Skip to main content

Giorno del Ricordo, l'omelia dell'Arcivescovo

Ecco il testo dell'omelia dell'Arcivescovo di Trieste Mons. Giampaolo Crepaldi pronunciata questa mattina durante la cerimonia alla Foiba di Basovizza. "Pur celebrato in forma sobria a causa delle restrizioni disposte per contrastare la pandemia da Covid-19, il Giorno del Ricordo – istituito con un’apposita legge dello Stato nel 2004 per coltiv...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

Ecco il testo dell'omelia dell'Arcivescovo di Trieste Mons. Giampaolo Crepaldi pronunciata questa mattina durante la cerimonia alla Foiba di Basovizza.

"Pur celebrato in forma sobria a causa delle restrizioni disposte per contrastare la pandemia da Covid-19, il Giorno del Ricordo – istituito con un’apposita legge dello Stato nel 2004 per coltivare la memoria delle foibe e dell’esodo di migliaia di connazionali dalle terre dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia – resta un appuntamento doveroso che impegna la coscienza di tutti nel riconoscimento di quella tragedia e, nello stesso tempo, che muove la volontà ad affermare i valori del rispetto della persona e della pacifica convivenza. Inoltre, il nostro ricordo è sostanziato di preghiera per gli uomini e le donne, le famiglie, i bambini e gli anziani che furono sventurato bersaglio di violenze inaudite e di un odio sconsiderato da parte di chi aveva il cuore e la mente impregnate di ideologie disumane. Si scrisse allora un capitolo inquietante nella storia di queste nostre terre, che ancora ci parla di ferite dolorosissime. Un capitolo di storia che non deve più ripetersi, perché il nostro presente e il nostro futuro li vogliamo all’insegna del bene, della pace e della giustizia.

Cari amici, per questa occasione ho pubblicato una preghiera rivolta a tre martiri cristiani, figli di queste terre, vissuti in quel tragico periodo: don Francesco Bonifacio, italiano, Lojze Grozde, sloveno e don Miroslav Bulesić, croato, le cui immagini ho collocato nella Cappella della Madre della Riconciliazione in via Cavana. La Chiesa li ha beatificati perché con il loro sangue di martiri, il sangue del perdono e dell’amore, essi riscattarono e purificarono le nostre terre imbrattate dal sangue dell’odio. Dal loro martirio giunge a noi la condanna ferma dell’odio etnico che non è altro che il frutto velenoso di una visione distorta della civiltà, il monito ad operare instancabilmente per la riconciliazione tra i nostri popoli italiano, sloveno e croato e alcuni attualissimi e preziosi insegnamenti cristiani. Questi: ogni uomo e ogni donna, creati ad immagine e somiglianza di Dio, esigono il massimo del rispetto; Dio è Padre e ogni uomo e ogni donna sono fratello e sorella in umanità; non si può mai usare la violenza per imporre la propria verità; il vero martire non è quello che uccide in nome di Dio, ma quello che si lascia uccidere piuttosto che rinnegare la sua fede in Dio. Affidiamo questo Giorno del Ricordo alla Vergine Maria che invochiamo come Madre della riconciliazione".

Parole chiave: Trieste