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Punto-nave sul Municipio: tra ovovia, musei e fiera dove sta andando la Giunta Dipiazza?

 |  Emme Zeta  |  Commento del giorno

Da tempo non ci capitava di passare un maggio più caldo di quello che ci sta regalando questo strano 2023. Certo non dal punto di vista meteorologico (con tutta l’acqua che sta venendo giù dal cielo, ma anche con tutte le drammatiche conseguenze che stanno vivendo i nostri amici romagnoli), ma sicuramente per quanto riguarda la (non) gestione politico-amministrativa della  nostra città. La cronaca politica offre quasi quotidianamente spunti di riflessione estremamente interessanti.

Partiamo dall’ovovia, giusto per non farci mancare nulla. Se a fine marzo, il Comune, a mio modesto avviso con una evidente forzatura procedurale, era riuscito a portare a casa l’aggiudicazione dell’appalto alla cordata composta dalla Leitner SpA, dal general contractor Cogeis SpA, dalla Icop SpA e dalla Step Impianti per un importo complessivo dell’opera (al netto del ribasso d’asta) di quasi 57 milioni di euro,  tutte le notizie successive sono di segno certamente non favorevole all’Amministrazione municipale e paiono far emergere pesantissimi dubbi sulla concreta realizzabilità dell’opera. Vediamo di fare un po’ d’ordine su quanto avvenuto negli ultimi due mesi. Sul fronte dell’azione critica da tempo esercitata dal Comitato No Ovovia, risulterebbero depositate migliaia di osservazioni alla Variante al Piano Regolatore che inserisce il percorso della funivia nel Piano regolatore comunale e, se non andiamo errati, almeno cinque ricorsi al Tar da parte dei proprietari espropriandi lungo il percorso della medesima. Risulta altresì depositata un’opposizione all’approvazione della suddetta Variante da parte della comunella Jus Opcine che inoltre, sulla base di concordi sentenze della Cassazione e della Corte d’appello, contesta il tentativo posto in essere dal Comune per indurre il Commissario regionale agli usi civici Picciotto a modificare la destinazione d’uso delle particelle catastali di proprietà della comunella medesima onde consentire il passaggio della cabinovia. Ma non finisce qui. Infatti, nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, sempre relativa alla già citata Variante al Piano regolatore comunale, si sono espressi con chiari pareri negativi sia l’Arpa che la Soprintendenza ritenendo, con argomenti assolutamente analoghi, non sussistenti i (supposti) benefici ambientali che soli potrebbero motivare un’autorizzazione in deroga all’attraversamento di una zona Natura 2000, ambientalmente tutelata, come il Bosco Bovedo. Sempre nell’ambito della medesima procedura Vas (che è di competenza comunale)  si inserisce la procedura Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) che è di competenza regionale. Ma anche in questo caso,  “bad news” per il Comune, al punto che il Servizio valutazioni ambientali della Regione ha sospeso la suddetta procedura ritenendo che “… le considerazioni del Rup Giulio Bernetti …non possono essere condivise ..dato che il decreto ministeriale stabilisce criteri minimi uniformi per la tutela delle Zps (zone di protezione speciale Natura 2000), nel presupposto che il legislatore nazionale ha voluto escludere tutte le tipologie di impianti a fune in quanto ugualmente idonei a causare “un impatto sulla sicurezza dei volatili e sull’habitat”. Insomma, al di là degli “infantili” tentativi di giustificazione di parte comunale (che tenderebbero a  distinguere tra impianti a fune ed impianti di risalita con le correlate piste, ritenendo sussistere i citati vincoli solo per questi ultimi, ci pare di poter ragionevolmente sostenere che, salvo improvvisi mutamenti di scenario, il progetto ovovia è vicinissimo al totale stallo. Al contrario del Borgomastro che giusto qualche giorno fa’ ha sostenuto “niente di cui preoccuparsi, è una procedura standard ..nella cabinovia io ci credo”, crediamo che dalla prossima Conferenza dei servizi (convocata per sentire tutti i soggetti interessati) difficilmente arriverà un via libera alla Vinca e, a quel punto, si bloccherà tutta la procedura di approvazione della Variante al Piano regolatore comunale con conseguente giuridica impossibilità di procedere nell’appalto dell’opera, senza dimenticare le possibili successive sentenze del giudice amministrativo.

