Al Tartini 6 studenti del Conservatorio di Kiev
Iryna ha 19 anni e suona il violoncello, Mariia è un’arpista 21enne, Natalia sua coetanea studia il violino. Poi c’è David che a 17 anni sogna di salire sul podio e intanto studia direzione d’orchestra, mentre Oleksandr, sempre 17enne, si dedica alla tromba, Irina, 21enne, è già molto avanti negli studi di pianoforte.
Sono i sei studenti del Conservatorio di Kiev finalmente evacuati dall’Ucraina devastata dal conflitto.
Attraverso convenzioni internazionali e gli accordi legati al progetto Erasmus i sei studenti hanno avuto modo di lasciare la capitale ucraina per raggiungere nelle ore scorse il confine polacco, da lì sono stati condotti a Friburgo e accolti alla Hochschule fuer Musik. Oggi arriveranno in serata a Trieste e proprio qui vivranno la loro esperienza di studi al Conservatorio Tartini.
E' stato decisivo l’impegno della Regione Friuli Venezia Giulia che, attraverso l'assessore alla Formazione, Istruzione e all'Università Alessia Rosolen, ha raccolto l’appello lanciato dal Ministero dell'Università e della ricerca costruendo nell'arco di pochi giorni un piano di supporto e di accoglienza, anche attraverso l'Agenzia regionale per il diritto allo studio che ha permesso di trovare soluzioni di ospitalità dei giovani studenti ucraini.
"Al momento sono sei ma ne arriveranno sicuramente altri - spiega l’Assessore all’Istruzione Alessia Rosolen. Uno sforzo straordinario di tutta la rete degli Atenei, Conservatori e Ardis per dare ai giovani ucraini fuggiti dalla guerra piena accoglienza e garantire loro il diritto allo studio. Siamo orgogliosi che il sistema dell’Alta formazione della nostra regione si sia attivato mettendo a disposizione borse di studio e altre forme di sostegno. Come Regione, tramite l’Agenzia per il Diritto allo Studio, abbiamo riservato un certo numero di alloggi da destinare a questi studenti nelle residenze universitarie e siamo soddisfatti di questa prima risposta".
"Il nostro Conservatorio - osserva Lorenzo Capaldo - ha in atto una proficua e consolidata collaborazione con l’Ukraine National Tschaikovsky Academy of Music di Kiev, volta a intensificare gli scambi formativi e dare attuazione concreta all’Erasmus. Com’è noto, il Tartini è il Conservatorio italiano a maggiore densità di internazionalizzazione e di scambio Erasmus. In questo contesto, l'intera comunità del Tartini che ho l'onore di rappresentare, dagli organi di vertice al personale, dagli studenti alla rappresentanze sindacali, ha fatto proprio l'imperativo etico di lenire le sofferenze del popolo ucraino. Lo facciamo con lo strumento dell'accoglienza, moltiplicando gli sforzi per consentire a sei giovani musicisti di proseguire in un percorso di alta formazione lontano dai luoghi che sono in queste ore teatro di guerra. Ci auguriamo naturalmente che sia possibile per loro tornare in un’Ucraina definitivamente pacificata e sicura, nei tempi ordinari degli scambi Erasmus. Anche se la situazione appare ogni giorno più critica. Proprio in ragione dell'impossibilità di intravedere a breve una prospettiva di pace, stiamo studiando una serie di misure straordinarie di carattere finanziario volte a prolungare al massimo la permanenza presso di noi di questi giovani musicisti".
Giovedì 24 marzo, alle 11:00, nella Sala Tartini del Conservatorio di Trieste è in programma il Welcome Day, tappa clou dell’accoglienza dei sei studenti ucraini: un modo per rendere tangibile il ponte di note che si è gettato fra Trieste e Kiev e per conoscere meglio i sei giovani musicisti, festeggiandone l’arrivo insieme agli altri studenti.
Gli studenti resteranno a Trieste almeno sei mesi e riceveranno borse di studio inclusive dall'esenzione delle tasse universitarie, di alloggio, vitto e pocket money per le spese correnti, insieme a servizi essenziali di accoglienza, orientamento e inserimento nel contesto universitario, di assistenza sanitaria e integrazione attraverso corsi intensivi di italiano, mediazione e supporto psicologico.