Skip to main content

"Verso dove?"

Sarà aperta fino al 29 maggio e visitabile ogni giorno dalle 10 alle 19 presso la Sala Xenia di Riva Tre Novembre, 9 a Trieste la mostra interattiva  a ingresso libero “Verso dove? Esplorando Trieste di ieri, costruiamo la nostra città di domani”, frutto di un percorso di riflessione&nb...
 |  Francesco Tremul  |  Cultura

Sarà aperta fino al 29 maggio e visitabile ogni giorno dalle 10 alle 19 presso la Sala Xenia di Riva Tre Novembre, 9 a Trieste la mostra interattiva  a ingresso libero “Verso dove? Esplorando Trieste di ieri, costruiamo la nostra città di domani”, frutto di un percorso di riflessione che gli studenti delle scuole cittadine hanno elaborato grazie al  progetto "Fede e scienza: due occhi per immaginare la città del futuro".

Sono stati quasi mille gli studenti iscritti,   centocinquanta i docenti iscritti alla formazione e cinquantadue le scuole iscritte da  Trieste, Gorizia,  Cervignano, Udine con una qualificata presenza dalla vicina Slovenia.

Collegato a ESOF 2020, l’obiettivo del progetto e di tutte le attività didattiche sviluppate è stato quello di riflettere sulle nostre città e su quale "uomo" le abiti, cogliendo temi fondanti attinenti a questioni antropologiche di  grande  impatto,  che  pongono  interrogativi  tanto  al  campo  scientifico  quanto  a  quello  teologico.  L’itinerario  di  formazione  proposto  agli insegnanti delle scuole primaria e  secondaria di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2019-2020 è stato sviluppato   successivamente in classe in differenti contesti didattico-laboratoriali. L’emergenza pandemica ha imposto di ricalibrare il lavoro e prolungare le attività progettuali nei successivi anni scolastici.

I lavori in mostra costituiscono solo alcuni dei molti prodotti emersi dall’originalità e dal lavoro delle classi coinvolte, esprimendo proprio con la loro eterogeneità il percorso  svolto e spesso modificato in corso d’opera. Obiettivo primario, infatti, è stato quello di mettere al centro le ragazze e i ragazzi e la loro visione di città contemporanea, facendo emergere non solo una riflessione critica da condividere con il territorio, ma anche la loro concreta esperienza di vita a Trieste.

Cinque le diverse tematiche affrontato dalle ragazze e i ragazzi che all’interno della mostra sono diventati cinque spazi di riflessione, costituendo in questo modo per il visitatore un vero e proprio itinerario:

  • La casa e il quartiere dove abitiamo e che abbiamo riscoperto nei mesi di lockdown: cosa valorizzare e cosa cambiare?
  • I luoghi dove ci incontriamo con gli amici: quali strumenti usiamo per comunicare? E cosa è cambiato rispetto a ieri?
  • Camminando lungo le strade della nostra città spesso il tragitto è lo stesso: cosa vediamo intorno a noi? Chi possiamo aiutare?
  • A scuola vogliamo imparare e cerchiamo risposte alle nostre domande: è sempre stato così? La scuola di ieri era meglio o peggio?
  • Vogliamo costruire una città migliore, ma come fare? Chi prima di noi ci è riuscito? Scopriamolo nei luoghi dove si fa memoria delle persone importanti per il nostro passato…

Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

 

 

 

 

Il progetto e la mostra

 

La mostra interattiva “Verso dove? Esplorando Trieste di ieri, costruiamo la nostra città di domani” rappresenta un’occasione per condividere con la città il percorso di riflessione che le ragazze e i ragazzi delle scuole di Trieste hanno intrapreso grazie al progetto Fede e scienza: due occhi per immaginare la città del futuro, cresciuto lungo un itinerario di formazione proposto agli insegnanti delle scuole primaria e secondaria di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2019-2020 e sviluppato successivamente in classe in differenti contesti didattico-laboratoriali di carattere interdisciplinare. L’emergenza pandemica ha imposto poi di ricalibrare il lavoro e prolungare le attività progettuali nei successivi anni scolastici 2020/21 e 2021/22. Il progetto ha ottenuto una grande risposta: quasi mille gli studenti iscritti, centocinquanta i docenti iscritti alla formazione e cinquantadue le scuole iscritte da Trieste, Gorizia, Cervignano, Udine con una qualificata presenza dalla vicina Slovenia.