Insomma, come  verrebbe da dire con un linguaggio non troppo ricercato, un “bel casino”  pervicacemente ricercato da una Giunta e dai suoi funzionari apicali che sulla vicenda non hanno mai voluto dare ascolto alle critiche (da qualunque parte venissero) tacciandole sempre di un ideologico “No se pol!”.  Comunque sia, che a Palazzo Cheba si stiano vivendo giorni tutt’altro che felici è dimostrato dall’altra, incredibile vicenda scoppiata l’altro giorno sui media. Stiamo parlando della mail che, per mero errore di “clik”, è stata diffusa ai presidenti di commissione, ai capigruppo e a diversi uffici del Comune pur essendo originariamente indirizzata dall’assessore comunale alla cultura Rossi al segretario generale Fabio Lorenzut. Secondo quanto appreso, il tono della mail è proprio confidenziale ma il contenuto è di quelli che scottano almeno su due vicende di stretta attualità. La prima riguarda il noto problema del servizio di sorveglianza museale gestito in appalto dalla Euro & Promos con paghe indegne e sul quale il presidente della Commissione trasparenza Alberto Pasino ha deciso di convocare una apposita seduta, incurante degli avvertimenti, piuttosto tendenziosi, del presidente del Consiglio comunale Panteca (supportato appunto da Lorenzut). Sul punto il giudizio di Rossi è secco: “..la questione non può andare avanti all’infinito. La domanda è: al di là di quelli che potrebbero essere i risultati, quando pensiamo di proporre qualcosa ad Euro&Promos perché si assuma la responsabilità che le compete? ”   Preso da vis polemica, Rossi non si trattiene e tocca, nella medesima mail, un  altro nervo scoperto della gestione cittadina: “ Non possiamo andare avanti di annuncio in annuncio come la questione degli interventi nella zona fieristica di Montebello (leggi il giornale, 7 anni di balle!!!)”. Insomma, un Rossi da punto a capo che non le manda a dire e che, a chiusa della mail riflette a voce alta “ se mi chiama la Commissione trasparenza, io devo dare delle risposte, non posso essere sempre passivo”.

Che dire? Davvero un bel clima, decisamente surriscaldato per i tempi che corrono. Ma se le polemiche politiche le lasciamo, correttamente, alle forze politiche di opposizione, noi da semplici osservatori  della situazione qualche considerazione la dobbiamo pur fare. Ma questi come pensano di gestire i prossimi tre anni in Municipio? Cosa deve aspettarsi Trieste, al di là delle facili e scontate dipiazzate? Qui, al di là di tutto, c’è una struttura tecnico-burocratica che pare allo sbando, del tutto autoreferenziale e che sembra rispondere solo a proprie logiche. In tutto questo bailamme, una nota di speranza la vogliamo in ogni caso spendere. Le prime uscite del neo-assessore all’urbanistica Miche Babuder paiono frutto di una persona seria ed estremamente prudente.  Tre esempi, giusto per capire la persona. Sulla cabinovia si è pubblicamente espresso per una apertura al confronto e alla comprensione delle criticità. Sulla mobilità cittadina è a favore anche di uno sviluppo dei trasporti marittimi e sulla questione Fiera si è già attivato per convocare quanto prima il privato responsabile del progetto e comprendere a che punto è lo sviluppo progettuale secondo le indicazioni impartite dal Comune.

Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, forse c’è speranza che qualcosa di serio accada finalmente a Palazzo Cheba!

Parole chiave: Trieste