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Presentato il progetto "Le sinfonie ritrovate di Bruno Morpurgo"

E’ stato presentato presso il Museo della Comunità Ebraica di Trieste "Carlo e Vera Wagner", il progetto “Le sinfonie ritrovate di Bruno Morpurgo” dal Vicepresidente della Comunità Ebraica di Trieste, Davide Belleli (nella foto assieme a Davide Casali) e dal Presidente dell'Associazione Musica Libera, ...
 |  Redazione de Il Meridiano  |  Attualità

E’ stato presentato presso il Museo della Comunità Ebraica di Trieste "Carlo e Vera Wagner", il progetto “Le sinfonie ritrovate di Bruno Morpurgo” dal Vicepresidente della Comunità Ebraica di Trieste, Davide Belleli (nella foto assieme a Davide Casali) e dal Presidente dell'Associazione Musica Libera, Davide Casali alla presenza di Livio Vasieri, Assessore alla Cultura e al Museo della Comunità Ebraica di Trieste.

Il progetto, che ha visto la realizzazione di un CD contenente per la prima volta in assoluto a livello mondiale due registrazioni del compositore Bruno Morpurgo eseguite dall’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia e dal Quartetto Mark Rothko, nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Musica Libera di Trieste (che ha vinto un bando di finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia), il Museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”, il Comune di Gradisca d’Isonzo, l’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia e il Quartetto Mark Rothko.

Si tratta nello spcifico della Sinfonia n. 1 in Do minore (del 12 giugno 1899), eseguita dalla FVG Orchestra diretta dal Maestro Davide Casali, e del Quartetto in La minore (composta nel 1897) eseguito dall'Ensemble Mark Rothko. Nel corso dell’incontro con la stampa sono stati descritti i passaggi che hanno portato alla realizzazione del progetto e gli obiettivi raggiunti. L’esecuzione del vivo del Quaretto ad opera dell’ensemble Mark Rothko è prevista per il mese di ottobre, mentre la Sinfonia n. 1 in Do minore verrà portata in scena l’anno prossimo.

Il CD, di fresca pubblicazione, è destinato agli allievi delle scuole e dei conservatori del Friuli Venezia Giulia e si può richiedere gratuitamente al Museo della Comunità Ebraica di Trieste "Carlo e Vera Wagner".

Il progetto dell’Associazione Musica Libera sulle sinfonie di Bruno Morpurgo (Vienna, 1875 – Gorizia, 1917) – in collaborazione col  Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner”, col Comune di Gradisca d’Isonzo e con l‘Orchestra regionale del Friuli Venezia Giulia, si proponeva la riscoperta di questo compositore originario di Trieste e morto nei pressi di Gorizia durante la Prima guerra mondiale.

Le informazioni sulla sua vita erano poco note e le sinfonie, manoscritte e conservate da un nipote a Vienna, non erano mai state eseguite e pubblicate.

Il recupero di questa musica riveste particolare importanza per il suo alto valore storico-artistico e fa conoscere un musicista ingiustamente dimenticato.

Bruno Morpurgo è stato un compositore molto prolifico, ha scritto numerosa musica da camera, due sinfonie, lieder e musica strumentale. Ha studiato con il celebre musicista austriaco Robert Fuchs che ha avuto, tra l’altro, come allievi Gustav Mahler, Jean Sibelius, Richard Strauss, Alexander Zemlinsky e Erich Korngold e all’Università di Vienna con il maestro Anton Bruckner.

Dopo gli studi ha insegnato contrappunto, armonia e composizione a Vienna.

L’obiettivo del progetto era anche quello di rendere fruibile al maggior numero possibile di persone le musiche di Morpurgo attraverso la digitalizzazione e la registrazione audio delle sue due sinfonie pubblicando un cd da distribuire gratuitamente ai conservatori e alle scuole di musica della regione.

Le partiture e le copie gratuite del CD possono essere richieste dagli ninteressati contattando il Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner”.

“Le due registrazioni presentate in questo CD (prime registrazioni mondiali assolute) - scrive il musicista Pierpaolo Levi nel libretto di corredo al disco - fanno parte di un ambizioso progetto per la riscoperta del compositore Bruno Morpurgo: nato a Vienna nel 1875 da una famiglia di origini ebraiche e morto combattendo con l’esercito austriaco, durante la Prima Guerra Mondiale, il 9 ottobre 1917 vicino a Gorizia.

Grazie all’instancabile lavoro di ricerca svolto dal M° Davide Casali e all’indispensabile aiuto ricevuto da Helmut Morpurgo, nipote di Bruno Morpurgo - aggiunge Levi - si è potuto digitalizzare i manoscritti originali e successivamente editarli in modo da renderli fruibili al pubblico e accessibili ai musicisti che vorranno eseguirli. Ulteriori manoscritti di Bruno Morpurgo sono al momento in fase di elaborazione e saranno accessibili in un prossimo futuro.

Il lavoro di digitalizzazione, registrazione ed elaborazione grafica ha visto la collaborazione di diverse persone e professionalità impegnate in questo progetto per più di un anno e a loro -  conclude Levi -  va il nostro ringraziamento. L’importanza di questo progetto risiede nell’aver riscoperto ed eseguito un importante compositore del secolo scorso, fino ad oggi sconosciuto”.

