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La festa della liberazione divide ancora Gorizia

La festa della Liberazione ha portato ancora una volta con sé numerose polemiche a Gorizia. Anche quest'anno presa di posizione contraria della Lega nazionale che ha rinnovato la propria volontà di non celebrare l'appuntamento. "Una giornata che purtroppo divide perchè rappresenta la vittoria di una parte di italiani sull'altra e perchè, subito...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

La festa della Liberazione ha portato ancora una volta con sé numerose polemiche a Gorizia.

Anche quest'anno presa di posizione contraria della Lega nazionale che ha rinnovato la propria volontà di non celebrare l'appuntamento. "Una giornata che purtroppo divide perchè rappresenta la vittoria di una parte di italiani sull'altra e perchè, subito dopo tale data, a guerra finita, migliaia di italiani innocenti sono stati uccisi per mano di partigiani comunisti", ha commentato il presidente Luca Urizio.

Anche il Sindaco Rodolfo Ziberna ha ricordato che "c'è ancora chi, incredibilmente, si ostina a negare quei terribili 40 giorni che, a guerra finita, travolsero anche la nostra città, con rastrellamenti e deportazioni da parte delle truppe titine di oltre 700 goriziani mai più tornati alle loro famiglie. Ed è per questo che la storia di Gorizia, quella vera, va ricordata e insegnata nelle scuole perché la nostra città, che volle fortemente rimanere italiana e pagò più di tutti la sconfitta dell'Italia, perdendo metà del suo territorio, con tutto ciò che ne seguì merita rispetto, senza se e senza ma".

"Nella Venezia Giulia, diversamente che nel resto del Paese, in questi giorni del ’45 non vi è stata alcuna liberazione, bensì una terribile e brutale occupazione delle truppe comuniste del maresciallo Tito, ancor più condannabile perché avvenuta a guerra finita e per giunta su cittadini inermi", ha concluso.

Parole chiave: Gorizia