 

Il tema

Collegato a ESOF 2020, l’obiettivo del progetto e di tutte le attività didattiche sviluppate grazie a esso è stato quello di riflettere sulle nostre città e su quale «uomo» le abiti, cogliendo temi fondanti attinenti a questioni antropologiche di grande impatto, che pongono interrogativi tanto al campo scientifico quanto a quello teologico.

 

Le ragazze e i ragazzi hanno affrontato cinque diverse tematiche che all’interno della mostra sono diventati cinque spazi di riflessione, costituendo in questo modo per il visitatore un vero e proprio itinerario da percorrere:

La casa e il quartiere dove abitiamo e che abbiamo riscoperto nei mesi di lockdown: cosa valorizzare e cosa cambiare?

I luoghi dove ci incontriamo con gli amici: quali strumenti usiamo per comunicare? E cosa è cambiato rispetto a ieri?

Camminando lungo le strade della nostra città spesso il tragitto è lo stesso: cosa vediamo intorno a noi? Chi possiamo aiutare?

A scuola vogliamo imparare e cerchiamo risposte alle nostre domande: è sempre stato così? La scuola di ieri era meglio o peggio?

Vogliamo costruire una città migliore, ma come fare? Chi prima di noi ci è riuscito? Scopriamolo nei luoghi dove si fa memoria delle persone importanti per il nostro passato…

L’esposizione

 

I lavori presenti alla mostra, che conclude idealmente il percorso svolto nelle scuole, costituiscono soltanto alcuni dei molti prodotti emersi dall’originalità e dal lavoro delle classi coinvolte, esprimendo proprio con la loro eterogeneità il percorso svolto, spesso modificato in corso d’opera. L’obiettivo primario, infatti, è stato quello di mettere al centro le ragazze e i ragazzi e la loro visione di città contemporanea, facendo emergere non solo una riflessione critica da condividere con il territorio, ma anche la loro concreta esperienza di vita a Trieste.

Da un interno di abitazione, dal quale idealmente possiamo posare lo sguardo e il pensiero su squarci del rione nel quale abitiamo, ci spostiamo in uno spazio aperto, un giardino, uno spiazzo nel quale riflettere su come viviamo le relazioni. In questo parco, ci viene proposto di pensare a quanto le nuove tecnologie possano influire sul nostro modo di incontrare gli altri.

Uno spazio aperto sono le strade e le piazze che ogni giorno attraversiamo. A volte lo facciamo troppo distrattamente; in questo terzo luogo, la “piazza degli itinerari”, ci viene chiesto di soffermarci ad osservare con attenzione e senza fretta ciò che ci circonda e scoprire chi siano le persone che incontriamo: ci saranno di certo realtà da migliorare, ma anche esperienze di accoglienza e di bellezza.

L’esperienza di ogni uomo e di ogni donna, del cittadino, nasce e cresce anche a scuola. Ogni scuola ha una sua storia, fatta di persone, di relazioni, di ricordi dolci e amari. In questo spazio che le è dedicato, faremo memoria del nostro passato, per proiettarci in avanti senza però perdere le proprie radici, guardando con serena fiducia al nostro futuro.

Trieste è città di scienza, ma non impermeabile alla fede che la testimonianza di alcuni uomini mostra viva e feconda. Una sorta di museo immaginato è l’ultimo spazio espositivo nel quale il visitatore incontra le memorie di due scienziati e

 

ricercatori, il fisico Luciano Fonda e l’ingegnere Vittorio Longo, e del medico e sacerdote Marcello Labor.

Il percorso, punteggiato da piccole attività che i ragazzi e le ragazze hanno progettato per coinvolgere il visitatore in una riflessione personale sui temi proposti, si conclude con una visione che ciascuno può avere e giocosamente condividere sulla Trieste del futuro.

Parole chiave: Trieste