4,2 milioni per l'emergenza idrica
Sono 4,2 i milioni di euro messi a
disposizione dal Dipartimento nazionale di Protezione civile per
far fronte repentinamente ai problemi di carenza d'acqua potabile
in Friuli Venezia Giulia. La notizia è di questa mattina ed è
giunta tramite l'ordinanza che nomina il governatore del Fvg
commissario straordinario per l'emergenza idrica.
A comunicarlo ai gestori della nostra regione è stato, in queste
ore, in videoconferenza, il vicegovernatore con delega alla
Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, in collegamento con
i referenti di Acegas, Amga, Cafc, Idrogea, Iris Acqua e Lta: i
gestori avevano preventivamente steso una lista di interventi da
eseguire con urgenza sui territori di competenza. Entro sette
giorni sarà steso un piano che consentirà alla Regione di
proporre al Dipartimento nazionale di Protezione civile la
realizzazione di opere da concretizzare con immediatezza, nel più
breve tempo possibile, per contrastare il contesto di criticità
in atto.
Stamani il vicegovernatore ha condiviso con i gestori di
ricevere, entro la giornata di oggi, un elenco delle opere di
maggiore urgenza; a quel punto il piano sarà reso compatibile con
i tempi e con il budget a disposizione, di 4,2 mln di euro; gli
interventi saranno affidati ai gestori che diventeranno così
soggetti attuatori per la realizzazione degli interventi.
Per l'attuazione degli stessi interventi, i soggetti attuatori
potranno avvalersi delle deroghe dall'ordinanza (di nomina del
commissario) con particolare riguardo alle tempistiche - per
ottenere le necessarie autorizzazioni - e per affidare i lavori
(sulla traccia di come si procedette per l'emergenza Vaia).
Come ha avuto modo di spiegare stamattina il vicegovernatore, gli
interventi sono volti a garantire l'approvvigionamento
idropotabile della popolazione, anche mediante la realizzazione
di punti di distribuzione della risorsa idrica alimentati con
autobotti, provvedendo, a tal fine - qualora non fosse
percorribile il noleggio - al potenziamento del parco mezzi e
delle apparecchiature delle componenti e strutture operative del
Servizio nazionale della Protezione civile.
Gli interventi sono volti poi a scongiurare l'interruzione del
servizio idropotabile e a garantirne la piena funzionalità, anche
attraverso la realizzazione di serbatoi e accumuli di carattere
temporaneo, di punti di ricarica delle falde acquifere anche di
carattere temporaneo, di impianti di pompaggio
supplementari, anche per uso irriguo prioritariamente connessi al
rilascio di risorsa idropotabile o per le esigenze del settore
zootecnico, di rigenerazione di pozzi o di realizzazione di nuovi
pozzi o attingimenti a sorgenti, di interconnessioni tra le reti
idriche esistenti, di risagomatura dell'alveo per convogliare
l'acqua verso le prese, di rifacimento e/o approfondimento
captazioni, nonché di impianti temporanei per il trattamento e
recupero dell'acqua.