“Come Associazione - ha spiegato il Presidente di Musica Libera, Davide Casali - abbiamo vinto il bando regionale "Cultura Storia ed Etnografia" studi e ricerche incentivi annuali per studi e ricerche, registrazione di testimonianze, digitalizzazione, prodotti multimediali e storytelling. Grazie al finaziamento ottenuto,  abbiamo realizzato un cd con musiche in prima registrazione mondiale che altrimenti sarebbero rimaste nei cassetti”.

Casali ha spiegato infine le motivazioni della scelta dell’autore. “La musica di Morpurgo - ha affermato - risente dell’atmosfera viennese di inizio Novecento, dove ad una scrittura rigorosa si contrapponeva una ricerca melodica conforme alle tendenze dell’epoca.

La volontà di includere il quartetto in questa produzione discografica, nasce dall’importanza che riveste questa composizione dal un punto di vista stilistico e musicale.

La memoria di Bruno Morpurgo e il recupero delle sue composizioni sono uno degli obiettivi che l'associazione Musica Libera cerca di portare avanti da quasi dieci anni organizzando il Festival Viktor Ullmann, come strumento di riscoperta, promozione e divulgazione delle musiche “dimenticate” del Novecento”.

Sinfonia n. 1 in Do minore (12 giugno 1899)

A cavallo tra Ottocento e Novecento nella Vienna cosmopolita ed effervescente che contendeva a Parigi il titolo di capitale europea della cultura e delle arti il compositore Barone Bruno de Morpurgo uscì dall’importante scuola di Robert Fuchs che per quasi quaranta anni aveva insegnato teoria musicale al Conservatorio di Musica. Robert Fuchs fu un esponente di spicco della tradizione musicale austriaca: dotato di raffinata inventiva melodica e prodigiosa tecnica compositiva, fu molto apprezzato per le sue composizioni da camera e in particolare per le sue cinque Serenate che gli valsero il soprannome di Serenaten Fuchs (un gioco di parole per “Volpe delle serenate”). Lo stesso Brahms, così restio a esprimere giudizi su altri compositori (ricordiamo con simpatia l’aneddoto del sonno “salvifico” durante l’esecuzione da parte di Liszt della Sonata in si min), scrisse di lui “Fuchs è uno splendido musicista, tutto è così bello e così abile, inventato in modo così affascinante, che uno è sempre contento.” Su questo sentiero s’innesta Bruno de Morpurgo nato ad Atzgersdorf (oggi Wien XXIII) nel 1875, compositore prolifico di due Sinfonie, due quartetti per archi, un trio con pianoforte, musiche per duo pianoforte e violino e per pianoforte solo, lieder e un Salmo. Il suo trio venne eseguito nel 1910 nella sala Bosendorfer a Vienna dal trio Soldat, Roeger e Bruno Walter al pianoforte. La prima Sinfonia che qui ascoltiamo non è toccata dai fremiti delle avanguardie che già s’intravedevano negli anni precedenti la prima Guerra Mondiale e nemmeno risente dello spirito decadente che già Krauss e Musil individuavano nella sonnolenta e inetta politica dell’Impero austro-ungarico. La sua musica è raffinata, non esprime dubbi o inquietudini, non presagisce il dramma in cui precipiterà l’Europa nel giro di qualche anno.

Il compositore è rivolto con lo sguardo al passato, un’epoca felice che la musica con la sua trasparenza e con la sua perfezione tecnica può e deve far rivivere; anche la forma di questa sinfonia contribuisce a rassicurare l’ascoltatore con i suoi tre tempi da sinfonia classica. Gustav Mahler, allievo di Robert Fuchs alcuni anni prima di Morpurgo, scriverà nel suo diario: “Se il mondo dovesse sparire, andrò a Vienna, perché ogni cosa avviene cinquanta anni dopo”.

Bruno Freiherr von Morpurgo combatte nella prima Guerra Mondiale da ufficiale dell’esercito austro-ungarico nel Goriziano, dove si scontrano su opposti fronti anche musicisti come Viktor Ullmann e Guido Nacamuli. È toccante sentire la sua musica rivivere e risuonare nel Nuovo Teatro Comunale di Gradisca, dove è stata fatta la registrazione, perché - come un gioco del destino- proprio a Gradisca si erano stabiliti i suoi avi due secoli prima e qui egli concluderà la sua parabola terrena il 7 ottobre del 1917.  Dobbiamo essere molto grati a Davide Casali che con il suo preziosissimo lavoro di ricercatore e interprete ci regala questa esecuzione che aggiunge un tassello, altrimenti precluso, alla conoscenza di un periodo così fecondo della nostra storia culturale e artistica.

Quartetto in la minore (1897)

Il quartetto di Bruno Morpurgo composto nel 1897 è suddiviso in quattro tempi: Allegro, Andante, Nicht zu rash (non troppo avventato), Allegro. È una musica caratterizzata da una struttura ben calibrata di impianto tardo romantica, scritta con grande maestria e trasporto emotivo. La musica di Morpurgo risente dell’atmosfera viennese di inizio Novecento, dove ad una scrittura rigorosa si contrapponeva una ricerca melodica conforme alle tendenze dell’epoca.

La volontà di includere il quartetto in questa produzione discografica, nasce dall’importanza che riveste questa composizione dal un punto di vista stilistico e musicale.

La memoria di Bruno Morpurgo e il recupero delle sue composizioni sono uno degli obiettivi che l'associazione Musica Libera cerca di portare avanti da quasi dieci anni organizzando il Festival Viktor Ullmann, come strumento di riscoperta, promozione e divulgazione delle musiche “dimenticate” del Novecento.

Parole chiave: Trieste