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Wartsila, proteste in fabbrica

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal Collettivo Lavoratori Wartsila. Abbiamo atteso che si muovesse qualcosa, ma niente si è mosso. In attesa di burocratiche sentenze che rischiano di allungare il brodo, con il Governo che "partorisce un topolino" ma si guarda bene dal dare fastidio a Confindustria.    E allora ci siamo mossi n...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Attualità

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal Collettivo Lavoratori Wartsila.

Abbiamo atteso che si muovesse qualcosa, ma niente si è mosso. In attesa di burocratiche sentenze che rischiano di allungare il brodo, con il Governo che "partorisce un topolino" ma si guarda bene dal dare fastidio a Confindustria. 
 
E allora ci siamo mossi noi per primi, perché non sopportiamo più di essere un soggetto passivo di questa vicenda, perché questa lotta è la nostra e nessuno può sostituirsi a noi nel dirci come dobbiamo farla.
 
Questa mattina abbiamo fermato lo stabilimento, ci siamo organizzati da soli e abbiamo mosso un corteo interno di rabbia, tra i macchinari, tra le postazioni, negli uffici. Come un fiume siamo cresciuti in una piena di rabbia. 
 
C'era qualche brillante dirigente che oggi voleva pure organizzare un meeting per spiegarci il piano di mitigazione, ma come abbiamo già detto noi non accettiamo e non accetteremo nessun piano che non parta dalla salvaguardia dei posti di lavoro e dalla continuità produttiva dello stabilimento. Non può essere l'azienda a decidere sulle politiche industriali del nostro territorio, della nostra Trieste. 
 
Oggi c'è stata la protesta, e c'è ne saranno altre. L'allargamento del fronte si deve estendere e dobbiamo convergere nei momenti conflittuali e di lotta che compongono la nostra città. Per questo abbiamo deciso di sostenere le iniziative del Comitato NO Ovovia e abbiamo deciso di essere presenti il 23 settembre allo sciopero per il clima indetto da Fridays For Future Trieste. 
 
Le lotte di Trieste si devono unire.
Parole chiave: Trieste