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Area ex Colombin. Quale futuro?

"E' notizia delle ultime settimane l’acquisto del compendio di via dei Cosulich (area ex Colombin & Figlio) da parte di Rahhal Boulgoute, ex socio di maggioranza dell’azienda. Operazione che il magnate marocchino ha condotto insieme all’ex amministratore Pasquale Giordano. L’investimento è di 2,5 milioni ciascuno e prevede un impegno economi...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Attualità

"E' notizia delle ultime settimane l’acquisto del compendio di via dei Cosulich (area ex Colombin & Figlio) da parte di Rahhal Boulgoute, ex socio di maggioranza dell’azienda. Operazione che il magnate marocchino ha condotto insieme all’ex amministratore Pasquale Giordano. L’investimento è di 2,5 milioni ciascuno e prevede un impegno economico di 16 milioni di euro nei prossimi 10 anni, che mira a garantire la società e gli stipendi dei dipendenti", si legge in una nota della Fillea Cgil di Trieste.

"Avevamo provveduto a segnalare alla Prefettura di Trieste tutte le riserve rispetto all’accordo tra la Colombin & Figlio Spa, di cui il Boulgoute Rahhal era socio di maggioranza, e il fondo inglese Gepro Investments Partners Ltd come acquirente, oltre all’ulteriore passaggio predisposto dall’ompresa GE.co che faceva capo a Salvatore Tuttolomondo che a suo tempo aveva comunicato l’acquisto del 60% delle quote dell’azienda. L’operazione condotta della magistratura ha chiarito i contorni della vicenda e le responsabilità di tutte le parti".

"Rimane il rammarico per un’azienda che è stata patrimonio della nostra città e del tessuto industriale di Trieste e che oggi rappresenta l’ennesimo tassello di quella crisi industriale e manifatturiera del territorio, culminata con la recente vertenza della Wärtsilä. Sindacati e lavoratori non dimenticano gli ultimi anni di una gestione imprenditoriale quanto mai deficitaria da parte della Colombin, nell’ambito Boulgoute ha il dovere di comprendere la propria quota di responsabilità in quanto socio di maggioranza. Le lacune nella gestione hanno portato per 11 anni consecutivi all’utilizzo di ammortizzatori sociali richiesti dalle organizzazioni sindacali al fine di poter garantire i livelli occupazionali in azienda e con la vana speranza di un'inversione di tendenza", prosegue la nota sindacale.

 
 
Parole chiave: Trieste