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A Trieste è nato un nuovo nanomateriale

E' nato un nuovo nanomateriale capace di aumentare la produzione di idrogeno verde da biomasse attraverso il processo di fotoreforming: un processo che utilizza la luce per “estrarre” idrogeno da scarti verdi attraverso dei trasformatori chimici, in questo caso un nuovo fotocatalizzatore a base di biossido di titanio. E’ il risultato conseguito...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

E' nato un nuovo nanomateriale capace di aumentare la produzione di idrogeno verde da biomasse attraverso il processo di fotoreforming: un processo che utilizza la luce per “estrarre” idrogeno da scarti verdi attraverso dei trasformatori chimici, in questo caso un nuovo fotocatalizzatore a base di biossido di titanio.

E’ il risultato conseguito dal team di ricerca guidato da Paolo Fornasiero dell’Università di Trieste e dell’Istituto ICCOM-CNR, da Alberto Naldoni e Michal Otyepka del Czech Advanced Technology and Research Institute di Olomouc, in collaborazione con Paolo Moras dell’Istituto ISM-CNR che gestisce la linea di luce VUV-Photoemission presso l'Elettra Sincrotrone Trieste.

Lo studio, appena pubblicato su Chem Catalysis, pone importanti fondamenta per sviluppare processi catalitici che usino la luce solare per la produzione di idrogeno verde e che siano in grado di sfruttare in maniera efficace risorse sostenibili, a basso costo e già integrate nel ciclo produttivo industriale come i derivati delle biomasse. Lo sviluppo di questi processi integrati favorirà una diminuzione del costo dell’idrogeno prodotto per fotocatalisi rendendolo più competitivo rispetto a quello prodotto con le altre tecnologie utilizzate.

Un ulteriore importante contributo ad una più veloce transizione verso la sostenibilità energetica: sono decenni che l’idrogeno viene indicato come carburante del futuro. Il motivo principale per il suo lento sviluppo è legato alla scarsa competitività del prezzo dell’idrogeno prodotto con processi alternativi sostenibili (ad esempio l’elettrolisi dell’acqua e la scissione dell’acqua utilizzando la luce solare).

Grazie a questa tecnologia sarà possibile non solo ottenere una maggiore produzione di idrogeno rispetto al tradizionale water splitting, ma anche trasformare composti chimici di scarto in prodotti dal valore aggiunto.

Parole chiave: Trieste