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A Monfalcone l'inaugurazione della mostra dedicata ad Antonio Lasciac

Antonio Lasciac, assieme a Max Fabiani, rappresentano due degli esponenti più prestigiosi della dimensione artistica e architettonica regionale riconosciuti a livello europeo e internazionale.  Entrambi laureati al Politecnico Vienna, influenzati dal movimento della Secessione, hanno maturato una visione cosmopolitica ed eclettica nel loro...
 |  Nik97  |  Cultura

Antonio Lasciac, assieme a Max Fabiani, rappresentano due degli esponenti più prestigiosi della dimensione artistica e architettonica regionale riconosciuti a livello europeo e internazionale. 

Entrambi laureati al Politecnico Vienna, influenzati dal movimento della Secessione, hanno maturato una visione cosmopolitica ed eclettica nel loro lavoro lasciando opere di eccelso valore. ma non hanno trovato nel territorio la considerazione dovuta alla loro fama. 

Il Comune di Monfalcone e Ponti d’Europa, con il sostegno della Fondazione Carigo, hanno avviato un percorso per far conoscere e apprezzare queste importanti figure anche in vista dell’appuntamento Go 2025. 

Dopo l’esposizione dello scorso anno dedicata a Fabiani, sabato 2 settembre alle 11 alla Galleria comunale di piazza Cavour si inaugura la sezione dedicata, appunto, ad Antonio Lasciac che si affianca a quella su Giuseppe Zigaina. Entrambe le mostre rimarranno aperte fino all’8 ottobre.

Un’esposizione che è frutto della collaborazione, come curatore, dell’architetto Diego Kuzmin, che può essere considerato il maggior esperto di Lasciac, per i suoi studi e le sue ricerche, fra le quali rientrano una serie di documenti originali e inediti conservati nell’Archivio di Gorizia, in parte riproposti proprio nella rassegna monfalconese. 

Soprattutto, vengono presentate alcune delle più suggestive opere realizzate in Egitto, dove l'esponente goriziano venne nominato architetto di corte. 

In effetti, dopo aver contribuito alla pianificazione di Gorizia e ad alcune significative opere pubbliche, Lasciac inizia a progettare ad Alessandria d’Egitto, dove realizza il mausoleo di Suarez, quindi a Napoli, poi a Roma, dove vince il concorso per il Tempo israelitico e disegna lo scalone di Palazzo Venezia, seguito poi dal restauro del Castello di Collalto Sabino e della villa Barbiellini a Perugia. 

Nel 1898 ritorna al Cairo, arricchito dall’esperienza maturata nell’ambito dell’eclettismo e dello stile floreale, che qui coniuga con gli stilemi della tradizione arabo-egiziana: realizza il piano regolatore di Sidi Gaber, i palazzi Suarez e della Daira, i palazzi di Adley Pascià,il principe Kamal e Din, e numerosi edifici pubblici e privati portando, infine, l’esperienza acquisita a contatto con l’architettura islamica a Gorizia, con la costruzione della sua singolare dimora sul colle del Rafut. 

L’evento espositivo che abbina Zigaina e Lasciac fa parte del percorso titolato Arte e creatività oltre le frontiere, che ha l’ambizione di rendere consapevole la comunità regionale del patrimonio straordinario su cui si può basare un progetto di valorizzazione culturale della nostra dimensione europea. 

Un tema che sarà ripreso in occasione della presentazione del catalogo che sarà presentato nei prossimi giorni a Monfalcone e poi a Gorizia e sarà occasione per rilanciare una più ampia riflessione sulle iniziative che possono valorizzare la cultura del nostro territorio proprio in proiezione di Go 2025.