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Torna il fantasma del traforo del Carso

Rete ferroviaria italiana ha annunciato alcuni giorni fa di aver avviato lo studio di fattibilità per il nuovo tunnel ferroviario del Carso, della lunghezza di 20 km tra Aurisina e Ronchi dei Legionari, previsto nel programma di velocizzazione del tratto orientale della linea Trieste-Venezia. L'audizione dei tecnici di RFI nella IV Commissione ...
 |  Francesco Tremul  |  Attualità

Rete ferroviaria italiana ha annunciato alcuni giorni fa di aver avviato lo studio di fattibilità per il nuovo tunnel ferroviario del Carso, della lunghezza di 20 km tra Aurisina e Ronchi dei Legionari, previsto nel programma di velocizzazione del tratto orientale della linea Trieste-Venezia.

L'audizione dei tecnici di RFI nella IV Commissione consiliare del FVG aveva come oggetto un aggiornamento sul progetto da 2 miliardi di €, cifra stimata come necessaria per superare i colli di bottiglia sulla tratta ma attualmente ancora ferma allo stanziamento di soli 232 milioni.

Una sensazione comunque di già visto: una quindicina di anni fa con la giunta Illy e Assessore alla pianificazione territoriale Lodovico Sonego l'ipotesi della galleria venne già presa in considerazione e bocciata dai primi carotaggi e dalle valutazioni di impatto ambientale.

La cifra comprenderebbe anche la risistemazione dei binari, le modifiche al tracciato e gli adeguamenti tecnologici per arrivare a fine lavori, però, ad un accorciamento dei tempi di transito tra Trieste e Venezia non superiore ai 20 minuti, dei quali - pochi - recuperati grazie al tunnel carsolino. 100 milioni al minuto, uno sproposito.

Che la crescita di Trieste come scalo logistico, industriale e turistico appare connessa allo sviluppo della rete ferroviaria è assodato e che questa crescita rimarrà sempre bloccata dai lunghi tempi di percorrenza sia verso Lubiana che verso Venezia pure. 

Ma le principali domande senza risposta di questa storia senza fine sono: quando costruiamo la variante di Latisana (a cui il Comune si oppone da sempre) e quando abbiamo il coraggio di eliminare le molte fermate che impediscono di fatto ai treni di raggiungere i 200 km/h e di abbassare così strutturalmente la velocità media?

Un qualsiasi Frecciarossa tra Padova e Roma fa solo tre fermate in 500 km, un qualsiasi Frecciarossa nei 180 km tra Padova e Trieste fa ben sette fermate (Mestre, San Donà, Portogruaro, Latisana, Cervignano, aeroporto e Monfalcone).

Di cosa, dunque, esattamente, stiamo parlando?

Parole chiave: Trieste, Isontino, Carso