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Questa volta metti in scena... verde profumo

Nell'ambito del progetto "Questa volta metti in scena... VERDE PROFUMO", promosso dall’Associazione Opera Viva, si è aperta oggi al Teatro Miela di Trieste (visitabile negli orari di apertura del teatro fino all'11 febbraio) la mostra dei lavori premiati del concorso artistico rivolto alle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia e ai gin...
 |  Francesco Tremul  |  Cultura

Nell'ambito del progetto "Questa volta metti in scena... VERDE PROFUMO", promosso dall’Associazione Opera Viva, si è aperta oggi al Teatro Miela di Trieste (visitabile negli orari di apertura del teatro fino all'11 febbraio) la mostra dei lavori premiati del concorso artistico rivolto alle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia e ai ginnasi del litorale istriano.

“La rassegna giunta alla 17a edizione” – afferma l’ideatrice e curatrice del progetto Lorena Matic – “prevede l'interpretazione artistica del tema da parte delle nuove generazioni. Dopo gli stage formativi a Trieste, Udine e Capodistria, il concorso ha visto impegnata la giuria – composta da Francesco Galifi, fotografo e visiting professor, Cabiria Lizzi, artista e visiting professor, Antonio Sofianopulo, artista e visiting professor, Fulvia Zudic, artista e referente culturale della CAN di Pirano e dalla stessa Lorena Matic – nel visionare circa 300 elaborati distribuiti nelle 9 sezioni del concorso (collage, disegno, fotografia, fumetto, illustrazione, mixed media, pittura e video) per decretarne i vincitori di ogni sezione.

Il tema di quest'anno - il verde - richiama in prima battuta la natura in tutte le sue essenze, e nel sottotitolo "dalla selva oscura alla stagione per nuove rinascite" si fa esplicito riferimento anche alla natura che ritroviamo nella Divina Commedia di Dante, ricca di flora e fauna nel viaggio della complessità umana che compie il Sommo Poeta.

Dai risultati del concorso – sottolinea Lorena Matic – “ciò che emerge è uno spaccato della parte più intima dei giovani, cosa pensa e immagina la generazione zeta, come sta vivendo questo periodo malato e con quale prospettiva si sveglia ogni giorno per affrontare il quotidiano, non solo a scuola ma anche nel tessuto sociale extra scolastico. Quesiti che trovano risposta nei tanti elaborati pervenuti: sebbene il verde abbia a cuore la causa ambientale per un pianeta da salvare che chiede aiuto, gli adolescenti sono consapevoli anche di aver vissuto e vivere tutt'ora una reale selva oscura dove la via era smarrita e di anelare a riveder le stelle al più presto. Una presa di coscienza del periodo malato, una rabbia corale mista a tristezza per la privazione degli anni belli, quelli della socialità necessaria, fatta di incontri all'aria aperta e di condivisione, la privazione della libertà del contatto con la natura intesa come persone e luoghi, che nel verde si identifica”.

Tra le opere premiate, "Verde" è il titolo del primo premio sezione video realizzato da Erin Pizzol del Liceo artistico Nordio di Trieste, un video da pelle d'oca, in cui la personale "selva oscura" vissuta in pandemia include rabbia, sconforto, tristezza e silenzio, segni incancellabili nell'io che scatenati nel gesto pittorico violento sulla tela attestano il dolore. 

"Sopravvivere" di Giorgia Falcone del Deledda-Fabiani di Trieste, primo premio sezione fotografia, è un'immagine cruda, in cui un individuo senza volto "nel mezzo del suo cammino" si ritrova in un'atmosfera catastrofica con poche prospettive. Terza classificata Giulia Pascolini del Liceo artistico Sello di Udine con l'opera "cinque sensi" che mette in scena il contrasto tra l’obbligo di isolarci, dettato dal periodo malato e la voglia di fonderci insieme con gli altri. Prima classificata sezione disegno Nastja Ferluga del Liceo Preseren di Trieste con l'opera "QR code" che rimarca come l'unica l'attenzione si focalizzi ora a un unico verde, ma se inquadrato svela altri significati attribuiti a questo colore.

Parole chiave: Trieste