vorrei che i goriziani, quando notano a terra una di queste pietre, si fermino a riflettere sulla storia che c’è dietro questi loro concittadini – le parole del Sindaco Ziberna – perché la storia di ogni goriziano rappresenta in fondo la storia stessa della nostra città”.
Parole chiave: Gorizia