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Ripristinato il murales di Bonato in largo Spaccini

Non ha avuto esitazione il Comune di Trieste a ripristinare, almeno in parte, l'opera artistica di Gabriele Bonato, apposta sul muro di Largo Spaccini e sfregiata di recente da ignoti vandali. Il murales infatti, posizionato in zona Urban e inaugurato lo scorso ottobre in occasione dell'intitolazione della piazzetta all'ex sindaco, come si rico...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

Non ha avuto esitazione il Comune di Trieste a ripristinare, almeno in parte, l'opera artistica di Gabriele Bonato, apposta sul muro di Largo Spaccini e sfregiata di recente da ignoti vandali.

Il murales infatti, posizionato in zona Urban e inaugurato lo scorso ottobre in occasione dell'intitolazione della piazzetta all'ex sindaco, come si ricorderà è stato vittima di un attacco deturpante con dei colori sgargianti e del tutto fuori luogo. L'opera nasce nel contesto di “Chromopolis, La città del futuro,” progetto ormai consolidato promosso dal PAG Progetto Area Giovani del Comune di Trieste, che tanti interventi di arte pubblica ha realizzato negli ultimi anni a cura di giovani e pregevoli artisti.

Nella mattinata di ieri sono stati proprio dei ragazzi a mettere mano al murales per provare a ripristinarne la condizione originaria, senza fare danno all'opera che è fatica dell'artista triestino Gabriele Bonato, talento di livello internazionale.

Chi sono questi ragazzi? Si tratta di tre stagisti di Edilmaster – La scuola edile che, sotto la guida sapiente di Susan Petri, educatrice del Polo Giovani Toti, hanno affrontato con cura lo sfregio e hanno rimosso quello che si è rivelato per fortuna essere gesso liquido. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e, anche se con qualche imperfezione, l'opera ha ripreso il suo vigore. I tre stagisti sono giovanissimi ma molto fieri di aver contribuito a restituire il gioiello di Bonato alla città.

Naturalmente è stato un tentativo fortunato. Se lo sfregio fosse stato fatto con altri materiali, non sarebbe stato possibile intervenire e sarebbe stato necessario interpellare soggetti titolati a svolgere questo tipo di delicati e specifici interventi. In questo caso invece, con la semplice applicazione di acqua e una attenta detersione, dopo aver verificato di non danneggiare l'opera e naturalmente dopo aver sentito l'artista, attualmente fuori Trieste, i tratti rosa sono stati asportati quasi del tutto. Il risultato è stato eccezionale e soprattutto tempestivo: segnale di quanto il Comune di Trieste oggi tenga all'opera e in generale a queste nuove forme di arte pubblica, affermatesi da pochi anni grazie a Chromopolis. E lo stesso si può dire anche per molti cittadini, che in questi giorni hanno dato enorme risonanza sui canali social allo sdegno contro I vandali dei murales. Un segno del crescente senso di appartenenza verso questo linguaggio artistico, ora considerato un bene comune e un motivo di orgoglio per tutti.

Da segnalare che si tratta dell'unico esempio di danno intenzionale ad un intervento murale dall'inizio del progetto Chromopolis, ovvero dal 2017; un codice non scritto pare preservare I muri con le opere artistiche dagli imbrattamenti selvaggi.

Il PAG del Comune di Trieste, nello sviluppo del progetto, sta lavorando sia allo studio dei processi di restauro dei murales in collaborazione con Edilmaster, sia attivando un costante dialogo con I maggiori giovani artisti locali, proprio per avere un contatto positivo con il mondo dei writers.Tutte le informazioni sui siti e sui canali social istituzionali del Comune di Trieste e del PAG Progetto Area Giovani.

Parole chiave: Trieste