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Anfora romana riemerge dal Timavo

Aveva notato un'antica anfora in un tratto di mare limitrofo alla foce del Timavo, tra Monfalcone ed il Villaggio del Pescatore e l'aveva segnalato alla Soprintendenza. I Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale sono riusciti a recuperare il manufatto con l’assistente tecnico subacqueo della Soprintendenza stessa. L'anfora,...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

Aveva notato un'antica anfora in un tratto di mare limitrofo alla foce del Timavo, tra Monfalcone ed il Villaggio del Pescatore e l'aveva segnalato alla Soprintendenza.

I Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale sono riusciti a recuperare il manufatto con l’assistente tecnico subacqueo della Soprintendenza stessa.

L'anfora, su un fondale a circa 4,5 metri di profondità, è stata imbragata in una rete a cui è stato agganciato un pallone di sollevamento subacqueo: l'anfora infatti era parzialmente interrata e piena di fango e detriti.

L'oggetto antico ha un'altezza di 80 centimetri ed un diametro massimo di 35 e secondo le valutazioni preliminari risale al I secolo a.C., è di produzione alto adriatica ed è riaffiorato molto probabilmente a seguito dell'erosione spondale che caratterizza quel tratto di riva.

E' compatibile con analoghi esemplari rinvenuti a partire dagli anni Settanta del secolo scorso nella medesima area marina, ricadente in quello che in antico era denominato "Lacus Timavi".

I Carabinieri ricordano che in caso di rinvenimento fortuito di reperti archeologici lo scopritore deve entro le successive 24 ore fare denuncia alla Soprintendenza o al sindaco della località ove è avvenuta la scoperta o all’Autorità di pubblica sicurezza. La Legge prevede la corresponsione di un premio da parte del Ministero della Cultura.

Parole chiave: Carso