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Il Comune di Monfalcone e gli istituti scolastici della città insieme “Per non dimenticare"

Grazie al progetto “Per non dimenticare. Trieste - Mauthausen", finanziato dalla Regione e promosso dal Comune di Monfalcone, 92 studenti degli istituti comprensivi “Randaccio” e “Giacich” e degli ISIS “Buonarroti” e “Pertini” sono stati selezionati dai rispettivi insegnanti per partecipare al viaggio d’istruzione al Magazzino 18 di Trieste e al...
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Grazie al progetto “Per non dimenticare. Trieste - Mauthausen", finanziato dalla Regione e promosso dal Comune di Monfalcone, 92 studenti degli istituti comprensivi “Randaccio” e “Giacich” e degli ISIS “Buonarroti” e “Pertini” sono stati selezionati dai rispettivi insegnanti per partecipare al viaggio d’istruzione al Magazzino 18 di Trieste e al campo di concentramento di Mauthausen, in Austria.

“Ringraziamo il Comune di Monfalcone per l’opportunità che ci ha offerto e speriamo che altri ragazzi come noi possano arricchirsi con un’esperienza simile”.

Si è concluso con i ringraziamenti da parte di una studentessa l'incontro organizzato questa mattina dal dirigente scolastico, Francesca Zamar, dagli insegnanti e dai giovani studenti dell’istituto comprensivo “Randaccio” per raccontare ai loro compagni di scuola e all’amministrazione comunale il viaggio che hanno compiuto, nello scorso mese di marzo, nei luoghi simbolo dell’olocausto e dell’esodo giuliano-dalmata.

“La scelta di proporre questo progetto - specifica il sindaco, Anna Maria Cisint - è finalizzata a condividere con le nuove generazioni programmi significativi per mantenere viva la memoria su tragedie che non devono più ripetersi. Un viaggio in luoghi che suscitano emozioni e riflessioni forti può cambiare davvero le modalità di lettura della storia, stimolando riflessioni e azioni che si concretizzano nei lavori che gli studenti hanno realizzato, una volta rientrati in classe, per condividere quanto visto, ascoltato e vissuto. Un progetto che ogni anno, per celebrare la Giornata della Memoria e il Giorno del Ricordo, si arricchisce di nuovi contenuti, per catturare l’attenzione dei giovani su temi che mai devono essere dimenticati”.

Durante l’incontro, gli studenti di terza della scuola “Randaccio” hanno esposto due cartelloni, ognuno dedicato a una tappa del viaggio, contenenti disegni, lettere e pensieri. 

In quello dedicato a Mauthausen, campeggia il volto di un uomo in dissolvenza, a significare la distruzione dell’identità umana che nel campo di concentramento veniva attuata dai gendarmi nazisti attraverso vessazioni e la costrizione al duro lavoro cui i deportati erano sottoposti. Le riflessioni dei ragazzi contornano il disegno. Il racconto della visita - che li ha portati a vedere con i propri occhi le camere a gas, il forno crematorio e il cimitero, passando per le cave in cui molti hanno perso la vita per costruire le case dei tedeschi è intervallato dalle sensazioni percepite, come l’odore pungente avvertito nel forno crematorio, e dalle emozioni vissute. Particolarmente toccante, poi, la lettera scritta ai deportati, all’interno della quale sono stati impressi i loro pensieri, esprimendo vicinanza e il proprio dispiacere per quanto accaduto a milioni di persone, tante anche più giovani di loro, “private della dignità e della vita non per ciò che avevano fatto ma per ciò che erano: ebrei”.

"Un'esperienza toccante, che resterà sempre nel mio cuore” ha raccontato al pubblico dell’auditorium uno dei partecipanti.

“Adesso conosciamo la storia di chi è stato costretto ad abbandonare le proprie case e la propria terra e trasferirsi in Italia per sfuggire alle persecuzioni” ha spiegato un altro giovane studente introducendo la visita al Magazzino 18, all’interno del quale sono tuttora conservate le masserizie degli esuli, vittime dell’esodo giuliano-dalmata.

La signora Fiore, che ha guidato la scolaresca tra i ricordi materiali di chi non è più tornato a riprenderli, ha portato la sua testimonianza personale, raccontando agli studenti di aver dovuto abbandonare la sua terra natìa, i suoi amici e i suoi compagni di scuola a nove anni, aggiungendo che ciò che più le è mancato è stata proprio la sua scuola.

Schema analogo per presentare anche il secondo cartellone. Al centro, il disegno delle sedie abbandonate al Magazzino 18, che sembrano rivolgere “le braccia al cielo”. Intorno, racconti, pensieri e la lettera agli esuli.

“Siamo stati testimoni della crudeltà umana che ci insegna che la memoria è fondamentale per costruire un futuro migliore per tutti noi“ ha evidenziato uno degli studenti.

In rappresentanza dell’Amministrazione comunale, all’incontro ha presenziato l’assessore all’Istruzione, Tiziana Maioretto, che ha commentato: “Le testimonianze degli studenti che hanno partecipato al progetto sono state commoventi. Ho ascoltato frasi e letto pensieri di alcuni ragazzi che dimostrano una sensibilità fuori dal comune. Già da diversi anni il Comune di Monfalcone aderisce al bando regionale per ricordare la Shoah, l’esodo giuliano-dalmata e il dramma delle foibe, proponendo momenti di riflessione per far conoscere ai nostri studenti, anche attraverso esperienze diverse, queste due grandi tragedie del Novecento. Quest’anno, cadute completamente le restrizioni dovute al Covid, è stato possibile far vivere agli studenti esperienze dirette, permettendogli di toccare con mano la nostra storia recente. Questi incontri servono anche per testare se ciò che progettiamo raccoglie risconti positivi e siamo davvero contenti di sapere che il viaggio è stato apprezzato da tutti gli studenti. Siamo anche particolarmente orgogliosi di vedere con quanto impegno gli studenti che hanno partecipato sono riusciti a trasmettere le proprie emozioni ai loro coetanei, cogliendo appieno il senso del progetto: per non dimenticare”. 

 

Parole chiave: Monfalcone