Celebrata in moto la XXII Giornata Nazionale del Sollievo
La XXII Giornata Nazionale del Sollievo si è tenuta a sfondo Rocca, con un evento informale a cura della S.C. Rete Cure Palliative e Hospice Area Isontina dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina e del Comune di Monfalcone, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Gorizia, della Croce Rossa Italiana sede di Monfalcone e degli “Amici di Viaggio”.
Ritrovo alle 9 nel Piazzale della Rocca di Monfalcone, quasi un centinaio di moto radunate nel parcheggio. Croce Rossa, Polizia Locale, e 350 persone tra pubblico e motociclisti: gli ultimi per il percorso “del sollievo”, i primi per una passeggiata culturale con visita guidata alla Rocca di Monfalcone. Al termine, secondo ritrovo nella salita per un incontro e confronto utile ad uno scambio di idee e di condivisione di vissuti ed esperienze tra pazienti, cittadini e chi per professione si occupa di Cure Palliative.
“Un enorme grazie alle persone che sanno donare sollievo a prospettive a chi riceve una diagnosi di una malattia inguaribile ma sempre curabile” ha rilevato il Sindaco Cisint, “in questi anni abbiamo fatto tanti passi avanti, grazie al servizio delle cure palliative che recentemente ASUGI ha inserito, servizio che era orfano di una dignità di istituzione. Riteniamo che il rapporto con il cittadino e con i sanitari debba passare attraverso questo approccio: di persone che danno risposte vere a chi ne ha bisogno, non soltanto in fine vita ma anche per la cronicità”, ha rilevato il Sindaco Cisint.
“Lo scopo” spiega Marta Calligaris, organizzatrice, “è di sensibilizzare la popolazione rispetto alle tematiche della sofferenza e della malattia, che molto spesso sono taciute per impreparazione, paura e senso di inadeguatezza. In ciascuno di noi v’è una riserva di empatia, solidarietà e compassione che nell’attuale temperie culturale necessita di essere riattivata. La manifestazione non vuol essere ‘un singolo giorno’ dedicato solo a chi è affetto da una malattia grave o in fase terminale, ma si propone di risvegliare, in modo diffuso e duraturo, la cultura del sollievo. È necessario che la visione delle Cure Palliative venga intesa in un’ottica contemporanea: non più cure di fine vita ma strumento necessario a garantire la miglior qualità di vita per il paziente ed il nucleo affettivo durante tutte le stagioni di malattia, non più dedicate solo ai pazienti oncologici, ma estese anche ad altre patologie croniche”.